Capitolo 30

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Continuava a fissarmi, senza aprire bocca e io mi stavo innervosendo. 

<<Non so da dove iniziare>> disse, guardando Cristal con sguardo implorante. 

<<Be'... dall'inizio>> gli sussurrò, tirandolo dalla mano per farlo sedere accanto a lei.

<<Si. Certo. Allora... so che tu non ti fidi di me. Però voglio che ti concentri sulle sensazioni che hai provato quando mi hai incontrato. Erano positive, no?>> mi chiese. 

Ricordavo bene la sera del parco... era la giornata in cui avevo litigato con Freya, la notte in cui mi ero baciata per la prima volta con David. Mi ricordai come mi fidai di lui e la premura che ebbe nel non farmi andare in giro da sola di notte. Così annuii. 

<<Abbiamo instaurato un bel rapporto dall'inizio. Insomma, abbiamo passato del tempo insieme e ci siamo divertiti. Ti ho sempre rispettata, mi sembra>>. Prese una pausa e poi proseguì.

<<Ti ho raccontato della mia famiglia, di mio padre e di mia madre che purtroppo non c'è più. Del mio bar, di mio padre che mi da soldi pur di non sentirmi lamentare. Io...>> si interruppe e guardò Cristal, che annuii di nuovo. Mi stavano innervosendo ancora di più. 

<<Preferirei mostrarti, perchè a parole non so come dirtelo, Jen...>>. Aveva uno sguardo triste e la nausea da nervosismo tornò a farsi sentire. Mi girava un po' la testa, sintomo dell'essere digiuna da quella mattina. 

Dalla tasca del Parka uscì una carpettina piccola e trasparente, poi vuotò il contenuto sul tavolo in maniera ordinata. Mi mostrò una foto di sua madre, con un bimbo in braccio. La presi e la osservai. Il bimbo che la donna teneva in braccio era piccolo e paffutto, con qualche ciuffo ramato che gli sbucava da sotto un caldo cappellino. Il sorriso che aveva quel bimbo era sicuramente quello di Josh. 

<<Josh, non capisco...>> gli dissi, calma.

<<Sto spiegando dall'inizio della storia... guarda questa>> disse, porgendomi un'altra foto. 

La presi, cauta. La foto mostrava la donna di prima, con un uomo questa volta. Potevano avere circa la nostra età. La mamma di Josh stava guardando l'uomo che aveva di lato con sguardo adorante. L'uomo guardava l'obbiettivo, aveva un sorriso allegro, da furbetto, come quello di Josh. Sicuramente quell'uomo era il padre di Josh, aveva un'aria familiare, Josh era molto simile a lui. La foto era tenuta male, abbastanza sgualcita. Ma c'era qualcosa che non andava. La familiarità che provavo guardando quella foto non era dovuta solo alla somiglianza tra Josh e suo padre. Io conoscevo già quell'uomo.

Era mio padre. 

Ma era impossibile. 

Guardai Josh. Poi Cristal e Julie. 

Spostai lo sguardo di nuovo su Josh.

<<Che cosa significa?>> parlai con voce strozzata.

<<Mio padre... mio padre e mia madre sono stati insieme un anno, da quando lei aveva 16 anni e lui 18. A 17 anni mia madre rimase incinta di lui. Non erano sposati, ma lei credeva che un matrimonio tra i due fosse imminente. Mio padre discendeva da una famiglia ricca, aveva già il futuro segnato. Unico figlio maschio, sarebbe stato lui a dirigere l'azienda di famiglia. I miei nonni adoravano mia madre, ma un figlio illegittimo avrebbe gettato oscurità sul buon nome della famiglia, così mia madre decise di andare a parlargli e lo andò a trovare a lavoro. Ma mio padre non era lì. Lei si mise a gironzolare nei pressi dell'azienda, fin quando non lo trovò. Mi ha sempre raccontato che la donna con cui l'ha trovato era una donna bellissima, sembrava una bambola di porcellana. Mio padre la guardava con uno sguardo adorante, uno sguardo che non aveva mai riservato a lei. L'accarezzava, la baciava delicatamente e giocava con i suoi capelli. Mortificata, mia madre tornò a casa. Quella sera stessa, lui andò da lei, come ogni sera. Prima ancora che aprisse bocca, mia madre gli disse che era incinta. Mi raccontò di come lui cambiò espressione e rimase due minuti buoni in silenzio. Poi, alzandosi gli disse ''Bene, sposiamoci''. Mia madre avrebbe dovuto esserne felice, sarebbe entrata in una famiglia ricca, portava nel suo grembo il figlio dell' uomo che tanto amava. Ma quell'uomo non amava più lei. Quell'uomo amava un'altra donna. ''Era chiaro come il sole'' diceva sempre lei. Fu così che gli chiese da quanto tempo si vedeva con quell'altra donna. Lui non le chiese come fece a scoprirlo, non negò, glielo disse e basta. ''Quasi tre mesi'' gli disse. ''La ami?'' le chiese lei e lui, più serio che mai, gli disse ''più della mia stessa vita''. Mia madre ne fu distrutta. ''E' stato più forte di me'' gli ripeteva. ''Giuro che non volevo farti del male''. Mia madre gli credeva, ma non voleva sposare un uomo che amava un'altra donna nonostante lui gli giurasse che per lei e per il loro figlio, non l'avrebbe rivista mai più. Ma mia madre non voleva condannare all'infelicità tre persone: lei, in un matrimonio con un uomo che un giorno l'avrebbe odiata per non averle fatto vivere la sua storia d'amore con la donna che realmente amava; lui costretto a convivere con una donna che rispettava, cui voleva bene, ma che non amava; e l'altra donna, che non sapeva nemmeno della sua esistenza. Scelse di condannare solo se stessa, non sposando mio padre. Lui le ripeteva in continuazione che se lei non l'avesse sposato, lui non avrebbe mai riconosciuto il figlio. ''Non posso avere un figlio fuori dal matrimonio, per la reputazione mia e della mia famiglia sarebbe deleterio''. ''Non mi importa'' le ripeteva lei. ''Gli basterò io''. E così è stato. Lui insisteva, ma lei non ne voleva sapere. Un giorno, andò a trovare l'altra donna. Stava studiando per diventare un medico... ''Bella come il sole''. L'altra donna aveva lasciato mio padre, perchè mio padre gli aveva detto che aveva un'altra relazione e lei non voleva rovinare la loro storia. ''Io mi sono fidata, se solo l'avessi saputo giuro che non avrei mai desiderato l'uomo di un'altra''. ''Lui ti ama. Ti ama immensamente, è stato più forte di lui. Rendilo felice come io non potrei mai fare''. L'altra donna non capiva dove mia madre trovasse quel coraggio di andarsene e iniziare una nuova vita, con in grembo il figlio dell'uomo che lei stessa amava. ''Non posso sposarlo, non quando so che lui ama te. Rendilo felice''. Queste furono le ultime parole che le disse a mia madre. A mio padre invece disse ''Non cercarmi mai più. Tu e Clarissa avete un futuro splendido davanti''. Dopo di che se ne andò da quella città , per non tornarci mai più>> concluse.

Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora