CAPITOLO 94

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"Ragazze me la date o no una cazzo di spiegazione? Che vi prende!" sbotta Grace, non capendo il perché delle nostre reazioni.
Io e Sasha a quel punto distogliamo lo sguardo dalla figura davanti a noi, per posare lo sguardo su una Grace "arrabbiata?". Non so come definirla.
Prego dio che i ragazzi non si siano accorti di nulla e che trattengano Aisha per un altro pò.
"Invece chi deve darci spiegazioni qui è lei, vero?" Sasha sbotta, indicando con lo sguardo lei.
Io mi limito a sospirare, mentre d'un tratto lei si alza pulendosi quel che sembra essere un giubbino e si posiziona dinanzi a noi, torturandosi il labbro e le mani.
Lei che è sempre stata sfacciata, una tipa apposto, determinata, tutto d'un tratto è timida, impaurita e scossa.. Sí, scossa.
"Io.. I.. Non.. Non" balbetta senza riuscire a formulare un'unica parola.
"Parla cazzo, ci meritiamo una spiegazione Serena!" Sasha alza il tono calcando il suo nome, ed io le do una lieve gomitata per dirle di stare calma.
"Ma cosa sta succedendo ragazze, chi è lei? Chi è questa Serena?" ci interrompe Grace.
"Cazzo Grace non ti ci mettere anche tu, raggiungi i ragazzi e Aisha, ti spiegherò tutto quando sarà opportuno, scusami,anzi, scusaci" dico calcando l'ultima padola, dopodiché le faccio un lieve sorriso. Lei sembra comprenderci, al che lei prende e raggiunge i ragazzi, che stanno serenamente giocando con Aisha.
"In quanto a noi, allora?" la fisso, ma lei non sembra più se stessa, è impaurita, continua a guardarsi intorno, come se stesse aspettando qualcuno.
"Io.. " sta per dire quando d'un tratto la vediamo spalancare gli occhi mentre guarda verso una figura che sta proprio venendo verso di noi, ma si limita a guardarla e gira l'angolo, appena un pò più avanti della chiesa.
"Non posso.. Io.. Non.. Non posso.. " inizia a farfugliare parole a caso, abbassando il capo come in segno di resa. Dopo un pò torna a sedersi là dove era seduta, ovvero a terra all'entrata di una chiesa a fare da mendicante per non so quale assurdo motivo e ci gira la faccia, facendo finta noi non esistessimo. 
Cosa succede?  Perché ha reagito così quando ha visto quella figura?  Cosa le succede?  Lei non era così, non lo era affatto..
Aveva una famiglia, andava tutto bene, non ci ha mai espresso un problema grave, una situazione critica, anzi al contrario, sembrava essere felice della sua famiglia.
"Non ci posso credere" sospira Sasha mentre raggiungiamo gli altri.
"Già" mi limito a dire sospirando, dopodiché raggiungiamo gli altri.
"Mammaaa" Aisha corre verso di me arrampicandosi alla mia gamba.
La prendo in braccio e le do un bacio sulle labbra, come è il nostro solito fare.
"Giochi con noi mamma?" chiede teneramente
"Amore si è fatto tardi, dobbiamo andare a casa a mangiare, e i ragazzi devono tutti andare a mangiare proprio come te" le spiego accuratamente, mentre lei guarda i ragazzi, dopodiché fa una smorfia buffa che fa ridere tutti noi.

Mentre sono in auto con Grace Diretta verso casa mia, la mia testa è ancora fuori quella chiesa.  Quegli occhi, i suoi occhi.. Erano spenti, vuoti, infelici..
"Allora mi spieghi chi era quella.. Mi pare aver sentito si chiami Serena" si gira un attimo per guardarmi, dopodiché ritorna a fissare la strada.
"È una lunga storia Grace"
"Mi basta una sintesi" ridacchia, per sdrammatizzare la situazione.
"In pratica Serena era un'amica stretta mia e di Sasha, eravamo inseparabili, tre migliori amiche.  Ci dicevamo tutto, ma se dico tutto è tutto" dico calcando l'ultima parola.
"E poi cosa è successo?"
"Venne un giorno dove lei ci annunciò che sarebbe dovuta partire con la sua famiglia in una vacanza, ma da quella vacanza non è più tornata.  L'abbiamo contattata in tutti i modi possibili ed immaginabili, ma senza risultati, di lei nessuna notizia. Finché un giorno, anzi durante il periodo delle feste di Natale, di precisione Vigilia, andammo a cenare tutti a casa di Thiago, nella sua grande villa"
"Ma come Thia.. "
"Sì, è ricco sfondato, ma non lo da a vedere" la anticipo
"Comunque?"
"Comunque quella sera stessa Thiago ci annunciò che ci sarebbe stata tutta la sua famiglia, compreso suo cugino Lucas, che avrebbe dovuto presentare la sua ragazza. Dopo un pò arrivarono, a quel punto Lucas presentò la sua ragazza.. Disse si chiamava Cindy, ma quando io e Sasha sentimmo la voce della ragazza, alzammo gli sguardi e ci trovammo di fronte lei" sospiro guardando verso il finestrino, delusa al ricordo di quella serata.
"Era Serena?  Quella mendicante?" dice incredula
"Si, era lei, e non è una mendicante. Lei non ha mai voluto darci spiegazioni. Non l'abbiamo più vista fino ad oggi.." sospiro ancora una volta, dopodiché noto con fortuna che siamo arrivate.
"Che storia" sbotta Grace..
"Già.. "
"Spero tutto possa risolversi, magari le serve tempo"
"Lo spero" la saluto, dopodiché prendo Aisha ed entro in casa.

Dopo un pò, quando finalmente sono a casa da sola con mia figlia, la mia testa non fa altro che ripetersi come sia possibile tutto ciò che è successo davanti a quella chiesa.
Non capisco più niente in questo periodo della mia vita.
È tutto un continuo susseguirsi di domande, dubbi, incomprensioni, alla quale non riesco a dare un senso, una risposta...
A riscuotermi dai pensieri è proprio mia figlia "mamma sonno" dice mentre si stropiccia gli occhietti.
Quegli occhi che tanto somigliano ai suoi.
"Vieni in braccio amore, dormi" la faccio mettere a cavalcioni su di me, dopodiché la abbasso delicatamente verso il mio  petto, ed è accarezzandole la schiena che lei prende sonno.
Il suo respiro si fa pesante, così capisco che si è addormentata del tutto.
La adagio delicatamente al divano, distaccandola da me, dopodiché torno in cucina a sistemare ciò che avevamo lasciato in mezzo.

Mentre sono intenta a finire, a disturbarmi questa volta è il suono del campanello.
Chi sarà a quest'ora?...
Non appena apro la porta sussulto, colta alla sorpresa dalla persona che mi trovo davanti.
Non mi aspettavo che venisse lui, a quest'ora, e dopo tutto quello che è accaduto tra noi.
"Ciao, scusa l'ora, ma ho bisogno di parlarti" dice freddamente
Gli faccio cenno di entrare e lui non se lo fa dire un attimo in più che si accomoda in casa.
"Oh, scusa, non sapevo Aisha dormisse" dice guardando Aisha che dorme beatamente sul divano.
"Tranquillo, come mai sei qui?" cerco di essere piú calma e possibile,perché dopo tutto quello che è successo, non mi va di fare ancora guerra.  Voglio soltanto chiarire e far tornare la calma nella mia vita piena di tempesta.
"Devo parlarti Tamara" sospira, continuando a guardare Aisha.
Non riesce a sostenere il mio sguardo, come biasimarlo?  Anch'io avessi fatto la stessa cosa se ciò che è accaduto a lui sarebbe accaduto a me.
In questo momento percepisco tutta la sua frustrazione, la sua delusione nei miei confronti.
Non ho mai ferito nessuno nella mia vita, so bene cosa significa, ma con lui non potevo comportarmi diversamente dopo tutto quello che è accaduto...
Apprezzo che lui sia qui, ed è venuto il momento di chiarire, di parlare, una volta e per tutte...

Quando Meno Te Lo AspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora