Capitolo 45

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E, piccola, il tuo sorriso è per sempre nella mia mente e nei miei ricordi, penso a come le persone si innamorino in modi misteriosi, e forse è tutta parte di un progetto ma io continuo a fare gli stessi sbagli, sperando che tu capisca...

Jen's Pov

<<Aaah, quindi il senso era questo!>> sbottò Ian, alla decima volta che gli spiegavo l'argomento della lezione di quella mattina. Si accasciò sulla panchina e si passò nervosamente la lingua sul piercing che aveva al labbro.

<<Non è così difficile se magari scrivessi le parole del professore piuttosto che scrivere quell che ti ricordi a casaccio>> risposi sconvolta, prendendo i suoi appunti e iniziando a correggerli.

<<Sì, Jen. Sarebbe difficile comunque! Mi annoio, penso solo che ho sonno o fame o che preferirei fumare piuttosto che ascoltare certe lezioni>> rispose, spalancando gli occhi. La cosa divertente di tutto ciò era che non stava scherzando, era serio, molto serio.

Scossi la testa. <<Sei senza speranza>>.

<<Io spero di no>> disse facendo spallucce e ammiccandomi. Mi incantai guardando quegli occhi azzurri, poi tornai a concentrarmi di scatto sui suoi appunti. Continuai a correggerli e lui rimase a fissarmi per tutto il tempo.

<<Me lo passi lo scritto,vero?>> mi chiese.

Io scossi la testa senza proferire parola, guardandolo male.

<<Dai Jennifer, non puoi mica abbandonarmi!>> rispose, implorante.

Scossi di nuovo la testa, cercando di non sorridere di fronte alla sua espressione sconvolta e tornai a scrivere. Era ovvio che l'avrei aiutato, ma solo se mi avesse dimostrato a sua volta di aver capito almeno un quarto dell'argomento. Ovviamente non gliel'avrei detto, l'avrei fatto penare un altoro poco.

<<Mi costringi a passare alle maniere forti allora>> rispose, con aria minacciosa. Alzai lo sguardo dagli appunti e lpo guardai sarcastica alzando un sopracciglio e vidi che si stava arrotolando le maniche del maglione.  <<Ricordi ciò che mi avevi detto del solletico? Che lo soffri ovunque e non lo sopporti?>>.

<<Non oseresti...>> dissi, sorridendo. Invece osò eccome. Allungò le sue mani lungo i miei fianchi e iniziò a stuzzicarli, dopo due secondi mi mancava già l'aria. Non intendevo però cedere ai suoi ricatti, così cercai di sfuggire al suo solletico e mettendomi in ginocchio sulla panchina iniziai a pizzicargli le braccia, le mani, tutto ciò che riuscivo a raggiungere di lui dato che in contemporanea cercavo di non farmi fare il solletico.

<<Le unghie, cazzo, no, basta!>> iniziò a dire Ian nel mentre della nostra lotta giocosa.

<<Allora smettila di farmi il solletico!>> gli intimai ma subito dopo era riuscito a prendermi per un fianco; persi l'equilibrio e gli caddi di sopra. Scoppiai a ridere perchè avevo perso l'equilibrio come una scema, e nel farlo avevo sbattuto il mento contro la sua spalla mordendomi un po' la lingua.

<<Ahia cazzo, la lingua>> piagnucolai, adagiandomi tra le sue braccia che ormai mi avvolgevano entrambi i fianchi.

<<Ho vinto io, come sempre! Sono troppo forte!>> esclamò Ian tra i miei capelli. <<Fammi vedere la lingua, forse ti esce sangue>>.

<<Ma secondo te cretino, se mi uscisse sangue davvero, non me ne accorg...>>.

<<Mi dispiace interrompere questo fantastico ed intenso pomeriggio di studi>> disse ad un tratto una voce familiare.

Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora