CAPITOLO 92

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"Cosa vuol dire tutto questo?" sulla soglia della porta c'è uno Scott con gli occhi spalancati, la sua borsa spiaccicata sul pavimento, dalla quale sono usciti tutti i fogli da lavoro. Scott è agitato ed ha una faccia allibita, la  faccia di chi ha appena scoperto tutta la verità.. come biasimarlo...

Dalla mia bocca non riescono ad uscire parole, non riesco a far trasparire nessuna emozione. In questo momento sono come immobile, non riesco a reagire. La cosa che più mi fa male ora, è passare per quella che mente, quando poi l'unica cosa che ho cercato di fare, è stata semplicemente proteggere me, lei e tutti coloro che mi sono in torno, non pensando di poterli ferire così tanto. In un certo senso ho voluto anche proteggere lui, la nostra storia, ma solo ora ho capito che ciò che ho fatto non è stato bello, nè per me stessa, nè per tutti loro, e non ha fatto bene a nessuno di noi. 

 Sto facendo soffrire le uniche persone che mi sono stati vicino in questi anni, chi in una maniera, chi in un'altra, ma è così. Se pur in questo periodo le cose tra me e Scott non vanno bene, resta il fatto che lui mi è sempre stato vicino, soprattutto è stato presente per  Aisha, e tutto questo non lo meritava. Mi maledico per questo, ma ora posso fare ben poco, è troppo tardi per rimediare.

"È proprio come hai sentito  Scott.." è mio zio a parlare e ad andare verso di lui. In questo momento ho praticamente ciò che mi resta della mia famiglia, contro...

"Arci non sono affari che ti e che ci riguardano in questo momento" questa volta è mia zia a prendere parola, stranamente difendendomi.. A quel punto mio zio da una pacca sulla spalla a Scott, dopodichè butta un occhiata prima a mia zia, dopo a me, e va di sopra..

"Grazie" le sussurro, e lei mi mima un "poi parlaremo da sole", ed io la ringrazio mentalmente per avermi compresa in un momento così difficile della mia vita.

Spero mi abbia capita sul serio...

Poco dopo mia zia segue mio zio di sopra, lasciandoci soli.

In questo momento percepisco tutta quella tensione che prima non sentivo, o non percepivo  del tutto. Ho paura, paura di una sua reazione, che non tarda ad arrivare...

D'un tratto Scott, dopo avermi fissata per una decina di minuti con sguardo furioso, mi viene contro e mi afferra per un braccio. La presa è tanto salda e forte, che posso percepire la sua rabbia nei miei confronti. 

"Dimmi che stavi scherzando e che ti sei sbagliata" urla, strattonandomi un braccio, facendomi sussultare..

"N..no, è ...è tutto vero..s..scusami" balbetto, e le lacrime accumulate iniziano a fuoriuscire a dirotto dai miei occhi, come non ci fosse un domani..

"E non piangere cazzo! Sei l'unica in questa storia che non si può permettere di fare la vittima!" urla, lasciandomi forte il braccio...

É la seconda persona, dopo Rodrigo, che mi dice di essere una vittima.. ma io non faccio la vittima, il mio era solo un proteggermi, proteggere loro, come ho già detto, ma come posso farmi comprendere? ... Ma soprattutto la domanda è... Riusciranno mai a comprendere loro me?

"E parla cazzo, parla!" urla,  dopodichè tira un respiro e riprende a parlare.. "Ti rendi conto che mi hai mentito per tutti questi anni? Ti rendi conto che hai costruito un rapporto, se così posso chiamarlo ancora, sulla base di mille bugie? Non ti ho mai chiesto chi fosse colui di cui mi parlavi spesso raccontando le tue sofferenze, perchè  non volevo essere invadente, ma  quando te lo chiesi l'anno scorso, ricordi?... Certo che ricordi!... Mi hai mentito mi hai preso in giro, mi hai umiliato... Ma la parte che più mi fa infuriare, è quel giorno quando lo vedesti, ora capisco tutto, ora capisco il tuo comportamento.... ed io che volevo anche chiederti scusa per essermi comportato in quel modo.. Io che per tre giorni mi sono sentito una nullità per averti urlato contro in un momento in cui stavi male... ed invece stavi male perchè non potevi parlare e sputare tutto... ma poi ti sei trovata alle strett.." 

Quando Meno Te Lo AspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora