Ero sconvolta da quelle rivelazioni. Avevo pensato chissà cosa, addirittura che potesse amare ancora Roxenne.
Non potevo immaginare neanche lontanamente che dietro quello sguardo acceso, dietro quel comportamento forte e maturo si potesse nascondere tanta sofferenza.
Ero stata un'egoista, una stupida a non fidarmi di lui.
Mentre era davanti a me, con l'espressione persa e la rabbia che straripava da ogni fibra del suo essere, non sapevo cosa dire o cosa fare.
Volevo che me ne andavo, da quella stanza e dalla sua vita, ma io in quel momento più che mai non potevo andarmene.
Non perché mi facesse pena, ma perché finalmente lo capivo. Perché finalmente si era aperto con me.
Non era una bella situazione, non sapevo se sarei mai stata in grado di affrontarla accanto a lui, ma non potevo gettare la spugna così.
Non sapevo cosa dire, cosa fare.
Così uscii da quella stanza, oltrepassando la porta che lui stesso mi stava indicando, senza aggiungere nient'altro.
Vidi l'ultimo barlume di speranza spegnersi dagli occhi di David quando varcai la soglia della sua stanza.Uscii da quella casa e corsi più veloce possibile verso il primo supermercato. Presi una confezione di birra e mi affrettai a ritornare a casa sua.
La porta era ancora aperta, così salì in camera sua ed aprì piano la porta della sua camera. David era sdraiato sul letto a petto nudo, fissava il buio della sera fuori dalla finestra, le poche stelle che erano spuntate e emanavo una flebile luce. Si voltò quando sentii la porta aprirsi e si puntellò sui gomiti.
<<Cosa?...>>.
<<Ssh. Zitto e bevi>> gli risposi, porgendogli due birre dalla confezione per farle aprire. Lui prese l'accendino che aveva in tasca e stappò la prima bottiglia, guardandomi curioso e divertito insieme.
<<Credi che tre birre a testa bastino per metterci K.O?>> chiesi curiosa, mentre guardavo i muscoli delle sue braccia guizzare mentre apriva la seconda birra.
<<A te sicuramente>> mi rispose.
Presi un lungo sorso dalla mia birra e lui mi imitò, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
<<Sei strana, J-J>> disse infine.
<<Senti chi parla>> borbottai e lui ridacchiò.
<<Quindi... insomma, da quando ci siamo lasciati, non hai...?>> chiesi imbarazzata e lui venne in mio aiuto.
<<Fatto sesso con nessuno? No>> rispose calmo.
<<Perché?>>.
<<Preferivi lo facessi? Se vuoi faccio una rapida chiamata e rimedio subito...>>.
<<No, idiota!>> sbottai, prendendo il cuscino e lanciandoglielo in faccia.
Lui iniziò a ridere. <<Io amo te. E se amo te, non mi sognerei mai di andare con un'altra. Ti sono completamente devoto, nemmeno con Roxenne ero così>> disse scrollando le spalle. Bevvi un'altra sorsata della mia birra, finendola. Così presi una seconda birra per me e provai ad aprirla come fece lui, con la differenza che l'accendino mi volò completamente di mano, andando a sbattere contro il muro. Lui restò a guardarmi stupito, poi emise una fragorosa risata. Era piegato in due e non riusciva a smetterla. Piccata mi alzai dal letto, presi l'accendino e ci riprovai, senza degnarlo di uno sguardo. Ma proprio non ne voleva saperne di aprirsi, quella birra.
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Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONARE
RomanceJennifer, ragazza proveniente da una buona famiglia con un padre molto severo, dopo il diploma decide di andare a studiare fuori città. Lei sa che uno dei motivi per cui si allontana da casa è perché non vuole lavorare nell' azienda di famiglia, com...