Capitolo undici.

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Jen's POV

Possibile che quel ragazzo avesse l'abilità di farmi sentire sempre una merda? Possibile che bastasse una sola sua parola per stravolgermi una giornata intera? Non volevo che fosse ancora così, me n'ero andata da casa anche per questo, oltre che per trovare la vera me stessa. 

Quando scesi al piano di sotto ignorai Fred, Julie e Crystal e andai fuori, nel giardino sul retro. Con Daniel sarebbe sempre stato così... forse non mi sarei mai liberata di lui, mi aveva piantato i suoi artigli troppo profondamente. Sospirai, cercando di deviare i miei pensieri altrimenti sarei di nuovo scoppiata a piangere e mi accesi una sigaretta per calmarmi. 

<<Ehi J-J, cosa ci fai qui fuori tutta sola?>>. Mi girai mentre David si sedeva sul dondolo accanto a me. Per tutta risposta alzai la sigaretta e gli feci vedere che stavo fumando; non avevo voglia di fare conversazione. 

<<Be', potevi fumare anche dentro, a Charles e Mark non da fastidio se si fuma dentro>>, rispose accendendosi però a sua volta una sigaretta. Io gli feci spallucce e continuai a non rispondergli. Per tutta risposta lui sbuffò. 

<<Si può sapere cos'hai? Ah no aspetta, fammi pensare...>> fece una finta faccia pensierosa mentre io gli lanciai un'occhiataccia e mentre buttava il fumo disse <<Daniel!>>.

<<Piantala>>.

<<Oh, Dio. Non ci credo, ancora lui! Ma quando la smetterai, Jennifer? Pensavo ci fossi passata>>.

<<Io ci sono passata. Però... David, e se davvero sono stata io a sbagliare tutto? Forse avrei dovuto essere più paziente, insomma... più comprensiva. Mio padre adora Daniel, lui ha sempre fatto uscire la parte migliore di me. Forse ho fatto un'idiozia...>>. provai a spiegarmi, ma lui mi interruppe. <<Le uniche idiozie qui sono quelle che stai dicendo tu. Mi hai raccontato chi eri quando stavi con lui, ho visto un po' della Jennifer che eri quando eri con lui ed oggi vedo questa Jennifer, o per meglio dire la Jennifer che si sta riscoprendo poco alla volta. Ed è meglio questa, sincera e spontanea che non si fa usare per svuotare le palle di un ragazzo una tantum>>. 

Non seppi cosa rispondergli, ma gli lanciai un'occhiataccia per la volgarità, e tornai a concentrarmi sulla mia sigaretta. Rimanemmo in silenzio finchè lui non finì la sigaretta e si alzò guardandomi male. 

<<I tuoi amici sono dentro, adesso li rivedrai a Natale. Fatti rovinare anche questo da lui, mi raccomando>> sbottò e rientrò dentro. Finii la mia sigaretta in silenzio e decisi di entrare cercando, ancora una volta, di ignorare la presenza di Daniel e godermi quegli attimi con i miei amici.

E ancora una volta, mi trovai mentalmente a ringraziare David, nonostante le parole dure, per gli incoraggiamenti che mi dava. 

Mi accomodai in braccio a Fred, che distrattamente aprì le braccia per farmi accoccolare meglio al suo petto e il suo profumo mi calmò all'istante. 

<<Cos'hai piccolina?>> mi chiese sussurrandomi nell'orecchio.

Volevo dirgli di Daniel, delle parole dure che mi aveva rivolto e anche quelle di David, ma non potevo correre da qualcun'altro ogni volta che c'era qualcosa che non andava. 

<<Niente, è da un sacco di tempo che non ci stiamo insieme da soli, il trasferimento, gli studi, i nuovi e i vecchi e amici... mi manchi>>, dissi semplicemente. Lui mi strinse e mi diede un tenero bacio sulle tempie e poi un altro sulla guancia. 

<<Appena Andrew, Cristal e gli altri se ne vanno rimediamo, promesso Jenny>>, mi disse eio annuii semplicemente, facendo  vagare la mente ai ricordi che avevo con Fred da quando eravamo piccoli, poi mi unii alla conversazione degli altri, che parlavano del college. Nel divano di fronte al mio c'erano Mark, Ben e Charles che teneva Rosie in braccio, Andrew e Daniel, nel divano accanto alla poltrona con me e Fred c'erano David, Cristal e Julie mentre Patrick era con gli altri (di cui, ad essere sincera mi importava poco) a farsi una canna nel giardino sul retro e fu il primo a tornare e ad unirsi alla conversazione.
<<Jen, guarda quanto ti sono cresciuti i capelli. Stai proprio bene così>>, mi disse Patrick che si era messo a giocherellare con i miei capelli. Io lo guardai e gli sorrisi di rimando, tanto non avrebbe mai capito la mia risposta sballato com'era! Fred ridacchiò e Julie finse una faccia nauseata e poi rise anche lei.
<<Parli sempre troppo>> borbottò una voce e mi accorsi che a parlare era stato Daniel. Che coraggio ragazzi.
<<Daniel>> disse Fred a mo' di avvertimento. Io continuai a far finta di nulla.
<<Colpa mia, la principessina non si tocca, vero!>>esclamò Patrick e iniziò a ridere.
<<Okay>> si intromise Andrew prima che Fred e Daniel aprissero bocca. <<Pat vieni con me che devo mostrarti una cosa>> e così facendo si portò via un ridente Patrick. La tensione che si sentiva nella stanza era palpabile. Fred era nervoso, Daniel infastidito, Charles e Rosie non si accorsero di nulla mentre Mark cercava di capire qualcosa spostando lo sguardo da me e a Daniel e chiese: <<Scusate, ragazzi... Ma Jen, tu stai con Daniel?>>.
Eccolo lì.
<<Assolutamente no!>> risposi io senza dare il tempo a nessun' altro di precedermi.
Lui alzò un sopraciglio, aspettando una spiegazione e Daniel sbuffò.
<<Siamo stati insieme due anni, ci siamo lasciati qualche mese fa>> spiegò lui visto che nessuno parlava.
<<Oh>>, disse lui semplicemente. <<Nah, secondo me Jen e Fred finiranno insieme!>> esclamò lui. Io lo guardai un attimo stupita, poi guardai lui e subito dopo Fred.
Poi scoppiammo a ridere tutti insieme.
<<Seriamente Mark! Non riuscirei a toccarla nemmeno obbligato, per me è come una sorella!>>
<<Oh, lo so lo so. Stavo scherzando. So bene che il tuo genere è un altro>> rispose lui e iniziò a ridere, facendo un occhiolino a Fred che si irrigidì. Okay, mi stavo perdendo qualcosa? Mi attraversò un pensiero... che Fred fosse gay?!
No, impossibile! Quante ragazze avevo visto andare e venire da casa sua? Un milione! E allora a cosa si riferiva?
<<Smettila coglione>> disse Fred tornando a ridere, ma era ancora rigido. Lo guardai sollevano le sopracciglia e lui scosse la testa e si mise a parlare con Cristal e Julie. Un attimo dopo suonarono al campanello e dalla porta principale entrò  (per la mia gioia) la sorella di Rosie, Freya. Ci guardò tutti con superficialità, mentre a me riservò il solito sguardo di disprezzo, solo che stavolta sembrava esserci più odio del solito in quello sguardo. Rosie si alzò e andò incontro alla sorella che presento ad Andrew e Daniel. Andrew le fece un occhiolino e Daniel un cenno con la testa.
<<Ti fermi con noi, cognata?>> chiese Charles.
<<No, grazie. Siete in ottima compagnia, anche se discutibile>> sussurrò l'ultima parte, che sentimmo solo io e Fred mi lanciò un' occhiata fugace. <<Volevo solo dare una cosa a Rosie prima di andare al centro commerciale. Ci vediamo ragazzi>>, salutò la sorella con un bacio, fece l'occhiolino ad Andrew e Daniel dicendo <<È stato un piacere, speriamo di ricederci presto!>> e uscì.
In quel momento Julie sbuffò e per non rischiare di dire cattiverie su Freya davanti a Rosie o di far sapere ad Andrew che lei fosse gelosa di lui, uscì dalla stanza. Andrew la stava fissando, finché non si accorse che io fissavo lui e distolse lo sguardo, tornando a parlare con Daniel.
Fred si stava rivelando scomodo poiché era da dieci minuti che tamburellava nervosamente il piede contro il pavimento, così mi alzai e seguii Julie nell'altra stanza.
C'erano troppe cose che non quadravano e troppa tensione in quella stanza, non  vedevo l'ora di tornare a casa mia, senza la presenza di Daniel, senza David che non mi rivolgeva nemmeno un' occhiata e mi ignorava, senza Mark che diceva cose ambigue, senza ospiti indesiderati come Freya, senza Andrew e Julie che si guardavano furtivamente e distoglievano lo sguardo quando uno dei due si accorgeva dello sguardo dell'altro. Insomma, volevo tornare a casa mia senza nessun tipo di tensione come queste appena trascorse!

Raggiunsi Julie sul dondolo dove prima ero seduta io e la trovai a fumare; sperai che non le venisse il vizio.
<<Credevo che non mi facesse nessun effetto... vederlo. Mi ero abituata alla sua assenza, mi stavo rifacendo una vita... e poi c'è Will... Dio, sono così confusa>> sussurrò Julie.
<<Ti capisco>> risposi semplicemente. E la capivo davvero. <<Forse ci vuole un po' di tempo in più>>.
<<E più volontà. Come potrò mai dimenticarmi di lui, se poi quando sento il suo profumo non faccio altro che immaginarlo mentre mi abbraccia?>>.
Non le risposi, non sapevo cosa dirle. In fondo, ero l'ultima persona che la potesse aiutare. Ad un tratto la porta si spalancò ed uscì Fred, che parve sorpreso quando ci vide. <<Ehm... ragazze. Che fate? Non entrate?>>.
<<No>> rispondemmo io e Julie insieme. Fred alzò le mani in segno di resa, e si avviò verso il cancello.
<<Dove vai?>> gli chiesi.
<<Io... a comprare...le sigarette. Sì, ora torno>>. Rispose titubante.
Guardai Julie che scrollò le spalle e appoggiò la testa sulla mia spalla, rimanendo perse ognuna nei suoi pensieri.
<<Sai che ti dico?>> disse ad un tratto. <<Adesso vado da Will. Non ho intenzione di vedere ancora Andrew, ho bisogno di svagarmi>>. Si alzò e si incamminò anche lei verso il cancello.
<<Non fare cose di cui potresti pentirti!>> le urlai. Lei non rispose e nemmeno si girò, mi fece un piccolo cenno con la mano, segno di aver capito e proseguì. Sperai proprio che mi avesse capito, ci mancava che perdesse la verginità con un ragazzo che non amava solo per cacciarsi dalla mente Andrew.
Avrebbe potuto sforzarsi quanto voleva, ma se avesse usato Will per dimenticare Andrew, non ce l'avrebbe mai fatta, perché ogni volta che avrebbe guardato Will, nella testa il motivo per cui si era avvicinata a lui non avrebbe mai smesso di tormentarla.
Doveva farcela da sola e avvicinarsi a Will perché voleva farlo senza secondi fini.
Non si guarisce da una cosa ammalandosi di un'altra.

Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora