Capitolo 21

2.4K 144 39
                                    

I ragazzi ancora non erano tornati, ma noi ci stavamo divertendo lo stesso. In base alle canzoni facevamo mosse assurde, mentre Cristal si divideva tra il pomiciare con Antony e fare la scema con noi e in quel momento si stava pomiciando con Antony. Vennero a salutarci alcuni vecchi amici e Julie si perse in chiacchiere una nostra vecchia compagna. D'un tratto mi sentii avvolgere da dietro. Sperando fosse David o al massimo Fred, rimasi disgustata quando vidi che in realtà era un ragazzo, parecchio più grande di me, che mi sorrideva con sguardo languido. Mi venne da vomitare, e gentilmente cercai di cacciare le sue mani dal suo ventre. Lui per tutta risposta, strinse la presa e mi trascinò verso dietro. Vidi con orrore che né Cristal né Julie si erano accorte di questo pervertito che mi stava importunando.
<<Ei scusa, lasciami!>> grida.
<<E dai piccola, vieni con me. Ci divertiamo>> disse lo sconosciuto con voce roca e continuò a stringermi a lui. Fui presa dal panico, aveva una stretta molto forte.
<<Lasciami>> gli dissi semplicemente, cercando di sembrare calma. Ma la voce mi uscì debole e con tutta quella musica dubitavo mi sentisse, così continuai a dicinvolarmi da lui senza successo.
Ad un certo punto sentii la presa di lui allentare dai miei fianchi e io sperai che avesse capito che non avevo intenzione di andare a divertirmi con lui. Mi girai e rimasi sorpresa nel vedere David che lo spingeva.
<<Brutto porco>> gridò all'uomo, che alzò le mani in segno di resa. Fortunatamente eravamo quasi all'uscita laterale del locale e nessuno degli amici di quest'uomo ci vide, né nessun'altro. Che figura avremmo fatto altrimenti!
<<David!>> gridai, ma lui mi ignorò.
Con tutta la mia forza lo presi per un braccio e lo trascinai lontano da quest'uomo.
Lo portai fuori e cercai di farlo calmare.
<<Ma chi era quello stronzo?>> urlò.
<<Ma che ne so io!>> dissi, risentito dal tono che usava anche con me.
Mi guardò male, poi piano piano si calmò.
<<Dai, non è successo niente>> cercai di rassicurarlo e gli appoggiai una mano al petto. Lui mi diede un bacio sulla fronte e io sperai mi sollevasse il viso per baciarmi, ma non lo fece. <<Entriamo>>, gli dissi, prima di fare qualcosa di cui avrei potuto pentirmi.
Ci mettemmo un po' a trovare gli altri, ma nessuno si accorse della nostra assenza. Nessuno tranne Julie e, ovviamente, Daniel. Io feci finta di niente e presi il drink che Fred mi stava offrendo. Non volevo ubriacarmi quindi non lo finii. A quanto pareva però, sia Cristal che Julie erano andate e Patrick con loro. Piuttosto che salire in macchina con lui sarei tornata a casa a piedi! Stronzo egoista, gli toccava un giro in più in funzione di taxi secondo le regole del sorteggio.
Guardai i miei amici e mi sentii immensamente felice, stavamo resistendo tutti alla distanza, cercavamo di mantenere i rapporti invariati. Loro erano la mia seconda famiglia, anche Daniel nonostante tutto.
E anche David, nonostante lo conoscevo da meno di tutti.
Ma mi era entrato nel cuore più veloce di quanto potessi mai immaginarmi.
C'era Fred, che ballava con Patrick e tre biondine, Antony e Cristal con gli amici di Antony, Andrew e Julie... dove cazzo erano finiti Andrew e Julie?!
<<Cazzo>> esclamai ma nessuno mi sentì con quella musica.
Li cercai tra la folla ma Vidi solo Daniel che pomiciava con una poco distante da dov'eravamo noi.
Disgustoso. Il solito porco, bugiardo e stronzo!
Cercai di ricacciare indietro le lacrime di rabbia che stavano salendo, in fondo, cos'altro potevo aspettarmi da lui? Aveva sempre fatto così.
Avrei voluto prendere Cristal e andare a cercare Julie, ma era impegnata e comunque non mi sembrava tanto lucida da capire qualcosa, così mi allontanai da sola. David dopo un po' mi strinse il polso. <<Dove vai?>> chiese al mio orecchio.
<<Julie sarà con Andrew, qui da qualche parte. Devo fare in modo che non faccia cretinate>>. Lui ridacchiò, mi prese per mano e mi seguii. In quel momento misero un lento e lui mi abbracciò.
<<Aspetta... li cerchiamo dopo questa canzone>>. Volevo protestare ma stavo troppo bene in quell'abbraccio. Misero due lenti di fila, poi la sua canzone preferita è poi un remix di tre canzoni dei Coldplay. Non potevo mica uscire dal locale in quel momento!
Dal momento in cui mi alzo fino a quando vado a dormire sarò qui accanto a te, prova a fermarmi, aspetterò in fila solo per vedere se ci tieni. E poi, subito dopo: Perché la testa mi fa male quando penso alle cose che non avrei dovuto fare ma la vita è fatta per essere vissuta, tutti lo sappiamo e non voglio viverla da solo. Il remix si concluse sulle note di A sky full of star: Perché sei un cielo, perché sei un cielo pieno di stelle, sto per darti il mio cuore, perché sei un cielo, poiché sei un cielo pieno di stelle, perché illumini il mio cammino.
Era un remix perfetto, le canzoni si incastravano alla perfezione tra di loro.
Mi dimenticai di Julie, di Daniel, dello strano comportamento di mio padre. C'eravamo solo io, David e i Coldplay. Di nuovo mi pervase il desiderio di baciarlo, ma cercai di resistere. Dovevamo ancora chiarire il primo, di bacio.
<<Andiamo a cercare Julie?>> mi chiese, sfiorandomi una guancia. Avevo la sensazione che anche lui stesse pensando le stesse cose che pensavo io. Ma David era un tipo impulsivo, se avesse voluto baciarmi l'avrebbe fatto. Io annuii e ci incamminammo verso la porta principale. Mentre uscivano, lui mi sussurrò all'orecchio una frase che mi mise i brividi. <<Sei bellissima>>. Io mi voltai e lo ringraziai con un sorriso smagliante. <<Forse troppo, ti guardano tutti>> continuò ridendo.
Usciti fuori, l'aria fresca mi fece rabbrividire.
<<Vuoi che prendo la giacca?>>mi chiese.
<<No, grazie. Ho il pelliccioto in auto, ma non ho freddo. È solo lo sbalzo termico. Ci sono abbastanza stufe qui fuori>> risposi con una scrollata di spalle. Dove potevano essere andati, Julie ed Andrew? Controllammo nella macchina di Daniel e poi in quella di Patrick, ma non c'era nessuna traccia di loro. Poi li vidi.
Erano sdraiati su un divanetto dentro un gazebo con una bottiglia di Sambuca e ridevano sguaiatamente.
Mi avvicinai e gli tolsi la bottiglia dalle mani.
<<Andrew!>> gridai.
Loro si girarono a guardarmi, sempre ridendo.
<<Ei se ne volevi un po' bastava chiederlo>> mi disse Julie e io la guardai male.
<<Cosa stai facendo?>>le chiesi, ma lei riprese a ridere.
<<Sei ubriaca fracida, cazzo>> dissi e lei rise più forte.
<<Anche io lo sono>> si intromise Andrew e Julie iniziò a piangere dalle risate.
Gridai per la frustrazione e David mi trascinò lontani da loro.
<<Non stanno facendo niente di male J-J, calmati>>.
<<Ancora! E poi non sappiamo se hanno già fatto qualcosa>>.
<<Guardali! Non riescono nemmeno a reggersi in piedi. E poi Julie sembra così felice>> disse.
<<Solo perché è ubriaca>>.
<<E perché è con Andrew>>.
<<Ma lei sta con Will!>> esclamai, esasperata. <<Se lo tradisse starebbe uno schifo, la conosco>>.
<<Va bene, allora sai che ti dico? Rimaniamo con loro, così puoi controllarli.>>.
Era una buona idea, ma non potevo rovinare la serata a David.
<<Rimango io. Tu va a divertiti>> gli dissi con un sorriso.
<<Gurdali>> disse, indicando Andrew e Julie che ancora ridevano. <<Ci sarà da divertirsi anche qui fuori. E poi hanno la sambuca!>>.
Non potei fare a meno di ridere, così mi avviai e mi sedetti nei divanetti accanto a quello dov'erano loro due e David si mise accanto a me.
Iniziammo a bere e ben presto la bottiglia finì. Non ero ubriaca ma mi sentivo stranamente leggera, mentre David era completamente lucido, forse un po' troppo allegro. Aveva bevuto tre drink diversi e ci aveva aggiunto della sambuca di sopra. Quando alcol poteva reggere quel ragazzo?
Andrew e Julie sembravano due amici di vecchia data, come se appena il giorno prima Julie non lo ignorasse e lui non la guardasse solo di sottecchi. Sembrava che lui non avesse mai rifiutato le sue avances, ferendola nel profondo. Sembrava che lei non avesse un ragazzo.
Notai come lui le accarezzava le guance, giocasse con i suoi capelli e la guardava... in adorazione. Lo sapevo. Avevo ragione! Lui si era preso una cotta per lei. Ma era troppo tardi.
O forse no?
Anche Daniel era intento ad accarezzarmi una coscia e a giocare con i miei capelli.

Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora