CAPITOLO 20

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È proprio come temevo..mi si avvicina e si siede sull'altalena.
"Non osare  avvicinarti" dico  urlando,continuando a guardare il cielo.  Non ho intenzione di guardarlo, né tanto o meno sentirlo.  Deve andarsene altrimenti non rispondo delle mie azioni.
"Ascoltami, t..ti prego" sussurra e fa per avvicinarsi.
"Ti ho detto devi allontanarti da me, non voglio sentirti, né ascoltarti.  Con me hai chiuso!" urlo con tutta la voce che ho dentro, mi alzo e vado via.
"Fermati cazzo!" mi urla dietro, correndo più che può.  Corre così tanto da raggiungermi e mi blocca con il braccio ed io non ci vedo più dalla rabbia. 
"Leva questa mano da qui-dico spostandogliela dal braccio-mi disgusti" gli urlo in faccia, dopodiché gli spunto contro  e  vado  via
"Brutta stronza, ma sei impazzita? " urla furioso, ha gli occhi iniettati di rabbia, lo sento e lo vedo soprattutto. 
Mi blocca con le spalle al muro del giardino tenendomi stretta per i polsi.
"Lasciami!  Mi fai male!"
"Sei una stronza!e  vuoi  sapere  una  cosa? Ho  goduto  da  pazzi  a  scoparmi  la  bionda." mi urla contro  con  un'aria  di  sfida  e  gli  occhi  pieni  di  odio.
"Ah tu ti scopi una troia qualsiasi mentre sei andato a letto con me e dicevi tutte quelle cose belle, ed io sarei la stronza?  Ah ah ah
Un'ultima  cosa  vuoi  saperla? Non  me  ne  fotte  una  beata  minchia  di  te  e  della  bionda, intanto  quando  sei  stato  con  me  non  la  pensavi  così! " urlo più forte di lui fingendo una risata isterica.
Dopodiché mi lascia andare ed io ne approfitto per rientrare, lasciandolo lì, come fosse congelato sul posto..
"Heyy Tamyy" dice Alessio abbracciandomi.  Poi continua dicendo "Hei perché piangi, che ti ha fatto quel bastardo?"
"Ti prego Ale, abbracciami, ti prego", dico tra i singhiozzi, lui non se lo fa dire due volte che subito mi avvolge nelle sue braccia calde.  Quell'abbraccio basta per farmi calmare, questo ragazzo non è poi come sembra, è davvero dolce e sensibile.  Mi ha conosciuta solo questa sera ed ha capito più cose di me lui, che quello stronzo bastardo.
"Vieni  con  me, ti  porto  a  casa" sussurra  nei  miei  capelli, stringendomi  la  giacca  per  non  farmi  sentire  freddo.
"Non  voglio  tornare  a  casa  in  questo  stato, penso  andrò a  dormire  da  Sasha" dico  in  lacrime
"Piccola- Sasha  non penso  rientrerà a  casa, è fatta  sia  lei  che  Serena, insieme  a  Tommy  e  Daniele" mi  dice  con  voce  roca, e giuro di vederlo anche imbarazzato.
"Ed  ora  cosa  faccio?" e  continuo  a  piangere. Non  so  che  fare, non  ce  la  faccio  più....
"P.. Puoi  dormire  nella  mia  macchina, magari  ti  faccio  compagnia, non  so. Ehm.. Non  ti  offro  di  venire  a  casa  mia, perchè non  mi  sembra  il caso.." mi  dice  con  tono  sincero  e  calmo, ed  anche  con  un  pò di  imbarazzo.
"Oddio  Grazie  mille, per  me  va  bene, basta  che  non  mi  ritiro  a  casa.  Non  mi  va  di  tornare  a  casa, soprattutto ora  che  sto  così, starei  solo  peggio  se  guardassi  mia  madre..." dico  singhiozzando, dopodiché la  chiamo  e  la  avviso  che  dormirò da  Sasha.
Non  mi  va  di  andare  a  casa, né di  vederla  star  male  o  altro, non  mi  va!
Intanto  Alessio  non  mi  fa  domande, e  lo  apprezzo  tantissimo.
"Vieni.." dice  prendendomi  per  la  mano  e  portandomi  con  lui.
Mentre  ci  dirigiamo  all'auto  di  Alessio, noto  che  da  lontano  c'è Rodrigo  ad  osservarci, ed  è da  solo seduto in un angolo del giardino, su di una panchina. 
Per un attimo i nostri sguardi si incontrano e vedo che nel suo sguardo c'è tanto odio in questo momento.
Ma non posso perdonare ciò che ha fatto e ha detto.  E a pensare che prima è venuto a letto con me ed oggi questo...
Al  solo  pensiero  rabbrividisco.
"Sali" mi  dice  Alessio, io  salgo  in  auto  e  lui  fa  lo  stesso.
Mi  tolgo  la  giacca, perché qui  si  sta  bene  e  rimango  senza..
In  auto  cala  un  silenzio  tombale, quando  ad  un  tratto...
"P.. Posso  chiederti  una  cosa?" sussurra  alessio, guardando  la  strada
"S.. Si"
"Cosa  ti  è successo  ai  polsi?  Non  ci  credo  che  è una  slogatura, dato  che  ti  si  sono  sporcati  di  sangue"
Oddio, cazzo, cazzo  cazzo, non  me  ne  ero  accorta  neanche. Quel bastardo  mi  ha  tenuta  per  i  polsi  al  muro  e  sotto  la  giacca  le  ferite  si  sono  aperte. Cazzo!!
"Allora?" mi chiede insistentemente
"Ehmm.. I.. Io... " non riesco a parlare.
"Stai calma" mi dice,ed ha un tono così sincero e calmo che mi fa venir voglia di sfogarmi.
"Vedi è che.. Che ho appena saputo che mio padre ha tradito mia madre con un'altra donna o altre donne. Ci ha abbandonate, e come se non bastasse mia madre tutte le volte che mi diceva che era a lavoro in realtà mi mentiva, lui non tornava perché era con altre, mia mamma lo sospettava ma ha voluto indagare fino a fondo, tenendomi all'oscuro di tutto. Nel frattempo Rodrigo mentre era con me, trovava un modo alle mie spalle per venire alla festa di stasera senza di me, quando mi aveva promesso di non andarci mai più alle feste...  Ma non cambierà mai, mai..." dico  piangendo, dopodiché tiro un forte sospiro e continuo...
"Così.. I... Io non ce l'ho fatta più ed ho combinato questo disastro..." dico indicando i polsi con lo sguardo.
Alessio accosta l'auto, mi guarda e mi si avvicina per abbracciarmi..
"P.. Piccola, hai dovuto passare tutto questo?" dice nei miei capelli, poi continua "non lo meriti questo" e mi abbraccia più forte.
Io ricambio l'abbraccio, quando ad un certo punto vediamo una macchina dietro di noi con dei fari allucinanti, accostarsi... 
Una macchina grande, grigia, bellissima....  È la sua macchina...  Cazzo, che vorrà ancora? 
"A.. Ale, è la sua macchina questa che ha appena accostato" non appena finisco di dire questa frase, Rodrigo è già sceso dall'auto...
Bussa vicino la mia portiera ed io abbasso il finestrino, per non scendere.
"Che cazzo vuoi?"
"Scendi da quest'auto, subito! " mi urla contro.
Ma ha il ciclo per caso?  Non ho idea...
"Non puoi parlarmi così, non sei più nessuno!  Voglio stare qui e basta! " gli urlo in faccia praticamente.
"Ti ho detto scendi da questa cazzo di macchina!" urla ancora più  forte e mi apre la portiera... 
Alessio scende dall'auto, andandogli faccia a faccia ed urlandogli contro.. "Ma chi cazzo ti credi di essere per trattarla così eh?!  Ti scopi una puttana e poi pretendi che lei venga con te?!  Sei ridicolo! " finge una risata
"Tu piuttosto chi cazzo sei!  Lei è mia e deve venire con me!" Urla
"Non sono il tuo giocattolo, non sono di nessuno ora.  Vattene a fanculo" urlo
"Non hai sentito cosa ti sta dicendo? " dice Alessio con voce rabbiosa..
"Togliti da mezzo brutto stronzo!" urla Rodrigo faccia a faccia ad Alessio
"Mi hai rotto il cazzo, ora basta! " urla Alessio, dopodiché gli si scaraventa contro, si picchiano a sangue, Alessio è in difficoltà...
"Basta Rodrigo basta! Cazzo!  Mi devi sempre rovinare la vita!!!" e lo tiro per fermarlo, quando mi arriva un calcio, fortissimo e cado a  terra..
"Aiah" urlo
Entrambi si fermano e smettono di picchiarsi
"Tamy, tamy stai bene?" mi dice Ale, alzandomi da terra. 
"Brutto stronzo hai visto cosa le hai fatto?" urla ancora Alessio, mentre Rodrigo tiene gli occhi spalancati fissi sulla mia persona, non riuscendo a dire nessuna lettera.
"Basta!  Andrò con Rodrigo, Ale ti prego, capiscimi, non'é posso più"
"Okkei  basta, ma qualunque cosa chiamami"
Così prende e se ne va...
Salgo nella macchina di Rodrigo, senza neanche  guardarlo in faccia.  Il braccio mi fa male, si è gonfiato, e si sta formando un livido violaceo esagerato... 
Rodrigo ancora  non  è salito, sta  sistemato  qualcosa  nel  cofano, dopodiché sale.
Cazzo  sono  senza  giacca... Uffa, tutto  a  me!
È salito anche lui ed ancora non è partito....
"T... Ti ho fatto male? Hai un livido enorme" dice con voce calma.  Come è bipolare, un attimo prima è furioso, l'attimo dopo è calmo.  È pazzo e mi sta facendo diventare pazza anche a me. 
"No" rispondo, senza neanche guardarlo
"Ma che cazzo hai ai polsi?" dice prendendo i polsi
"Mi fai male, ti ho detto non toccarmi!" E gli sposto le mani
"Togliti le bende, ora!" urla
Eh?  Ma è impazzito o ha il ciclo?  ...
Non lo calcolo, e continuo a guardare il finestrino
Mi prende per il viso e mi fa girare la faccia per guardarlo, dopodiché mi urla dicendo "ti ho detto togli quelle cazzo di bende"
"No" sussurro
"Dammi le braccia, ora!  Lo farò io"  dice, ma questa volta con un tono più basso.. Inizialmente cerco di far resistenza, ma prende le braccia e toglie le bende con rapidità...
"Lo  hai  rifatto..." sussurra guardandomi negli occhi. 
Io non rispondo,abbasso lo sguardo e basta.
Lui me lo alza, ed insistentemente parla ancora...
"Perché?  Dimmi perché ti sei fatta questo" dice con un tono molto basso rispetto alle mie aspettative
"Non devo essere obbligata a risponderti, non sei più nessuno, mi fai schifo!  Ti sei scopato un'altra, come se non bastasse, ti sei comportato come se non esistessi tutta la serata.  Mi aspettavo almeno che tu fossi un uomo vero, ma tutto sei tranne che un uomo!  Mi fai schifo, completamente schifo e se proprio vuoi sapere perché ho fatto questo, è stata colpa tua e di mio padre!  Io mi sono aperta a te, ti ho confidato cosa era successo con mio padre e mia madre, mi hai consolata e ti sei approfittato della mia debolezza per venire a letto con me!  Che sciocca che sono stata, e come se non bastasse te ne scopi un'altra e mi dici che hai goduto tanto, solo al pensiero mi fai ribrezzo.  Se sono con te in questa auto è solamente perchè non volevo continuare a vedere che massacravi Ale.  Sei un essere spregevole, mi fai davvero schifo! Ora metti in moto questa cazzo di macchina ed accompagnami a casa!" 
Finalmente gli ho urlato tutto in faccia,mi sento più leggera, più libera..
A quelle mie parole, lui non parla più, dopodiché mette in moto e parte...

Quando Meno Te Lo AspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora