Capitolo 27

2.5K 155 50
                                    

Le cose tra me e David erano tornate, fortunatamente, alla normalità. Niente imbarazzo, niente riferimenti al nostro bacio. Io da parte mia mi sforzavo di non pensare a Freya quando lo vedevo, quando mi abbracciava o quando scherzavamo. Solo un giorno fui sul punto di aprire l'argomento, ma poi mi tornò il buonsenso; lui era libero di frequentare chi voleva e se lui voleva Freya, avrei potuto anche farmela andare a genio. Sempre che lei mi chiedesse scusa.

Eravamo vicino la spiaggia, lontani dalla cittadella universitaria. David si era comprato una moto, non so nemmeno per quale strano motivo. ''Mi andava e basta'' aveva detto.

Era un po' fuori di testa, secondo me.

Nelle mani avevamo un thermos di caffè-latte e stavamo guardando le onde infrangersi sugli scogli poco distanti da noi, tanto che qualche volta sentivamo delle goccioline leggere arrivarci sul viso, sulle mani. Odoravamo entrambi di salsedine.

<<Secondo te quanto è fredda l'acqua?>> mi chiese.

<<Gelata>>.

<<Ti ci butterei. Ma se poi dovessi morire di ipotermia mi sentirei in colpa>>.

<<Oh, che tenero, grazie>> dissi, lanciandogli un sassolino in testa.

<<Ahia, mi hai fatto male!>> piagnucolò.

<<Chissà, magari con questa botta ritorni intelligente>> dissi, facendomi pensierosa. Lui mi guardò male, poi mi strappò il thermos dalle mani per prendere un sorso di caffè e si allontanò un poco da me.

<<Eddaaaai, non fare l'offeso>> gli dissi avvicinandomi, con l'aria da bambina e i miei occhioni dolci.

<<Mpf>> sbuffò lui, cingendomi però le spalle con un braccio.

<<Sei insopportabile, lo sai?>>.

<<Però mi adori>>.

<<Ciò non toglie che resti insopportabile>> disse, indifferente e io mi misi a ridere. Se io ero insopportabile allora lui cos'era? Mi passava almeno 100 punti.

<<E tu sei troppo permaloso>>.

<<E tu sei puntigliosa>> mi rimbeccò lui.

<<Be', tu sei anche presuntuoso se è per questo!>>

<<Ma senti chi parla>> borbottò lui, tra un colpo di tosse e l'altro, credendo che non lo capissi.

Lo guardai male. <<Credi che sono stupida?!>>.

<<Vuoi davvero una risposta?>> mi chiese, con tono provocatorio.

<<Stronzo!>> sbottai, cercando di non ridere e di mantenere un'aria dignitosamente arrabbiata, mentre mi alzavo, cacciando bruscamente il suo braccio dalla mia spalla e andando verso la sua moto parcheggiata poco distante da noi.

<<Te l'hanno mai detto che sei incredibilmente goffa mentre cammini sulla sabbia?>> urlò lui, che si stava sganasciando dalle risate sulla sabbia.

''AAAAH'' gridai, in preda alla frustrazione. Come faceva ad essere così irritante e divertente insieme? Mi raggiunse poco dopo e mi prese in braccio, sempre ridendo e tornò indietro, fino alla riva.

<<David, giuro che se mi butti in acqua non ti parlo più!>> gridai, terrorizzata. Non sapevo nuotare! Ma a parte quello, mi sarei bagnata, avrei avuto un freddo bestiale e poi sarei sicuramente morta sulla moto nel tragitto di ritorno a casa.

<<Ohohoh, che liberazione>> disse, continuando a tenermi a testa in giù dandomi una panoramica visualizzazione del suo sedere. Mmh.

<<Non sto scherzando!>> urlai ancora, ma lui continuava a ridere e a girare in tondo.

Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora