Capitolo n°82

1K 32 3
                                    

{Prima di iniziare il capitolo, vi consiglio di andare a leggere "ASCOLTA IL TUO CUORE"  come immagine ci sono Louis e Zayn, è bellissima ed è una storia che ti coinvolge :), fatemi questo favore.}

CANZONE PER IL CAPITOLO:My immortal.

"Si guardavano come si guarda il mare d'estate, con gli occhi pieni di ricordi e il cuore colmo di cicatrici." cit.

----------------------------

-Jade's pov-

Louis sbatte la schiena e la testa. Cosa sta succedendo? Cosa cavolo ha? Ha perso troppo sangue? Non lo so. Inizio ad urlare il suo nome, mi inginocchio davanti a lui e lo smuovo dalle spalle, non si muove. No, non di nuovo.

"Aiutami!" urlo disperata a David con le mani tra i capelli e con le lacrime agli occhi. Non capisco cosa sta succedendo, arrivano dei medici, alcuni mi parlano, mi stanno dicendo delle cose, tipo dei 'si calmi signorina' o 'vada fuori, non è niente di grave', ma non riesco ad ascoltarli, guardo disperata il suo corpo che viene preso da alcuni infermieri e posto sul suo letto.

"Signorina, esca." mi dice uno, mettendomi un braccio attorno al petto quando cerco di raggiungere Louis. David si è seduto fuori su una sedia e mi sta chiamando per raggiungerlo, ma non voglio raggiungere lui, voglio raggiungere il mio...amico.

"Lei non capisce, mi faccia entrare..." sussurro con le lacrime che tracciano un loro percorso sulle mie guance. Trovo la forza di distogliere lo sguardo da Louis quando inizia a tremare. Cosa sta succedendo?

Inizio a tremare, il mio corpo entra nel totale controllo del brivido che mi percorre le vene, il respiro viene soffocato dalla confusione del momento e apro la bocca per prendere più aria possibile, ma non entra niente, l'aria è come finita nella stanza.

"ti prego, vai."sento la voce di Claire ed è come ovattata dai miei singhiozzi e forse è per questo che la sua voce mi sembra diversa. Non la guardo neanche quando mi si avvicina con le braccia aperte, pronta a mettermi le mani sulle spalle, mi abbasso e supero sia l'infermiere che mi stava tenendo ferma con il braccio, sia Claire.

Corro verso il corpo tremante spostando alcuni dottori e mi piego sul suo petto nudo, gli hanno tolto la felpa e non me ne ero neanche accorta. Il suo viso sembra fatto di ferro, nessun muscolo in azione, le braccia tremano, posso sentire perfettamente il tremolio di un braccio sotto la mia pancia.

"Ti prego Lou..." sussurro tra le lacrime e i singhiozzi.

Non può essere svenuto per la mancanza di cibo, se no non starebbe tremando. Alza leggermente le dita della mano che iniziano a tremare, come il mio respiro. Le gambe iniziano a essere troppo deboli per sorreggermi e mi poggio sul materasso, mentre lo guardo dritto in viso, sperando che I suoi occhi si aprano e mi guardi. 

"Signorina la prego, non può stare qui." Un infermiere mi mette una mano su un braccio, spingendomi delicatamente, ma io stringo le braccia attorno alla vita fredda e tatuata di Louis. Non posso lasciarlo.

"No, la prego..." respiro profondamente, cercando di smettere di piangere. Stringo gli occhi, sperando di riaprirli e scoprire che era tutto uno stupido incubo. Questo dolore è troppo forte per essere reale.

"Signorina, lo vuole capire che sta peggiorando la situazione restando qui?!" mi urla preoccupato un dottore che si trova alla parte opposta rispetto alla mia, dopo aver guardato un monitor collegato a Louis, cosa gli sta succedendo? Cos'ha?

"Jade, cosa sta succedendo?" sento la voce di Marco ovattata dai miei singhiozzi e io mio tremolio mi rende praticamente incomprensibile capire qualcosa. I vari macchinari emettono suoni costanti e imponenti, i dottori iniziano ad agitarsi e un piccolo brusio si alza nella stanza.

"Signore, la prego, deve portarla via." disse l'infermiere alla mie spalle e io mi strinsi ancora un po' di più a Louis, quando riconobbi il braccio muscoloso di Marco prendermi da dietro e, nonostante i miei metodi di restare accanto a questo mio amico, mi ritrovai fuori dalla sua stanza, con le mani sul viso per nascondere le innumerevoli lacrime.

Sento il mio corpo toccare un cuscino morbido e alto. Mi porto le ginocchia al petto e nascondo il viso tra le gambe. Non voglio farmi vedere da Marco, che ora non so neanche chi è per me, star male, forse per vergogna, forse per orgoglio, non lo so ancora, ma non voglio.

"Jade, ho visto le analisi..." sussurra e non so di quali analis sta parlando, ma dal suo tono capisco che non è niente di bello. "So che questo non è il momento migliore per parlartene, ma ho anche 'indagato' su alcune cose."sospira profondamente. "Al 99,9% siamo padre e figlia...e so anche come, sapevo che esistevi, solo che..."

Mi sta prendendo in giro, lo so, mi sta solo prendendo in giro, sento come la sua voce cambia tono in un tono roco, sul punto dello scoppiare il lacrime, infatti poco dopo lo sento tirare su con il naso.

Sapeva di me, sapeva di me fin dall'inizio, solo che non voleva prendersi le responsabilità di essere padre, è questo? Si vergognava di essere diventato padre? Mi ha abbandonato e ora ritorna dal nulla dicendomi, dopo aver negato tutto:sapevo che esistevi, ecc... ? E' una totalissima presa in giro e non posso far a meno di scoppiare nuovamente per la confusione che ho in testa, non ce la faccio.

"Jade, calmati." lo sento sospirare fortemente e mi mette una mano sulla spalla. Mi spostai automaticamente, nell'esatto momento nel quale poggia la sua mano sulla mia spalla, senza togliere le mani dal viso. Non so neanche chi è lui per me, e se fosse mio padre? Mi ha abbandonato, mi ha lasciata da sola per 18 anni. "Non ti ho fatto niente, cosa vuoi da me, Jade?!" alza il tono di voce e io mi scopro il viso, visto che le lacrime sono finite.

Incastro volontariamente il mio sguardo con il suo, voglio cercare di capire qualcosa, voglio cercare di riordinare il casino nella mia testa e nel libro della mia vita, anzi, voglio riordinare la mia vita che è un totale casino.

"Cosa mi hai fatto? Davvero?!" alzo anch'io il tono della voce, sperando che, liberandomi un poco, riuscirò a sentirmi bene, o almeno leggermente sollevata. "Per quanto stiamo entrambi cercando di negarlo, la scienza non mente, tu, in qualche maniera o in un'altra, sei mio padre, mi hai abbandonata per 18 anni!" urlo esasperata, mettendomi le mani tra I capelli, tirandomeli leggermente dalla radice.

Sento il suo sguardo bruciare su di me quando mi giro sul divano, respirando il più possibile per recuperare tutta l'aria che ho utilizzato per urlare. Non ho la forza minima per guardarlo negli occhi e neanche per sorridergli falsamente, fingendo che vada tutto bene, perché, dopo anni di finzione, sono stanca di mentire con le parole e di dire la verità con gli occhi.

"Non dire così, Jade." mi prega e sento il cuscino alzarsi e abbassarsi nuovamente più vicino a me, segno che si è avvicinato e io maledico il bracciolo del divano per impedirmi di allontanarmi ancora da lui, non voglio stargli accanto.

"Cosa dovrei dire?" gli chiedo, sperando davvero che mi rispondesse con delle opzioni, io non so realmente cosa dirli, dovrei dirgli? Che  c'è stato per me? No, non c'è stato e ora non può arrivare dal nulla, dicendomi che sapeva dell'esistenza di una figlia, non può scoinvolgermi così la vita, non ne ha alcun diritto.

"Che proverai a fare qualcosa." sussurra, come se non volesse che io lo ascoltassi.

Brave - fight for You {#Watty2016} IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora