Capitolo n°67

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"Riusciva a farmi sorridere, e ne avevo proprio bisogno." cit. Charles Bukowsky.

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POV di Jade

La mia mano finisce esattamente sopra la sua, mentre lacrime calde e sottili mi rigano le guance e sono troppe per bloccarle, sono le lacrime che ho cercato di contenere nonostante sapevo che comunque non ce l'avrei mai fatta a resistere fino alla fine.

"Non mi lasciare anche tu...Non ce la faccio..." Mi piego su di lui e stringo le coperte che gli coprono il corpo. Ho paura, ho paura che possa odiarmi per quello che sta passando a causa mia, non voglio lasciarlo andare. Ogni lacrima che rilasciano i miei occhi é un grammo in meno sul petto, quel peso che mi sta devastando dentro, che mi sta lacerando dentro.

Faccio scorrere le mie dita sulle sue e tiro su con il naso dopo essermi alzata da sopra al suo petto. Le sue dita sono freddi, come quando il sangue non circola, la mia mano va sotto la sua che é notevolmente più grande della mia e per questo me la copre del tutto.

"Louis ti prego, almeno un segno, ti prego..." Altre lacrime abbandonano i miei occhi e singhiozzi strozzati cadono dalle mie labbra. Non voglio lasciarlo andare, lui é troppo importante per me, non importa quante volte abbiamo litigato, lui fa comunque parte di me.

Mi abbasso nuovamente, tenendo lo sguardo fisso sulle sue labbra pallide e sottili. Sento a malapena il cuore battere per quanto é veloce e il respiro affannato quando le mie labbra sfiorano le sue. Il labbro superiore trema leggermente e la punta del mio naso si sfiora con la sua. Sobbalzo quando sento il rumore del cardiofrequenzimentro. Mi giro di scatto verso la macchina con gli occhi spalancati; la frequenza del suo battito accellera sempre di più e il mio sguardo, sorpreso, felice e anche incredulo, si sposta da Louis alla macchina.

"É un segno?" chiedo. Entusiasmo nella mia voce e anche un pizzicp di incredulità, il sorriso é inevitabile con il petto che si alza e si abbassa velocemente. Non so se é una cosa positiva dal punto di vista della medicina, so solo che appena le nostre labbra si sono sfiorate il suo cuore ha iniziato a correre. Pian piano il peso sul mio petto inizia ad evaporare.

La sua mano, ancora sopra alla mia, inizia pian piano a stringersi, con le dita che cercano di raggiungere le mie. Ci riescono. É uno scontro tra pelle, uno scontro tra realtà e speranze, sogni, uno scontro tra la felicità e la confusione.

POV di Hermione

Le sue labbra si impossessano delle mie, le guidano con le sue in movimente lenti e dolci. Sono del tutto dipendente delle sue labbra morbide e per poco le gambe non cedono quando le sue dita premono dolcemente sui miei fianchi. Le nostre labbra si distaccano e uno sbuffo infastidito abbandona le mie labbra mentre le mie dita stringono dolcemente i suoi bicipiti, tirandolo più a me per far unire di nuovo le nostre labbra.

"Sei così morbida." sussurra contro le mie labbra gonfie a causa del suo attacco generoso, soffiandoci successivamente sopra. Cerco

"Liam, vuoi baciarmi senza parlare per una volta?" mi lamento, lasciandogli una scia di baci lungo la mascella. Posso sentire il battito del suo cuore accellerare quando passo un dito sull'arteria sul suo collo. É strano come riesco a farlo impazzire così tanto, ma mi piace. É strano come Liam possa avermi fatto mettere Louis e Jade al secondo posto, me l'ha fatto del tutto dimenticare.

Annuisce e le sue labbra toccano nuovamente le mie. Energia, pura energia, chimica, tutto in un solo scontro di labbra.

"Ragazzi! Ragazzi!" la voce di Niall risuona nel piccolo bagno e delle porte si aprono e sbattono. Un lamento frustato cade dalle mie labbra, la parte anteriore della mia testa si poggia al muro celeste e freddo. Mi chiedo perché é sempre Niall ad interromperci.

POV di Zayn

Le mie dita cercano impazienti ed impacciate la millesima sigaretta di oggi, mentre guardo le piccole onde del fiume scontrarsi con le gambe del ponte. Non faccio altro che fumare sigarette da questa mattina e non ho ancora mangiato, sono le 14.20 e non ho ancora toccato cibo.

L'urlo straziante di Louis mi inonda le orecchie non appena socchiudo gli occhi e mi fa male, fa male sapere che non ho potuto fare molto per lui, ho solamente chiamato un'ambulanza, l'unica cosa che vedevo era Jade che singhiozzava. Che stronzo.

Il palmo della mia mano colpisce fortemente il ferro del parapetto del ponte, quando l'immagine del mio migliore amico steso a terra e insanguinato mi riempie la mente. La sigaretta cade e rotea fino alla fine del parapetto, sbattendo contro un pilastro di questo e fermandosi.

"Stai bene?" Una voce femminile e acuta mi riporta alla realtà e uno sbuffo rilascia le mie labbra mentre poggio entrambe le mani sul parapetto del ponte per tenermi dritto e rimango a fissare il ferro nero e freddo.

"Sì, sto bene grazie." dico senza neanche alzare lo sguardo sulla ragazza che ha poggiato la sua mano sulla mia spalla. Scrollo la spalla per togliere la sua mano dalla mia spalla e faccio due passi, dandole le spalle. Mi dispiace per la ragazza, l'ho trattata male senza che lei mi abbia fatto niente. Mi giro leggermente di 90° ma é troppo tardi, non c'é più nessuno.Sono un emerito stupido.

Tiro un calcio al parapetto del ponte e un urlo di dolore abbandona il mio corpo. "No, cazzo,no!!" urlo più forte battendo un pugno sul ferro che vibra per il calcio di poco fa. "Non lui, no..." la voce mi si spezza alla fine e cado in ginocchio, avvicinandomi con la schiena alla ringhiera. Il petto mi fa dannatamente male e sento una fitta al cuore quando immagino una tomba e...No!! Cazzo no...

La rabbia pian piano si troforma in dolore e ecco che crollo. Una lacrima tira l'altra, i ricordi del ragazzino castano con i capelli a caschetto, le bretelle, i pantaloni rossi e le maglie a righe.Ricordi annebbbiati e confusi, frasi dette da quel bambino sulla sua bici che possono sembrare stupiude e senza senso, ma per me sono speciali, uniche... Non importa quante volte i suoi ricordi mi inondino la mente, ho bisogno di vederlo. Cerco di tirarmi su, facendo forza sulle braccia, ma non riesco ad alzarmi, tutte le forze sono scivolate via dal mio corpo.

POV di Louis

La sua mano si posiziona sotto la mia e io posso sentire i piccoli singhiozzi che vuole cercare di nascondere, la sua pelle è incredibilmente calda contro la mia fredda. Sono come chiuso in una gabbia insonorizzata, urlo, tiro pugni alle pareti per uscire ma niente da fare, non ci riesco. Le forze iniziano a diminuire a ogni mio sforzo di uscire, ma ogni sua lacrima mi spinge a fare di più per uscire ed asciugarle le lacrime che le stanno bagnando le guance perfette e le stanno facendo gonfiare i suoi occhi bellissimi. 

POV di Jade

Le sue dita si stringono sempre più forte attorno alla mia mano, obbligandomi ad ampliare lo spazio delle dita per far passare le sue. La confusione mi persuade il corpo, ma cerco di metterla da parte e capire qualcosa. La pelle formicola sotto la sua e il respiro é affannato e il sorriso é immenso, le lacrime non smettono di scendermi fino al mento per poi cadere sul mio indumento bagnato.

"Louis..." sussurro con la voce rotta dal pianto ma comunque comprensibile. Il petto si alza e si abbassa velocemente, mentre sente il groppo in gola dissolversi sempre di più, fino a diventare del tutto inesistente. Mi giro verso la porta per verificare se qualcuno mi aveva vista, visto che non posso stare qui.

"Jade..."

Brave - fight for You {#Watty2016} IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora