Capitolo n°62

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POV di Jade

"Tu?" strizzo gli occhi e guardo il ragazzo davanti a me che mi guarda con gli occhi spalancati per quello che ho in mano. Perché è qui? É del tutto impossibile.

"Ehy...ehm, potresti abbassare la tua 'arma'? Sai...fai paura..." ridacchia e indica la piramide. Il suo sorriso é immenso e butto istintivamente la piramide a terra e gli salto addosso, fregandome del dolore dell'ago nella mia mano. Lui é qui, la parte migliore del mio passato é qui, il mio sorriso é qui, la mia felicità é qui...

"Jade, quanto mi sei mancata!" ride e stringe le braccia attorno alla mia vita, avvicinandomi ancora di più a lui.

"Ma che ci fai qui? Mamma mia! Perché sei qui? Perché stavi scappando? O mamma mia! Sei venuto  farmi visita? Come hai fatto a trovarmi?" mi stacco di colpo da lui, iniziando a fare domande su domande.

"Ehy ehy calma Jade! Una cosa alla volta." ride e io batto le mani per la felicità. "Sono qui perché devo fare delle analisi per il mio poblema allo stomaco, proprio in questo ospedale, poi avevo anche voglia di vederti, ma vedo che non ci é voluto molto."Ride e sono felicissima, non posso fare a meno di sorridere e per un momento il problema di Louis passa in secondo piano, anzi no, lo dimentico del tutto.

"Ma a te che è successo? Dio mio..." mi chiede spalancando gli occhi, accorgendosi della flebo e dell'ago nella pelle della mia mano. La sua espressione triste e preoccupata sul suo volto mi fa venire i brividi e mi va sentire ancora più in colpa per tutta la storia.

"Niente Micheal, ti spiegherò in un altro momento, ora no, ho troppo da chiederti e da dirti e...non c'è tempo per le lacrime..." cerco di dipingere il sorriso più vero che riesco a fare, cerca di nascondere le innumerevoli lacrime e la tristezza. Non posso essere debole, devo iniziare a reagire e smettere di piangermi addosso. Lui annuisce, sa che dirlo mi farebbe ancora più male e sa anche che se sarò pronta glielo dirò.

POV di Liam

Le mie labbra incontrano le sue, mentre lacrime salate le rigano il volto fino a mischiarsi con il bacio, fino a diventare parte integrante di esso. Il cuore inizia a martellare nel petto e mi avvicino ancora di più a lei per affrofondire il bacio, mentre le sue mani massaggiano i miei capelli e non posso bloccare la  mia mano che le accarezza la guancia morbida e vellulata, raccogliendo anche le poche lacrime che le stanno ancora scendendo dagli occhi bellissimi, gli unici occhi che ho mai amato.

Le nostre labbra si staccano, ma io non voglio assulutamente lasciarla andare, ho già lasciato andare troppe persone, non posso lasciare anche lei, ora ho paura di staccarmi da lei, ho paura di scoprire che forse è solo uno dei miei tanti sogni, quei sogni che ti sembrano così reali, così tanto da non accorgersi neanche che, una volta sveglio, era  un semplicissimo sogno. Prendo il suo labbro superiore tra le labbra e glielo tiro giocosamente.

"Liam..." geme avvicinandosi più me per baciarmi di nuovo e, visto che non posso evitare di allontanarmi da lei, sia perché ha la mano tra i miei capelli e sia perché neanche io lo voglio, mi avvicino ancora di più a lei, fino a toccare la pelle accanto al suo naso con la punta del mio.

"Non lasciarmi cadere." sussurra quando le nostre labbra di distaccano solo per qualche secondo, giusto i secondi di riprendere fiato. I nostri occhi si incontrano e la sento respirare faticosamente, un po' come me d'altronde. I suoi occhi sono gonfi, rossi e lucidi sono simili ai miei, riesco a vederli anche se le lacrime mi rendono la vista ofuscata. La stringo più a me, stringendole un braccio attorno alla schiena, per farle capire che non la lascerò mai cadere.

"Non ti lascerò mai cadere." le prometto e le bacio la tempia, mentre lei struscia il viso contro il mio petto e singhiozzi strozzati riempiono la mia mente ed è come se questo corridoio fosse deserto, nessuno emette un singolo suono, neanche le porte o altri oggetti fanno rumore, è come se il mondo si fosse fermato quando le nostre labbra si sono sfiorate.

POV di Marco (allenatore)

Vado alla segreteria e aspetto pazientemente, o almeno si fa per dire, che arrivi una dottoressa,  mentre mi guardo attorno, osservando soprattutto le grandi scartoffie su un tavolo dall'altra parte del bancone.

"Buongiorno,posso esserle utile?" una signora paffuta, con i capelli biondi con grandi boccoli alti e almeno tre strati di rossetto rosso brillante.

"Ehm sì, vorrei fare dei test per vedere se posso donare del sangue per una trasfusione e mi hanno mandato qui per compilare dei moduli." spiego gesticolando. La situazione di Louis è grave, per me è come un figlio.Lui verso i 15 anni stava male per i genitori, gli amici, un po' tutti i problemi dell'adolescenza e si sfogava in palestra e quando lo vedevo colpire con forza l'acqua, sapevo che qualcosa non andava bene, così lo prendevo da parte e gli parlavo; così è diventato sempre più mio figlio e se per salvare mio figlio devo fare un prelievo e farmi asportare anche tutto il sangue lo farei.

"Sì sì." la signora parla dopo avermi guardato profondamente e si piega sotto al bancone. Sento il rumore di alcuni fogli che cadono e alla fine si riaddrazza, entrando nel mio campo visivo, con un foglio in mano e me lo porge, prende una penna dal taschino del suoi camice bianco, porgendomi anche quella.

"Grazie mille." la ringrazio con un sorriso e, dopo aver ricambiato il sorriso, la vecchia signora scompare all'interno di una stanza dalla quale provengono alcune voci. Mi siedo sulla poltrona che sta più dietro, poggio il foglio sul tavolinetto e inizio a compilare il foglio.

POV di Jade

"Quindi ti ha praticamente salvata?" mi chiede Micheal, passandomi un altro fazzoletto. Annuisco soffiandomi il naso. "Jade, non devi sentirti in colpa per tutto questo, non hai colpe." la sua mano mi accarezza la schiena e non posso fare altro che farmi coccolare dal suo tocco, fingendo che sia invece quello di Louis, ma il suo non è per niente paragonabile a quello del ragazzo biondo con dei pearcings sul viso.

"Sì che é colpa mia Micheal! Se io lo avessi denunciato 1 anno fa non sarebbe successo tutto questo!" rimprovero me stessa, aprendo le braccia e tirando su con il naso. Non mi sono mai odiata tanto quanto ora...

"Io non posso entrare nella tua mente e non posso obbligarti a persare nel giusto, sei molto sotto stress e ti capisco, ma se fossi in te penserei ad un modo per aiutare Louis." Mi consiglia sorridendomi. Quanto cavolo mi é mancato questo sorriso? È troppo contagioso...

É un'ottima idea quella di Mich, mi spinge a reagire e non a piangermi addosso, lo ha sempre fatto. Nella mia mente iniziano a vagare tutte le proponeboli soluzioni possibili, ma non ne trovo una valida.

"Del tipo?"

"Come ad esempio una trasfusione oppure non lo so...ma sinceramente penso che la trasfusione sia la cosa migliore." dice mi si illuminano gli occhi. La trasfusione potrebbe essere la cosa migliore, dovrò evitare di svenire appena vedrò l'ago perforarmi la pelle calda, ma ci riuscirò, lo spero almeno.

Brave - fight for You {#Watty2016} IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora