~ Capitolo 80 ~

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In Reality?
• I Love You •

~•{ PARTE UNO }•~

"SOOOHYUUUUNNN!!! SVEGLIATI!" La voce di Mark penetra nelle mie orecchie, facendomi svegliare subito.

Mi alzo di scatto, iniziando a muovere bruscamente le mani per paura che ci fosse qualcuno che volesse farmi del male (più o meno).
Quando i miei occhi riescono a riconoscere la figura, ancora mezza offuscata, davanti a me, arrossisco come un peperone per la figura.

"Quanto cavolo dormi!?" Dice a braccia conserte, sospirando.

Sbuffo e mi guardo intorno ancora assonnata. Noto che non indosso il pigiama e che sono seduta sul divano in salotto. L'aria in casa è tranquilla e pacata, non c'è un'anima viva che gironzola per i corridoi.

"Mark... Dove sono gli altri?" Chiedo, grattandomi il capo.

Lui fa spallucce, "Sono andati a mangiare fuori perché non volevano svegliarti. Ma sai, sono già le quattordici e trenta e ho pensato quindi di farlo io."

Scatto in piedi guardando l'orologio a pendolo attaccato al muro. "OMO! Ho dormito veramente così tanto!?"

Mark annuisce. "Sì. Ieri ti sei addormenta alle tre e per evitare di svegliarti da tuo sonno, abbiamo deciso di lasciarti lì a riposare. Ma ora non ho voglia di raccontarti. Piuttosto, ti va se oggi andassimo insieme alle giostre natalizie del parco?" Mi chiede, con aria speranzosa, "Sai, non ho mai provato l'essenza di salire su una di quelle cose!"

Rimango un po' a pensarci, ma alla fine accetto di buon grado, rendendo Mark alquanto felice per la mia risposta.

Dopo aver messo sotto i denti qualcosa, mi sono andata a preparare e verso le sedici e trenta, io e Mark, il mio custode, siamo usciti di casa.
In quel preciso momento ho seriamente voluto che ci fosse stata So Hyun a vestirmi, indosso una semplice gonna, una t-shirt con sopra una felpa e delle scarpe da tennis un po' rovinate. Ho legato i capelli in una coda, mi sono truccata appena e ho deciso di togliere gli occhiali e mettere le lenti a contatto.

"Pronta?" Chiede Mark.
Annuisco ed insieme ci dirigiamo verso la fermata dell'autobus.

Lo prendiamo e lui mi cede l'unico posto libero, mettendosi in piedi accanto a me. Iniziamo a parlare del più e del meno, e mentre discutiamo arriviamo alle giostre verso le diciassette.

Iniziamo a girare al parco, un po' per vedere che giostre fare prima, così decidiamo di iniziare con i giochi più semplici, gli autoscontri, i tiri con il fucile -ho seriamente quasi colpito il proprietario dello stand- e la casa infestata.
In quest'ultima all'inizio ero un po' titubante, cioè, so per certo che i fantasmi ed i mostri non eistono, per carità, solo che, ecco, quella casa era talmente fatta bene che, insomma... Ho urlato a squarciagola tutto il tempo, e ho quasi rotto una mano a Mark, per quanto gliela stringevo forte. Dopo essere usciti da quella casa, ci siamo diretti allo stand pronto soccorso, per dare un antidolorifico alla sua mano e adesso stiamo camminando senza una meta ben precisa.

"Smettila di ridere." Gli rivolgo il broncio e mi giro dall'altra parte.

"Dovevi vedere la mutazione delle tue espressioni facciali. All'inizio, nella casa, eri terrorizzata a morte, e mi hai praticamente fracassato la mano" inizia, guardando quest'ultima, io abbasso lo sguardo per l'imbarazzo. "Poi si è mutata in tipo: o mio Dio ho ucciso la mano del mio custode, sei così carina quando ti preoccupi per qualcuno..."

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