Capitolo nº12

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"Stringimi, fammi capire che ci sei tu con me." cit.

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Il silenzio piomba nella stanza, nessuno dei due si guarda o parla.

Mi guardo attorno e, non sapendo cosa fare, mi metto a pulire il salone.

"Davvero stai pulendo?"- ridacchia Louis mettendo le mani nelle tasche dei suoi jeans scuri.

"Non è divertente, e comunque si, qui è tutto un casino"- dico guardandomi attorno e aprendo le braccia per indicare il casino presente nella stanza.

"Ah...Ok"- dice semplicemente sedendosi sul divano e accendendo la tv dal telecomando che lo ripone subito sul tavolino davanti a lui.

"Non mi aiuti..?"- chiedo cercando di avere l'espressione più neutrale possibile.

"Ahahahah no, non sono cose da Louis William Tomlinson"- sorride senza distogliere lo sguardo dalla televisione.

Non mi sarei mai aspettata che uno come Louis si proponesse per pulire una casa, ma tanto vale tentare...

Annuisco un po' desolata, ma infondo me l'aspettavo una risposta del genere; prendo una pezza, la bagno e inizio a spolverare di qua e di là.

Dopo un'oretta circa, poso la pezza nel lavandino, la sciacquo per eliminare la polvere posata su di essa, mi lavo le mani e raggiungo Louis sul divano, sedendomi alla parte opposta rispetto alla sua.

"Non mordo mica."- ridacchia spostando lo sguardo cristallino dalla tv a me.

"Lo so..."- dico cercando di avere un tono neutrale, ma con uno scarso risultato.

"Bah...Senti io..."- sembra a disagio. "Vorrei sapere il perchè ti sei tagliata..."- è realmente a disagio. Abbassa lo sguardo, guardando come gioca con le sue dita dal nervosismo.

Non so se devo spiegarli tutta la storia, ma devo, ha visto tutto e ora pretende una spiegazione plausibile.

"Se non vuoi non fa niente..."- dice senza nemmeno alzare lo sguardo dalle sue mani.

"No no, hai visto certe cose e una spiegazione te la meriti..."- lo rassicuro dal fatto che possa sapere la mia piccola storia. Prendo un respiro profondo e inizio a raccontare sinteticamente. "Quindi ora mi ritrovo con uno stalker in giro"- cerco di sdrammatizzare con il sorriso più falso che conosco.

Lui non aveva alzato la testa neanche durante la storia, ma sapevo che mi stava ascoltando con una certa attenzione, ma lo alza appena pronuncio quella frase e la sua espressione è letteralmente illeggibile.

"Come fai a sorridere?"- mi chiede con lo sguardo duro ma la voce molto dolce, più di quanto avessi mai immaginato.

"Non lo so..."- rispondo.

È una domanda che mi sto ponendo spesso ultimamente, in fondo non c'è una ragione precisa per il mio sorriso, sono tante, come tante sono le ragioni per cui dovrei piangere, ma preferisco stare dalla parte del sorriso, falso, ma comunque del sorriso.

"Io...mi sento quasi colpevole, forse perchè mi sono comportato così quando ti ho visto sorridere con Liam, per essere spesso freddo nei tuoi confronti, per non essermi accorto che stavi realmente male..."- ha la voce rauca e le sue parole mi toccano in un certo senso.

Mi alzo e gli vado davanti, sembra così debole in questo momento. Gli metto una mano sulla guancia, costringendolo a far incontrare i nostri sguardi.

"Louis tu non hai colpe."- lo rassicuro.

"Si invece! Dovevo starti accanto..."- si alza, mettendosi le mani nei capelli e respirando profondamente.

"Non sapevi niente di tutto ciò."- gli ricordo con voce dolce.

Succede sempre così: un secondo ci comportiamo da più che amici, a dirci paroline 'dolci' e il secondo dopo ci urliamo contro a vicenda.

"Appunto! Non sapevo niente della tua storia e nonostante questo ti ho trattato male..."- si tortura i capelli e alza la testa.

Non so il perchè, ma perdo il controllo: gli metto le braccia attorno al collo e lo bacio, tutto nella frazione di un secondo, tutto avvenuto velocemente, troppo per dar spazio ai pensieri.

Socchiudo dolcemente le labbra e la sua lingua entra nella mia bocca dolcemente, mentre le braccia di Louis si stringono attorno alla mia vita.

Le nostre lingue iniziano a cercarsi, a rincorrersi, per poi incrociarsi; esattamente come me e Louis, che prima ci cerchiamo, poi ci 'stuzzichiamo' e poi ci uniamo.

Le mie mani entrano in contatto con i capelli di Louis, tirandoli leggermente,non gli da affatto fastidio, ma al contrario, geme nella mia bocca.

Perdo un respiro, quando la sua lingua si posa sul mio labbro inferiore e stringe la presa sulla mia vita, come se mi stesse proteggendo, come se mi stesse dicendo "ci sono io con te.".

Quando arriviamo entrambi al limite ci stacchiamo, guardandoci sempre negli occhi. Possibile che nei suoi vedo il ghiaccio? Sono cosí belli e limpidi...

"Louis..."- dico come in un sussurro.

"Non parlare..."- mi sussurra dolcemente all'orecchio, iniziando a lasciare una piccola scia di baci umidi sotto al lobo.

"Il telefono..."- dico sentendo vibrare l'apparecchio all'interno della mia tasca.

"Prendilo."- dice allontanandosi sbuffando.

'Caro telefono, giuro che se interrompi di nuovo un momento del genere, ti butto dal terrazzo.' penso, estraendo il mio Galaxy S4 dalla tasca e premendo in mezzo secondo l'icona del messaggio.

Scorro subito verso il basso e, appena vedo il mittente, il mio battito inizia ad accelerare e alzo subito lo sguardo su di Louis. I nostri sguardi si incrociano, il suo è quasi supplichevole, spera di non aver capito da parte di chi è il messaggio, ma sa benissimo che ha indovinato.

"È...è lui.. ?"- chiede indicando il cellulare. La sua voce è molto bassa.

Annuisco, i suoni della voce mi si bloccano tra le corde vocali, e il respiro in gola. Ogni muscolo delle gambe è immobilizzato.

"Leggi il messaggio Jade."- mi ordina Louis con voce dolce, venendomi accanto e poggiando le sua labbra sulla mia tempia.

Abbasso titubante lo sguardo e, prendendo un ultimo profondo respiro, inizio a leggere il messaggio.

"Ehy piccola..."- mi fermo perchè sento il nodolo in gola crescere e alzo la testa, chiudendo gli occhi.

Il suo braccio si avvolge attorno alla mia vita, stringendomi a se. Lo guardo e con il suo gesto è come se mi infondesse coraggio, quindi continuo.

"Sono contento che tu ti stia divertendo con il ragazzo accanto a te, ma pensa anche a me. Presto saremo una cosa sola, come quando avevi 17 anni...Quanti bei ricordi! A presto mia piccola grande fidanzata...

Presto sarai MIA e basta, povero Louis però!

-A"-

Cancello subito il messaggio e rimetto il cellulare nella mia tasca. Sento le lacrime che iniziano ad offuscarmi la vista, così mi metto le mani davanti agli occhi, nel vago tentativo di bloccare la fuori uscita delle lacrime.

"No dai..."-mi supplica dolcemente, attirandomi a se.

Tolgo le mani dal mio viso, avvolgendo le braccia attorno il collo di Louis, poggiando la testa sul suo petto. La sua mano accarezza dolcemente i miei capelli, mentre io disegno con le dita delle circonferenze sulla sua felpa grigia, cercando di non piangere. Devo essere forte, devo avere coraggio.

Brave - fight for You {#Watty2016} IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora