Capitolo 22

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Alla fine, per tornare a casa, prendemmo un taxi. Anche Daniel e Patrick, entrambi incapaci di parlare, figuriamoci di guidare e gli altri nemmeno se la sentivano di guidare. David alla fine era tornato dagli altri mentre io ero con Julie che non la finiva di vomitare, dopodiché andai a recuperare Cristal quindi non ci fu modo di vederci ancora. Daniel non si ricordava niente di quello che era successo, quindi gli altri pensavano fosse semplicemente semi-svenuto per il tanto alcol che aveva in corpo e io non dissi a nessuno che un realtà era stato David a ridurlo in quel modo. Certo, anche l'alcol aveva sortito i suoi effetti.
Fui contenta di non rivedere David quella notte, perché ero sicura che mi sarei messa a piangere di nuovo. Le sue parole mi avevano ferita nel profondo e la cosa peggiore era che pensavo di meritarmi la sua cattiveria. Anche se effettivamente non dovevo dargli spiegazioni su ciò che facevo.
Sapevo che David era mio amico e ci teneva a me, ma quella reazione era esagerata. Fred, che era il mio migliore amico ed io la sua, non mi aveva mai rivolto quelle parole.
Forse perché non prova solo amicizia nei tuoi riguardi disse la mia coscienza.
Ma non volevo pensarci in quel momento, stavo troppo male.
Era stata una bella nottata, mi ero divertita e poi l'ultima ora era andato tutto a rotoli.
Nel taxi con Julie e Cristal mi accertai che le mie migliori amiche non si sentissero ancora male e poi mi lasciai andare ai miei pensieri negativi finché non arrivammo a casa di Cristal. Julie era ancora su di giri, nonostante avesse buttato via metà dell'alcool che aveva in corpo.
<<Mi sento così felice>> disse Cristal ridacchiando.
<<Certo, perché ti sei scopata ancora una volta Antony>> le rispose acida Julie, che come ogni volta a quel punto della sbronza diventava insopportabile. Cristal non ci fece caso ma continuò a ridacchiare. <<Se scopassi un po' anche tu ti sentiresti come me, ma Will non c'era>>.
Ero troppo impegnata a cercare di farle salire in camera senza farle cadere per le scale. Fortunatamente la mamma di Cristal non era in casa ma dal suo compagno.
<<Ma c'era Andrew. Ci ha pensato lui>>.
<<Cooosa?>> chiese ridendo Cristal, prolungando la "o". <<Hai scopato con Andrew?>>.
<<Certo che no! Non mi faccio mica scopare in macchina o nei bagni delle discoteche, io!>> esclamò sprezzante.
<<Be', dovresti. È eccitante>> rispose Cristal ed entrambe iniziarono a ridacchiare di nuovo. Io le ignorai, mi cacciai i tacchi e indossai un vecchio pigiama di Cristal. Non avevo nemmeno la voglia di struccarmi. Julie aveva iniziato a tirare i capelli di Cristal, non con molta forza, perché voleva anche lei i suoi ricci e Cristal le dava piccoli calci mentre cercava di cacciarsela di dosso e i loro urletti mi davano alla testa.
<<Ho fame>> disse Cristal all'improvviso e tirò dal comodino delle barrette di cioccolata e Julie ne afferrò subito una.
<<Julie, hai rovesciato pure l'anima. Non ti conviene mangiarle>> le dizzi paziente.
<<Ma io le voglio!>>. Sembrava una bambina così sospirai e scesi di sotto per fare del caffè amaro, così da farle riprendere un po'. Mentre riempivo il thermos sentii un tonfo sordo provenire dal piano di sopra e temetti che una delle due si fosse fatta male, così corsi di sopra. Julie aveva rovesciato una lampada che per fortuna non si era rotta e Cristal, solo in biancheria intima stava in piedi al centro del letto e lanciava i suoi vestiti a Julie.<<Oh insomma!>> sbottai. <<La volete smettere? Mi fate ammattire>>.
<<Ooh, qualcuna qui non scopa da troppo tempo>> disse Cristal sempre ridendo.
<<Smettila di far girare tutto intorno al sesso, cazzo! Sei fissata, non pensi ad altro>> urlai e lei si zittì all'improvviso.
Mi pentii subito di quelle parole offensive, perché quella volta non era una semplice battuta, la cattiveria nel mio tono era chiara persino ad un' ubriaca Julie che si alzò dal pavimento con fatica.
<<Tutto bene? Sei arrabbiata con noi vero? Sei dovuta stare tutto il tempo dietro a me...>> disse Julie, che scoppiò a piangere. Cristal continuò a stare zitta e si mise seduta sul letto, con le gambe raccolte al petto. Sospirai, ricacciando indietro le lacrime di frustrazione e presi due pigiami dall'armadio, aiutando Julie a spogliarsi e ad indossarlo. La portai in bagno e la struccai.
<<Jen...>> disse, e io la guardai senza dire niente, temendo che mi facesse qualche domanda. Non volevo parlare di quello che era successo quella sera.
<<Ho tradito Will>> disse invece. <<Non volevo. Io... gli voglio bene. Non volevo>> proseguì e iniziò a singhiozzarmi sulla spalla. Le accarezzai i capelli finché non si calmò.
<<Ne parliamo domani, okay? Quando sarai più calma>> lei annuii e si avvicinò al letto. Presi l'altro pigiama e andai da Cristal, ancora immobile con lo sguardo perso nel vuoto. Era gelata.
<<Andiamo a vestirci che sei congelata>> le dissi con un tono un po' più leggero e lei si lasciò guidare, senza dire niente.
<<Scusa, Cristal>> dissi senza guardarla.
<<Hai ragione. Sono una puttana>>.
<<No che non lo sei! Ti piace il sesso, come a tutti, tutto qui! Ero solo arrabbiata>>.
<<Perché?>>. Scrollai le spalle ma non risposi.
<<Ho visto Daniel prendere a pugni David>> sussurrò.
<<Ti racconterò poi. Ma non dirlo a nessuno, okay?>>.
Lei annuii e, prendendomi per mano andammo da Julie che ancora mangiava.
<<Dammene un pezzo>> chiesi e lei scosse la testa, con aria soddisfatta.
<<Stronza! Dopo che mi prendo così cura di te>> esclamai io facendo finta di essere risentita.
<<Sembri mia madre>> disse lei ridendo e iniziai a ridere anche io, con il peso nel petto un po' più leggero.
<<Con la differenza che lei non tocca cioccolato... da sempre?>> chiese sarcastica Cristal.
<<Stronza di una modella>> borbottò lei e noi iniziammo a ridere.

Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora