Capitolo 46

2.5K 115 52
                                    

Jen' Pov
Ascoltai tristemente il racconto di Josh, non era stata una giornata semplice per nessuno a quanto pareva. Sperai per Julie che con Andrew fosse tutto okay.

<<Josh...>> provai a dire, ma mi bloccò.

<<No Julie, non la difendere. Non è ammissibile il suo atteggiamento, anche se è passato>> sbottò, mentre si accendeva la decima sigaretta.

Sospirai frustrata, pensando a cosa dire in favore di Cristal.

<<Josh, Cristal non ti tradirebbe mai se è questo che temi>> gli dissi, sapendo di aver colto al cento per cento il problema vero e proprio di tutta la situazione. Infatti lui a quelle parole trasalì appena, ma non disse niente.

<<Ed hai ragione ad essere arrabbiato per averti tenuto nascosto questa parte della sua vita, non ti dico di no>> continuai, comprensiva.

<<Esatto! Sentir quelle parole da quello lì mi ha umiliato nel profondo,  avrei voluto sapere la verità da lei cazzo!>> esclamò arrabbiato.

<<E tu? Se fosse stata lei a dirtelo, non l'avresti giudicata?>> gli chiesi retoricamente.

Lui si girò di scatto a guardarmi, ma non mi rispose.

<<Andiamo Josh, è sempre la stessa Cristal indipendente, sconsiderata e selvaggia di cui ti sei innamorato>> dissi dolcemente.

<<Non lo so se ce la faccio a perdonarla  Jennifer. Può darsi che sia cambiata, ma l'avermi nascosto tutto questo non è un punto che lo dimostra, anzi tutt'altro>> disse, amareggiato. <<Io mi sarei innamorato lo stesso di lei. Ma adesso non so più se ne vale la pena, non so più se fidarmi>>.

Non era più arrabbiato, era solo triste. Fissava il pavimento con sguardo assente ed io non sapevo più cosa dire. Mi veniva in mente solo una cosa.

<<L'amore ne vale sempre la pena>>.

Lui continuò a non rispondere. Sospirai ed accesi la TV, sperando in un po' di distrazione per entrambi.

Chissà dov'era in quel momento Cristal, se stava facendo qualche cazzata con Antony. Sperai che non tornasse in casa con lui, non solo perché c'era ancora Josh ma anche perché a quel punto Josh faceva bene a lasciarla andare.

Ad un tratto il campanello di casa suonò un maniera insistente. Sussultai spaventata e andai ad aprire; ma chi poteva essere a suonare con tanta impazienza?

Aprii la porta e mi ritrovai davanti la faccia sorridente di David.

Okay, perché stava sorridendo in quel modo ebete?

Subito mi investì un odore penetrante di alcool, così notai una bottiglia di sambuca stretta nella sua mano destra, mentre la mano sinistra era ricoperta di sangue.

<<Ciao J-J>> esclamò sorridendo. <<Posso entrare?>> chiese con voce strascicante. Anche se avessi voluto impedirgli di entrare mi fu impossibile, perché non aspettò la mia risposta, intrufolandosi in casa.

<<David, ma cosa...>> provai a chiedere ma la sua voce da ubriaco sovrastò la mia.

<<Guarda chi c'è, Joshino il fratellino!>> esclamò, inciampando nei suoi stessi piedi. <<O forse preferisci che ti chiami Joshone il fratellone?>> chiese, con aria seria.

Barcollò fino alla poltrona e poi cadde, imprecando. <<Ma che cazzo c'è qui a terra... ah, ma sono i miei piedi>> esclamò ridacchiando, indicandosi le scarpe.

Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora