Capitolo nº37

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Le sue mani si possano dolcemente sulle mie guance, spingendoci dolcemente sul letto, scendendoci entrambi sul mio letto, io sopra di lui senza mai interrompere il bacio. Non ho mai abbastanza di lui e non è lui che non mi da quello di cui ho bisogno, forse sono io che pretendo sempre troppo.

«Jade...»ansima per la mancanza d'aria a causa del bacio, contro le mie labbra.

«Baciami...» ansimo anch'io, tirando ancora le sue labbra sulle mie. Le sue mani si possano suoi miei fianchi e le mie sul tessuto morbido della sua felpa, accarezzandogli dolcemente il petto che si alza irregolarmente.

Siamo passati a urlarci contro a baciarci disperatamente. Appena le mie labbra si dischiudono per prendere un po' di fiato, la sua lingua si insinua nella mia bocca iniziando ad accarezzarmi la lingua e a tirarmi ancora più a lui mettendo una mano sulla mia nuca. Ricordo quando gli tirai i capelli mentre ci stavamo baciando 2-3 giorni fa e ripeto l'azione un po' più forte, facendolo gemere nella mia bocca, inviandomi un brivido lungo tutta la schiena.

«Vai pulce...»ansima staccandosi un po' da me, per poi riunire nuovamente le mie labbra, ma lo blocco mettendo le mani sulle sue spalle e tirandolo leggermente indietro sotto il suo sguardo confuso. 

«In che senso?»

«Cosa?» chiede prendendo a baciarmi il collo facendomi alzare gli occhi al cielo.

«Perché hai detto "vai pulce"?» chiedo corrugando la fronte. Lui alza la sua testa dal mio collo mi guarda un po' stranito per poi ridere e baciarmi la guancia.

«Perché amo quando le persone mi tirano fortissimo i capelli» dice sorridendondomi e, solo Dio sa, rimasi ipotizzata nei suoi occhi per poi scoppiare a ridere. Sapevo che gli piaceva quando una persona gli tira i capelli, ma non pensavo fino a rimanere calvo.

«Perché ridi di me, plebea?» chiede con una finta aria di superiorità e incrociando le braccia al petto.

«Sei così strano!»

Mi butto su di lui che cade sul materasso e io gli lascio due baci esattamente sotto l'orecchio e dei gemiti strozzati lasciano le sue labbra. Mi chiedo perché sta godendo solo per dei semplici baci, ma quando realizzo che sto ruotando i fianchi contro i suoi capisco tutto e mi fermo all'istante sento un bruciore diffondersi sulle guance e mi porto -come sempre- la punta dell'indice al labbro inferiore.

«Voglio farti sentire così bene...» sussurra malizioso contro la mia clavicola per poi bacirmi un punto di questa. Ci capovolge facendo finire me contro il materasso e lui si poggia su un fianco accanto a me.

«Louis io...» non riesco a formare una frase di senso completo quando le punte delle sue dita accarezzano dolcemente il mio fianco.

«Jade tua madre vorrebbe....» Hermione apre la porta senza bussare e si ferma quando vede me e Louis sul letto e le sue pupille si ingrandiscono così tanto da ridurre  a un filo di cotone il verde dei suoi occhi.

«Ho interrotto qualcosa per caso?» mi guarda alzando le sopracciglia insieme nello stesso tempo e velocemente.

«Sulla pirta si può anche bussare, sai?» sbuffa Louis, ovviamente irritato dal fatto che ha interrotto qualcosa che lui ama fare -suppongo-, anche se ringrazio mentalmente la mia amica dalle mesh celesti per aver interrotto qualcosa di cui, prima o poi, mi sarei pentita subito.

«Questa è anche la mia stanza e posso fare quello che voglio.» rimescola le carte in tavola e ha ragione. Scommetto che anche lui avrebbe detto questa frase se qualcuno avesse fatto lo stesso che ha fatto Hermione.

«Dimmi Hermione» blocco in tempo Louis.

«Tua madre voleva sapere come stavi.» mi dice.

Le dico che sto bene e che se ha fretta può anche andarsene e poi la chiamerò io tra qualche ora o domani mattina. Hermione dice che gli dirà tutto e poi esce dalla stanza, senza prima però lanciare un'occhiata da 'non è finita qui' a Louis che ha, invece, un'espressione del tutto neutrale.

«Dove eravamo rimasti?» chiede sensualmente avvicinando le labbra al mio orecchio per stamparci un bacio sul lobo.

La sua mano mi accarezza la pancia, il fianco, i reni...So che devo fermarlo perché è del tutto sbagliato, soprattutto per il fatto che non siamo soli in casa, ma il mio corpo è immobile. Solo quando la sua scende sempre più giù rispetto all'inguine, gli prendo il polso bloccandolo e lui mi guarda abbastanza confuso.

«Louis io...non lo so, ma questa cosa è troppo in questo momento. » ammetto lasciandogli il polso e abbassando lo sguardo.

«Ok...vado a farmi una doccia.» la freddezza della sua voce mi fa tremare anche le ossa mentre scende dal letto senza neanche degnarmi di uno sguardo o sorriso e esce dalla stanza.

Faccio sprofondare la testa nel cuscino morbido mentre guardo il soffitto rivedendo tutte le cose che ho fatto con mia nonna...sono sfocate e questo mi fa un po' paura.

«Sono uscita da tante cose, uscirò anche da questa.» sussurro a me stessa e mi rialzo prendendo l'intimo pulito e il pigiama per andare a farmi la doccia.

Ma, proprio quando hai bisogno di un po' di pace, la tua fortuna viene a cercarti. Una chioma di capelli biondi mi viene incontro sorridendomi sfacciatamente: Rosy.

Brave - fight for You {#Watty2016} IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora