CAPITOLO 86

27 4 0
                                    

"Vai via, non voglio vedere nessuno, tanto o meno te!" salto dal piccolo lettino e mi dirigo vicino la finestrella, che affaccia sul lato del bosco. Il tempo non ha smesso di piovere, sembra essere del mio stesso stato d'animo...
Le candele si sono spente, è buio pesto, ed io ho paura del buio, ma non do alcun segno di aver paura.
D'un tratto lo vedo avanzare verso il comodino ed accedere una candela, forse l'ultima.  La luce è soffusa, quasi troppo intima in questo momento per niente adatto...
Mi fissa, anzi fissa ciò che indosso, ovvero una sua maglia che mi va a mò di vestitino.  Non so cosa penserà, ma non me ne frega, mi serviva per coprirmi e per togliermi quel vestito da dosso..
Il rancore che provo in questo momento per questa persona di fronte a me, è enorme, quasi come se mi soffocasse..
"Sapevo di trovarti qui" sospira col capo abbassato, e sento i suoi passi avvicinarsi verso di me...
"Non osare avvicinarti" urlo girandomi velocemente e fulminandolo con lo sguardo! 
Il mio sguardo è pieno d'odio, mentre il suo, il suo non riesco a decifrarlo.
"Bene, ora mi hai trovata, puoi andartene, e non ti avvicinare!" alzo il tono della voce scandendo bene ogni singola parola, rigirandomi verso la finestra.
"Non me ne andrò fin quando non mi ascolterai, e sai che sono capace di farlo" dice con tono determinato e freddo, o così sembra...
Cosa ho da ascoltare?  Ho già ascoltato cazzate su cazzate per tanti anni, ora basta! 
"Ho detto non voglio ascoltarti" urlo più del dovuto, gettandogli la stampella contro.
Un gesto istintivo, di rabbia, tant'è che mi pento subito di averlo fatto quando vedo che si para dal colpo.
"Ma sei impazzita?" questa volta è lui ad urlare
"Stai indietro da me ho detto, o sarò costretta a lanciarti anche l'armadio contro!" urlo, mentre là fuori il tempo è in piena tempesta, proprio come me in questo momento.
"Ma chi cazzo sei diventata, un mostro" dice con tono freddo e calmo, ma tanto da far male.
"Si, si un mostro, proprio così. Sai, soffrire cambia le persone" sputo con disprezzo, mentre lui tace, e non risponde alla mia provocazione. Sarà per i suoi sensi di colpa!
I sensi di colpa sono la cosa che non andrà mai via, così come il dolore e la sofferenza!
"A casa tua erano tutti preoccupati per te" dice d'un tratto, rompendo quel fottuto silenzio che si era creato.
"Non mi interessa, tornerò, ma non ora" sputo fissando il cielo nero..
"Devi tornare per nostra figlia" calca la penultima parola.
"Cosa?  Non ho sentito bene? Mia figlia, MIA, hai capito?" urlo voltandomi verso di lui e fissandolo dritto negli occhi, in segno di sfida.
Al che lui si avvicina e mi strattona
"Ora basta urlarmi contro Tamara" urla faccia a faccia con me.
"E toglimi le mani di dosso cazzo" urlo strattonando via la sua mano dalle mie spalle.
"Non ti azzardare mai più ad usare il termine nostra. Aisha è MIA figlia, anzi, figlia mia e di Scott, che in questi anni le ha fatto da padre.  Scott è colui che lei chiama papà. Scott ha assistito ai suoi primi passi, al suo primo sentito, alla sua prima parola, alla sua prima festa! E tu dov'eri?  Dimmi, dove?... Massi certo, il signorino era a Londra a scoparsi chissà chi e fregandosene di avere una figlia. 
Te ne sei fregato tutti questi anni, ora vieni e dici nostra figlia?  No caro, non funziona così, non ti permetterò di starle vicino, costi quel che costi!" urlo, sfogandomi di tutta la rabbia che ho dentro contro di lui, e non m'importa che sembrerò una pazza, al diavolo tutto! 
"Bene, finalmente ti sei sfogata, ora devi ascoltarmi, non mi interessa se vuoi o non vuoi, devi" dice calcando l'ultima parola.
Non mi resta altra scelta se voglio che se ne vada via da qui..
"Ti ascolto" sospiro sedendomi sul letto, mentre lui prende fiato, dopodiché si dirige verso la finestra ed inizia a parlare...
"Dopo che mi hai lasciato, non sono stato più bene, i rimorsi mi stavano logorando dentro. Per un periodo ti ho spiata, volevo sapere come stavi, con chi eri e dove andavi. Fin quando un giorno ti vidi al centro commerciale con i tuoi amici, Sasha e quello lì..  Ricordo perfettamente tutto, come eri vestita e ricordo anche che avevi tra le braccia Aisha" sospira e si ferma, come se quel ricordo le facesse male, io mi limito a guardarlo dispiaciuta, so che non dovrei, ma lo sono..
"A quel punto vidi come eri felice senza di me e presi una delle decisioni più importanti della mia vita, andarmene.
Volevo andarmene lontano da qui, da tutto ciò che mi ricordasse me, te, noi, la nostra vita. Così decisi di chiamare mio padre e raggiungerlo. Ad appoggiare questa mia decisione è stato Derek, il mio tatuatore, che quel giorno al centro commerciale era con me, poiché mi ero fatto un nuovo tatuaggio.
Quel giorno raggiunsi mio padre e la mia vita è cambiata totalmente da all'ora...
Decisi di diventare un uomo migliore, di voler essere davvero qualcuno con la testa apposto, così parlai con mio padre, che capendo la mia situazione e decisione, mi fece iscrivere ad una facoltà di giurisprudenza, e così sono quel che sono..
Quando mi arrivò la richiesta da tuo zio, non pensavo fosse tuo zio, non me ne hai mai parlato, se non in circostanze generali, ma non sapevo chi fossero, che volti avessero e come si chiamassero..
E beh' una volta giunto qui, il resto lo sai, ora tra qualche giorno andrò via di nuovo, tuo zio mi ospiterà da loro per sbrigare delle pratiche su tuo padre, dopodiché andrò via.  La mia vita ora è lì, questo non è più il mio posto e non sono più accettato, neanche come padre di Aisha, quindi sono e rimarrò il tuo avvocato, e nient'altro" finalmente smette di parlare, e questa volta è lui a trovare il cielo nero pece interessante..
Non so cosa provo in questo momento, ma a sentirgli dire determinate cose, una lacrima varca la soglia dei miei occhi, ed io l'asciugo in fretta.  Non mi va di farmi vedere ancora debole.
Ha detto si è fatto un nuovo tatuaggio, proprio come me, ne ho fatti svariati in questi anni, volevo segnare la mia storia sulla mia pelle, e mi piaccio così..
La cosa che lui non sa, è che proprio Derek mi ha tatuata, non sapevo gli fosse amico, e proprio Derek mi ha fatto un tatuaggio particolare due anni fa..
Sotto al costato sinistro volevo ricordare il nostro amore, me e lui.. Al che Derek mi chiese di fargli fare a lui, e mi tatuò la scritta "...Forever" dicendomi che era segno di legame, rimase vago, ma mi piacque un casino, tant'è che la custodisco con tanto amore. 
Con l'amore che ci ha uniti per anni.
"Un'ultima cosa, dopodiché vado via, mi staranno aspettando, siccome non ho detto niente loro per non farli sospettare" sospira, e vedo nella sua voce e sul suo viso, che questa cosa è pesante per lui da confidarmi, cosa sarà?....
"Sputa, avanti" cerco di essere fredda, ma non sono per niente credibile.
"Il tatuaggio che feci due anni fa, è questo" dice alzandosi la maglietta e mostrandomi la scritta sotto al costato sinistro...  "Always With You..."
Al vedere di quella scritta spalanco gli occhi incredula, a parte per il gesto, ma perché ci collega. 
Quella scritta ci collega, i nostri tatuaggi dono collegati "Always with you... Forever" Sempre con te... Per sempre
Non ci posso credere, non voglio crederci.. "Cosa c'è? Tranquilla non pretendo più nulla da te, capisco la tua reazione, l'ho fatto per ricordare il nostro amore, stop."
"No, è che.. " mi blocco, devo o non devo dirglielo? 
"Che?  Parla Tamara, hai urlato fino ad adesso, ora non hai parola?  Non ci credo proprio, su avanti" mi sfida, ed io non posso fare altrimenti, così inizio a parlare..
"Quell'anno, volevo tatuarmi, volevo tatuare qualcosa che mi ricordasse il nostro amore, perché se pur finito, è stato un grande amore.  Così, conobbi Derek, che mi consigliò una piccola scritta, legata a quell'amore passato.." sospiro, andando verso l'armadio, infilandomi dei pantaloncini sotto ai suoi occhi, senza fargli vedere nulla, dopodiché alzo la felpa che indosso, e gli mostro il tatuaggio...
"Ma.. " lo blocco immediatamente
"Si, Rodrigo Si, è come stai pensando, per questo ho reagito come ho reagito"
"Ora vattene" sputo in tono freddo, prima che lui replicasse, non voglio sentire nient'altro, tutto questo fa male, tanto male..
Vedo i suoi occhi azzurri, diventare indecifrabili, non si capisce il suo stato, ma si è irrigidito di colpo, tant'è che va via sbattendo la porta e lasciandomi finalmente sola. 
Sola tra i mille pensieri, le mille domande e mille paure...

Quando Meno Te Lo AspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora