Capitolo 36

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David's Pov
<<Ripetimi chi sei tu per venire a dirmi cosa devo o non devo fare con Jennifer>>.
Non potevo credere alle mie orecchie. Daniel, che l'aveva trattata come un giocattolo, adesso veniva a dirmi come dovevo comportarmi con lei.

<<Sono una persona che le vuole bene e so che è un po' ipocrita da parte mia dirlo, ma non voglio vederla così>> rispose Daniel.

<<Abbastanza ipocrita, direi>>.

<<Il punto è>> disse lui, abbastanza nervoso, <<Che deduco voi due abbiate litigato di nuovo, e tu...>>.

<<Non abbiamo litigato di nuovo>> lo interruppi. <<Non abbiamo proprio chiarito da quando ci sei andato a letto>> risposi, con tutto il disprezzo che avevo in corpo.

<<Cosa? Assolutamente no... Non siamo andati a letto insieme>> mi rispose basito. <<Io ero lì perché... be', questo te lo dovrà dire lei, ma non era come sembrava>>.

Mi ero perso.

<<Ti ho visto a petto nudo nella sua cucina, lei mi ha fatto credere che voi due aveste fatto di nuovo sesso>> gli dissi, cercando di mantenere la calma e di scacciare da me l'immagine di Daniel e Jennifer a letto insieme.

<<Sì, è vero. Ho passato la notte lì, ma non c'è stato niente tra di noi. Lei è stata abbastanza chiara, su questo. A lei piaci tu>> disse, con un certo risentimento.

<<Cosa intendi dire?>>.

<<Che ha espresso chiaramente che in quel senso non vuole avere più niente a che fare con me. E che tu gli piaci. Ma che sei un pezzo di merda perché vai a letto con un'altra>>.

Ancora questa storia di Freya! Ne era fermamente convinta... ed era stata una bambina a farmi credere di essere andata a letto con lui solo per farmi un dispetto. Sentivo di avere un peso in meno sul petto, nel sapere che lei non era di nuovo cascata tra le braccia di Daniel, ma quel suo comportamento mi faceva uscire fuori di testa.

<<Perché mi stai dicendo queste cose?>> gli chiesi, sospettoso. Non aveva senso.

<<Perché le ho parlato. Ascoltami, è accaduta una cosa improvvisa nella sua vita che deve essere lei a dirti. Ma in questi giorni che sono stato qui l'ho vista spenta. Il litigio che avete avuto qualche settimana fa quando mi hai visto a casa sua... noi non abbiamo mai litigato così. E c'è stata male. Quindi se devi farla soffrire ancora, è meglio che le stai alla larga amico>> spiegò.

Volevo sapere a tutti i costi cosa le era accaduto, ma ero frenato. Se era vero che io gli piacevo... non riuscivo nemmeno ad immaginarlo. Da quando anche io mi ero accorto che lei mi piaceva, da quando ci eravamo baciati, eravamo stati solo in grado di rovinare tutto ciò che di bello avevamo.
La colpa era stata anche delle circostante, ma principalmente mia e sua.
Lei non riusciva a fidarsi di me e nemmeno io di lei. E così non saremmo potuti andare da nessuna parte.

Annuii a Daniel che si era momentaneamente distratto guardando due ragazze entrare dentro il locale.

<<Be', io torno alla festa. È stato un piacere>> mi disse, ammiccandomi.

Gli feci un cenno con la testa e dopo cinque minuti, lo seguì dentro.

Dovevo parlare con Jennifer, ma non volevo fare il primo passo. Le avevo detto delle cose cattive, ma lei non era stata da meno, in più mi aveva fatto credere che fosse andata a letto con Daniel.

Forse era meglio rimanere in quella situazione. Mi mancava, Dio se mi mancava. Ma lei ancora non era uscita del tutto dalla sua sofferenza per Daniel, forse non si sarebbe mai fidata completamente di me.

Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora