Capitolo nº 23

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"E per quanto possiamo odiarlo, l'amore ci sarà sempre, o per farci sorridere, o per salvarci o per farci soffrire ancora di più." cit.

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L'aria gelida di Londra trapassa il tessuto pesante del mio giubbotto, fino a gelarmi anche gli organi e provocandomi un brivido lungo tutta la schiena. Mi stringo ancora di più dentro al giubbotto, avvicinando la sciarpa in lana celeste e sistemandomi il cappello dello stesso colore della sciarpa fin sotto le orecchie. 

Perché quando mi arrabbio dico tutte quelle cose che in realtà non mi sognerei mai di dire? Perché tutto quello che faccio o dico è sempre sbagliato? Forse sto realmente negando la verità: qui io sono quella sbagliata.

Il telefono mi vibra nella tasca del giubbotto e lo estraggo vedendo un messaggio. Lo apro senza esitare più di tanto, la ciliegina sulla torta non poteva mancare, giusto? Ovvio che no!

*Oh, povera Hermione! Hai uscito fuori il fatto della cugina, che razza di amica sei amore mio? Certe cose non si fanno, ma mi sei particolarmente piaciuta durante il litigio con Louis: così combattiva, decisa ad averla vinta come tuo solito. Certe cose non cambiano mai e tu lo sai meglio di me a quanto pare. Non vedo l'ora di vederti amore mio. A presto, tuo -A*

Mi si voltò lo stomaco solo a leggere quelle parole. Perché? Perché io? Sono una brutta ragazza e non ho niente di speciale...Perché io e non una Jazmin o una Iolanda? Perché proprio a me tutto questo?!

*Perché io?* invio distrattamente alla persona che mi sta "rovinando" la vita.

*Perché sei diversa delle altre, hai quel sorriso che può illuminarti le giornate, la tua allegria è contagiosa, proprio come il tuo sorriso. Perché sei tu e sei mia. -A*

Rileggo il messaggio più e più volte. È un bel messaggio se eliminiamo il "sei mia" alla fine. Può essere anche un romantico, ma comunque sta di fatto che mi sta facendo odiare tutto questo.

Blocco lo schermo quando mi accorgo che sono le 11.30, si gela, sono nel centro di Londra e in giro non c'è nessuno. Il buio inizia a essere inquietante, voglio andare nel primo hotel che vedo per passare la notte, ho la canta di credito per pagare. Mi avvio verso un hotel che vedo in lontananza grazie all'insegna luminosa messa di lato alla porta, proprio per farla notare ai passanti.

Un forte braccio stretto alla vita mi fa fermare di colpo e per un secondo spero che sia Louis, ma perdo subito le speranze: lui non è il tipo da fare cere cose. L'altra mano si avvicina al mio collo, fino a raggiungere la cerniera del mio giubbotto, inizia ad abbassarmela e il cuore inizia a pompa sempre più veloce il sangue nelle vene, sono sicura che così facendo si romperà un'arteria. Mi tranquillizzo leggermente quando si ferma, abbassandomi la cerniera all'altezza delle spalle, ma questa tranquillità scompare quando un materiale freddo e sottile si posa sulla pelle calda del mio collo e ingoio la mia stessa saliva quando mi accorgo che è la lama di un coltello.

"Non aiutarti piccola, non succederà niente se fai la brava."- mi sussurra all'orecchio e non posso far altro che strizzare gli occhi e riaprirli subito dopo, sperando di stare sognando tutto, che questa serata non sia mai esistita e che io mi sia addormentata sulla moto di Zayn, con le testa poggiata sul suo petto.

Mi passa un flash per la mente e penso che quest'uomo sia -A. Mi dice sempre che un giorno ci rincontreremo e sto iniziando a pensare che quel giorno sia oggi. No no...Non può accadere tutto questo, non è giusto che mi stai accadendo tutto in un giorno!

"No lasciami..."- sussurro e sento involontariamente una lacrima calda percorrermi la guancia.

La stretta si fa più forte e un brivido si manifesta sulla mia schiena, ma non di felicità o altro, ma di terrore. Ma improvvisamente la stretta diventa inesistente e sento un tonfo dietro di me, facendomi girare d'impulso.

Lo vidi, vidi un corpo di un uomo steso a terra, con il coltellino in mano, il viso  coperto da un passamontagna nero, tutto vestito di questo colore appena citato e una piccola pozza di sangue accanto al suo corpo. Alzo lo sguardo titubante e impaurita e non so cosa fare quando il mio sguardo verde incontra il suo dorato, illuminato dalla luce proveniente dai lampioni accanto a noi.

"Z-Zayn...?"- riesco solo a dire titubante.

Il respiro affannato aumenta e il cuore sembra quasi non esistere per quanto batte veloce. L'ha ucciso? Ha ucciso qualcuno? Ora dovrei fidarmi? Sto tremando per la paura che mi sta assalendo in questo momento.

"Jade oddio, stai bene?"- chiede agitandosi, buttando il pezzo di ferro atterra, provocando un suono che mi fa paura ora  come ora.

"S-Stammi l-lontano"- sussurro facendo un passo indietro quando lui ne fa uno per raggiungermi.

"Jade ma che hai?"- chiede non capendo e corrugando la fronte perfetta.

"Hai ucciso qualcuno..."- dico, anzi sussurro ma facendoglielo sentire, fissando intensamente le sue iridi marroni che mi sembrano molto strane ora.

"Eri in pericolo, l'ho fatto per te Jade,"- sussurra avvicinandosi ancora un po' a me, ma non mi sposto, rimango del tutto immobile, i muscoli paralizzati come anche lo sguardo su di lui.

"L-l'avevi già fatto prima di ora?"- balbetto impaurita da un'eventuale risposta positiva alla mia domanda, ignorando del tutto la sua frase.

"Nono, l'ho fatto per salvarti Jade"- sussurra poi, fissandomi intensamente, convincendomi con lo sguardo. "Vieni qui."- allarga le braccia verso di me e io mi fiondo letteralmente sul suo petto, facendomi stringere da quelle braccia forti: l'ha fatto per me.

"Andiamo, ti porto all'albergo."- mi sussurra dolcemente all'orecchio, baciandomi i capelli.

"Nono, lì no.."- dico, staccandomi da lui.

"Perché?"- mi chiede, scrutandomi con guardo stranito.

"Troppe incomprensioni..."- dico vaga. Non voglio parlargli di Miley, forse lui non sa neanche niente e non voglio fare altri casini.

"E dove vorresti dormire?"- mi chiede.

"Io stavo andando all'hotel a dormire, magari potresti accompagnarmi lì, se insisti..."- dico abbassando lo sguardo.

"No, tu vieni a dormire da me."- dice con convinzione ma allo stesso tempo, anche in modo dolce. 

"No Zayn,davvero, grazie mille per il tuo invito, ma no, sarei solo un peso per te."- dico abbassando lo sguardo e portando la punta dell'indice alle labbra, mio solito vizio quando sono imbarazzata.

"Ehy no, non pensarlo nemmeno, dai vieni, insisto...- mi dice con il suo sorriso dolce.

"Zayn io...-"- non mi fa finire la frase che mi prende in braccio, mettendo un braccioo dietro la mia schiena e uno sotto le ginocchia. "Zayn lasciami"- sorrido.

"Tu ora vieni con me e non si discute."- ricambia il sorriso.

Brave - fight for You {#Watty2016} IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora