Capitolo n°68

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"Tutti dicono che il passato non conta, che quello che è fatto è fatto e per questo non si può cambiare, ma per me è il contario, sai perché? Perché il passato ci crea, condiziona le nostre scelte e senza il passato oggi non saremo quello che siamo." cit.

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Un sussurro attrae i miei pensieri e la gabbia all'interno della quale era contenuto il mio cuore, si apre, pronta a far uscire quel piccolo organo che noi siamo abituati a distruggere e rimparare, anche se sappiamo che non sarà più come prima. É strano come una  vibrazione nell'aria possa farci sorridere o piangere; sono convita di aver immaginato tutto, di aver sentito quello che io volevo sentire.

Le gambe sembrano gelatina e mi affretto a mantenermi all'asta della flebo quando sento le gambe che stanno per piegarsi su loro stesse. Giro lentamente la testa e il cuore esce dalla sua gabbia, cadendo e poi risalire al suo posto, il petto sale e scende velocemente mentre tutto inizia a tremare. Le sue ciglia sbattono lentamente e non riesce ad aprire del tutto gli occhi. Mi trattengo dal piangere un'altra volta quando un suo sussurro viene percepito delle mie orecchie.

"Jade..." il mio nome é qualcosa di indescrivibile sussurrato da lui, quelle quattro lettere cadute dalle sue labbra sottili e pallide le rende molto più belle e luminose. La prima cosa che mi passa per la mente é: mettergli le mani attorno ai capelli e baciarlo, baciarlo fino a finire tutta l'aria contenuta nei polmoni, baciarlo fino a consumarmi le labbra.

L'aria inizia a mancare all'interno della stanza che sembra restringersi attorno a me. Sono sorpresa, felice e sorpresa. E se questo fosse solo un sogno e io sono ancora addormentata su quel lettino? Ora é l'ultima cosa a cui voglio pensare mentre i suoi occhi celestini si aprono leggermente verso di me.

"Louis...Oddio mio...." nel giro di secondi le mie braccia sono strette attorno al suo collo, la mia guancia sulla sua spalla e la sua testa pressata contro il mio petto. Combatto le lacrime che minacciano di uscire e mi porto una mano sulla bocca per cercare di bloccare i piccoli singhiozzi.

Le sue braccia si incrociano attorbo alla mia vita quando rischio di scivolare, e mi stringe più a lui, mettendo la testa nell'incavo del mio collo, senza alzare di molto la schiena. Il peso sul mio petto é scomparso del tutto e non mi importa del dolore del filo della flebo che tira l'ago nella mia pelle, la gioia e la felicità hanno la meglio. Il cuore ha iniziato a svolazzare da quando ha ripetuto il mio nome in un sussurro. Lascio che lacrime di gioia righino il mio viso, mentre lo stringo a me e contemporaneamente inspiro tutto il suon buon profumo.

"Jade aspetta." mi allontana da lui mettendomi le mani sulle spalle e spingendomi leggermente. I suoi occhi sono incatenati ai miei. Ritraggo le mani dal suo corpo con la confusione. Sapevo che qualcosa non andava, che qualcosa avrebbe rovinato il momento. Mi odia? MI odia per quello che è successo?Ne avrebbe tutte le ragioni.

"Io..." le parole mi muoiono in gola, come anche la piccola gioia del momento. "Scusa." mi alzo dal letto e gli do le spalle mentre alzo gli occhi sul soffitto per non piangere e mi mordo il labbro inferiore. Le sue dita premono contro la pe,lle calda del mio braccio. Il mio primo istinto è quello di girarmi ma io non voglio girarmi e non posso girarmi.

"Girati." ordina con tono fermo, anche se è basso mi fa comunque tremare. A dire la verità non so perché sto tremando, ma so che è per lui. Le sue dita premono sulla mia pelle calda e sottile, tirando leggermente il braccio verso destra, facendomi girare. "Guardami." dice quando fisso le mie mani  congiunte. Non riesco neanche a guardarlo negli occhi, mi vergogno di me stessa, mi odio, odio tutto questo, odio quello che sto sentendo in questo momento.

"Non...non ci riesco..." confesso e tiro su con il naso, chiudendo gli occhi e alzando la testa verso il soffitto. Il collo inizia pian piano a baganrsi e quando metto le dita sul collo, capisco cosa sta succedendo e alzo l'orlo del mio indumento, per nascondermi, per nascondere il mio crollo direttamente davanti a lui. E' almeno la quarta volta che piango oggi, non mi importa, questo crollo non è solo per oggi, ma per tutti i giorni che sono stata male, per le delusioni, per gli insulti, per vivere.

Brave - fight for You {#Watty2016} IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora