Un peso mi cadde addosso e in un attimo mi ritrovai a terra, schiacciata dal mio migliore amico.
<<Fred!>> urlai, ma lui non si mosse sa sopra di me. Non capivo niente, attorno a me sentivo delle voci, delle urla, ma non capivo niente.
<<Fred>> urlai di nuovo, e questa volta con tutta la poca forza che mi era rimasta, lo spinsi di lato. La mia maglietta era sporca di sangue, del sangue di Fred che scendeva copioso dal suo petto.
<<Che cosa hai fatto?>> urlai, cercando di bloccare il sangue con le mie mani, tamponando lì dove il sangue non smetteva di uscire.
Fred aveva gli occhi aperti, le labbra bianche e l'accenno di un sorriso in volto.
<<Quello che hai fatto tu per Julie>> sussurrò lui, accarezzandomi i capelli che gli sfioravano il viso. Le mie lacrime gli bagnavano il volto, ma nessuno dei due se ne curò.
<<Va bene, va bene. Adesso andiamo in ospedale e sarà tutto okay>> dissi, guardando i miei amici in cerca di aiuto, ma nessuno di loro si mosse.
Daniel era pietrificato poco distante da noi, Andrew sorreggeva Julie tra le braccia, svenuta, David trascinava via un Will privo di sensi accanto a Micky e Josh mi guardava con occhi spalancati, impotente.
<<Aiutiamolo cazzo, dobbiamo andare in ospedale>> gridai, esasperata dai miei amici che rimanevano lì impalati.
<<Non c'è bisogno, Jen>> sussurrò Fred. <<Lo sai anche tu>>.
<<Non dirlo nemmeno per scherzo Fred, ok?! Non ti permettere ad andartene, non ti permettere a lasciarmi!>> urlai disperata, mentre il suo viso si faceva sempre più pallido.
Non poteva lasciarmi. Il mio migliore amico, la persona che conoscevo da quando ero bambina, il ragazzo che mi aveva sempre protetta e difesa da quando eravamo piccoli, non poteva morire.
<<Quando eravamo piccoli ti ho promesso che ti avrei sempre protetta. Fino alla fine>> disse lui, con un rivolo di sangue che gli fuoriusciva dalle labbra.
<<Non a costo della tua stessa vita Fred!>> gridai in risposta. <<Non puoi farmi questo, ti prego>>.
<<Tu al mio posto l'avresti fatto. Anzi, l'hai fatto, per Julie. Ed io non potevo permettermi di perderti>>.
<<Ma adesso sono io che perdo te>> singhiozzai. Mi colava il naso, le lacrime non ne volevano sapere di attestarsi come nemmeno il sangue che fuorisciva dalla sua ferita. Rimasi ancorata al suo sguardo, sperando che la mia energia vitale lo aiutasse a resistere, ma ormai la luce che Fred aveva sempre negli occhi, non c'era più. Il suo sguardo era rivolto verso il cielo, riflettendo le pallide stelle che guardavano la scena sotto di loro, impotenti, luminose e lontane.
<<Fred>> sussurrai, scuotendolo. Ma lui non rispose. Non mi avrebbe risposto mai più.
<<Fred>> urlai ancora, iniziando a scuoterlo con forza, quasi gli salii a cavalcioni di sopra. Non avrei mai permesso a nessuno di portarmelo via.
Ma ormai sapevo che non c'era più niente da fare. Fred non c'era più. Non era più li, in quel corpo freddo e inerme, che fissava le stellr, senza guardarle. Mi accasciai contro il suo petto, avvinghiandomi al suo corpo e alle sue mani, tremando incontrollabilmente.
Dio ti prego, fa che sia solo un incubo. Ti prego, non portarmelo via.
Piangevo e pregava, pregavo e tremavo, ma la situazione rimaneva la stessa.
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Con te o senza te. COMPLETA DA REVISIONARE
RomanceJennifer, ragazza proveniente da una buona famiglia con un padre molto severo, dopo il diploma decide di andare a studiare fuori città. Lei sa che uno dei motivi per cui si allontana da casa è perché non vuole lavorare nell' azienda di famiglia, com...