CAPITOLO 91

37 5 0
                                    

D'un tratto sentiamo a bussare alla porta.
Ci guardiamo entrambi con gli occhi spalancati, mentre facciamo più in fretta e possibile per sistemarci e posizionarci seduti sul letto, in modo da non dare nell'occhio.
Scendo ad aprire la porta in fretta e mi ritrovo una Grace che squadra prima me poi Rodrigo...
"C.. Cosa c'e?" dico cercando di controllare il disagio...
"Tamy, noi portiamo Aisha da Starbucks, ha preso questo capriccio. Vorrei che venissi con noi, ma gli animi sono abbastanza accesi" abbassa il capo dispiaciuta..
Cerco di riprendere fiato e parlare, mentre Rodrigo non parla..
"Grece ti ringrazio per la tua comprensione, andate, starò qui ad aspettarvi, venite presto.. " sussurro, avendo un pò timore di ciò che mi aspetterà una volta andati via...
"Rimani con lui, o vuoi che lo cacci?"
Sento rancore nella sua voce, evidentemente non è con me che è arrabbiata..
"Tranquilla, stavamo solo.. Stavamo solo parlando" sospiro, sapendo di mentirle ancora una volta...
"Va bene, a dopo Tamy" chiude la porta.
Spero se la sia bevuta, ma soprattutto, spero di esser stata più credibile possibile.
"Bene, ora siamo soli" Rodrigo in un attimo mi raggiunge, sbattendomi contro la porta e afferrandomi ulteriormente i capelli...
La sua presa tra i miei capelli aumenta ogni qual volta provo a far resistenza...
È davvero questo ciò che voglio?
La mia parte razionale vorrebbe allontanarlo, ma resta quella sentimentale, e beh', quella si sa cosa vuole!
"Vuoi rispondere alla domanda?"
"Q.. Quale?" chiedo facendo finta di nulla.. "Non fare l'ingenua con me" aumenta la stretta..
"S.. Si" Gemo dal dolore
"Come hai detto?" sussulta, come se quelle mie parole non se le aspettasse. Sinceramente neanche io...
"Hai sentito bene" ringhio
"Non hai capito allora, ripeti ciò che hai detto" dice fra i denti, aumentando ancora di più la stretta.
Questa cosa la trovo eccitante, questo suo lato è eccitante, tanto.
Un forte bruciore mi pervade la cute, inizio a sentire dolore, ma al testo stesso esser eccitata da questo suo lato rude e maschilista.
"Mi fai male Rodrigo" gemo, cercando di spostarmi, ma lui mi trascina verso il letto..
"Lo so che ti piace" dice con voce roca, mentre mi sbatte sul letto..
"Ah" sussulto..
"Shh" le sue mani bloccano i miei polsi saldamente, tanto da bruciare...
"Lasciami, mi fai male, vai via!" alzo un pò i toni, ma lui non perde tempo per tapparmi la bocca con la sua grossa mano, mentre l'altra lascia i polsi per insinuarsi tra le mie cosce..
"Vuoi che vada via, ma sei bagnata come un fiume, mhh" fa il suo solito sorriso da vincente, ed io non posso far altro che maledire il mio corpo..
La sua mano non fa altro che toccarmi e schiaffeggiare la mia intimità, facendomi inarcare la schiena ad ogni schiaffo..
"Cazzo Tamara reagisci, non è giusto tutto questo" mi ripeto fra me e me..
Cosa cazzo sto facendo? Sto perdendo la mia dignità ancora una volta, e non è giusto.. Mi ha fatto troppo male, è ora di reagire!!
"Basta Ridrigo" cerco di togliermelo di dosso, ma lui continua a bloccarmi in continuazione...
Non sono una bambola fra le sue mani, non voglio più esserlo. Non ha più diritto su di me..
"Ho detto basta cazzo!" urlo scaraventandolo sul letto con tutta la forza che ho.
"Ma che cazzo ti prende eh?" urla mettendosi in piedi.
"Non voglio, non devo e non è giusto"
"Ora dici che non è giusto quando fino ad un attimo fa eri fradicia su questo letto?!" urla
"E quindi? Sono fatta di carne ed ossa!
Sei stato tu ad approfittarti di un momento mio di debolezza. Volevi solo parlarmi, invece avevi altri propositi cazzo!" urlo, battendo un piede a terra.
"Ma se tu mi hai dato il consenso! Se mi avessi detto di fermarmi, lo avrei fatto e lo sai bene cazzo! Sai bene che nonostante tutto, non ti ho mai costretto a fare nulla. Mai! Sono venuto qui per parlarti davvero, ma scusa tanto se quando ti vedo ho sempre quell'istinto!!" urla dando un pugno nel muro, e mi sembra di rivedere scene di anni fa, il Rodrigo di anni fa, o forse non è poi cambiato sotto il suo aspetto caratteriale....
"Calmati" sussurro avendo un pò timore...
"Calmarmi? Un cazzo Tamara! Non mi calmo, che io sia cambiato a letto non vuol dire ti avrei violentata o fatto fare qualcosa contro la tua volontà.
Ti ricordo che sei stata tu a dirmi di si, sei stata tu a spingermi oltre, ed ora non venirmi a fare la morale del cazzo facendo la vittima!" mi urla a pochi centimetri dal viso..
"Io non" cerco di dire, ma vengo sovrastata dalle sue urla, ancora una volta.
"Io niente Tamara! Ora parlo io!" il suo tono è freddo, fermo e alto. Continua a far avanti e indietro per la stanza, dopodiché di ferma davanti a me e mi guarda con fare cagnesco.
"Sono stato tutti questi anni a tormentarmi con i  sensi di colpa e i miei rimpianti, da cui non potevo sfuggire. Sono stato tutti questi anni a pensare a te e a nostra figlia, a come potevate stare e soprattutto dove. Per tutti questi anni ho avuto sensi di colpa e non mi perdonerò mai per aver fatto ciò che ho fatto.
Ma una cosa è certa, oggi sono più consapevole, e non ti permetto di trattarmi così.. Ne hai tutto il diritto, ma a tutto c'è un limite, sono fatto di carne ed ossa anche io, e non pensare che piangendo ogni volta io mi assuma sempre le colpe..
Che io abbia sbagliato in passato non vuol dire che io possa sbagliare o che io sbagli ogni volta.
Siamo stati in due poco fa su quel letto, e non sembra tu mi abbia fermato prima di poco fa, okkei?" mi urla in faccia tutto ciò che ha dentro, non tenendo un filo logico ben preciso per via di tutta la rabbia che ha verso di me, e so bene di averlo ferito, ma non so cosa mi è preso..
Non so cosa voglio, non so cosa sia successo dentro di me... Non so più niente!!
E ciò che non volevo succedesse ancora una volta, succede.
Ecco che mi ritrovo a piangere davanti ai suoi occhi...
"E non piangere, cazzo!" da un pugno al muro, dopodiché va via sbattendo la porta, lasciandomi seduta a piangere...
Non so se è per la situazione che non volevo accadesse; Se per il letto su cui ci trovavamo, che è lo stesso dove più volte io e Scott abbiamo fatto l'amore...
È tutto un caos, un miscuglio, ed io non so la ragione principale quale sia..
Ho il caos dentro e non so come uscirne..
Cosa gli è preso? Cosa mi è preso?
Cosa ci è preso?... Cosa?....
Ho bisogno di sentire Sasha e tutti i miei amici;Ho bisogno di tornare a casa mia, nella mia casa... Dove avevo loro..
Questo posto mi fa male, non voglio più starci...
Sasha e gli altri di tutto questo non sanno nulla, se lo sapessero, lo e mi ucciderebbero...
Hanno troppo rancore verso di lui, tanto quanto ne abbia io, con la differenza che a loro non so se passi...
"Siamo a casa" urla qualcuno di sotto, penso sia Grace, dati gli animi dei miei zii.
Asciugo in fretta le lacrime, andando verso lo specchio a sistemarmi..
"Mamma mamma guarda cosa mi ha comprato zia" la mia piccola corre in camera, mostrandomi il suo gelato mini di Starbucks..
"Che bello, è buono?" le chiedo abbassandoni alla sua altezza...
Mascherare non sempre è facile, ma molto spesso si deve mascherare per la felicità di qualcun altro. In questo caso quella di mia figlia.
"Ti mamma, buoi?" me li porge
"No amore" mi vien da sorridere al suo gesto buffo e tenero..
"Posso?" Grace è sulla soglia della porta
"Certo"
"Cosa è successo?"
"Niente" sospiro, aiutando a mangiare ad Aisha
"L'ho visto andare via con una faccia furiosa e fredda"
"Abbiamo discusso, le cose non vanno e non andranno mai più fra di noi"
"I miei genitori hanno bisogno di spiegazioni, gliele devi, le devi a tutti noi" sospira
"Okkei, sono pronta, ma voglio che tu tenga Aisha ferma qui. Non voglio senta nulla"
"Okkei... Vieni amore di zia, andiamo a giocare alle principesse nella tua stanza" la prende per mano, e vedo mia figlia felice...
"Ah tamy, Sasha mi ha detto che ti cerca" dice, sparendo poi verso la porta...
Sasha... Sasha... Perdonami se puoi...
Scendo di sotto raggiungendo i miei zii in salone, che sono ad attendermi e mi fissano...
Dopo aver parlato con loro, prenderò mia figlia e andrò via, ritornerò a casa mia.
Ammetto che ho paura di ciò che mi spetta, ma lì è casa mia.
Sono giorni che non prendo il cellulare, Sasha avrà tutte le ragioni del mondo a prendersela. Non le ho detto nulla, né a lei, né ai ragazzi...
Immagino me al loro posto, starei infuriata, ed hanno ragione, e come se ne hanno.
Ben presto parlerò con Sasha, ma non prima di aver parlato con i miei zii...
"Stiamo aspettando" mio zio prende parola.
"È andata come vi ho detto" sospiro sedendomi sulla poltrona proprio di fronte a loro.
"Quindi è vero?" questa volta è mia zia a parlare
"Si, è tutto vero. Mia madre sapeva tutto, ci è sempre stata per me, per noi. Era consapevole del male che mi facevo da sola, ma vedendomi felice, mi ha lasciata sbagliare.. Ed io la ringrazierò per sempre per questo!"
"Ed io che l'ho anche assunto" ringhia mio zio
"No!" urlo 
"Scusate" chiedo,acvorgendomi di aver esagerato
"Il lavoro è un'altra cosa, e se è diventato un avvocato di successo ed in gamba, è giusto che segua il nostro caso e che mi aiuti sulle pratiche su mio padre" dico contraddicendo anche me stessa, ma è così, la vita lavorativa non c'entra ora.
Lui è venuto fin qui per sbrigare queste pratiche, ed è giusto che sia così.
"Va bene, ma solo perché tanto fra qualche giorno tornerà da dove è venuto e saremo tutti felici" ringhia con rabbia mio zio, mentre vedo mia zia stringergli la mano.
A me viene una morsa al cuore, non so perché, ma oramai non so più nulla!
"Cosa farai con Scott allora?" mio zio continua ad alzare i toni, ed io mi sto trattenendo, ma un limite anche a questo c'è.. Sono fin troppo piena....
"Ma cosa pretendete?" urlo " che io gli dica ah beh Scott sai che Aisha è figlia di Rodrigo, il nostro tanto atteso avvocato?"
D'un tratto un tonfo ci fa sobbalzare tutti verso la stessa direzione... La porta..
Oh mio dio, oh cazzo!
Fa che non sia successo ciò che immagino, fa che non sia così.. Ti prego!!!
Tutto d'un tratto il mondo sembra essersi catapultato tutto su di me, come se non bastassero le pene subite in precedenza. La vita non è proprio dalla mia parte, a quanto pare.
Non posso farcela, non questa volta, non ancora..
Mia madre diceva bene...<< Quando meno te lo aspetti tutto viene fuori, tutto torna piccola mia>>......

Quando Meno Te Lo AspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora