Capitolo n°57

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"Molte volte ci costringiamo a pensare a qualsiasi cosa perché il silenzio fa troppa paura. Abbiamo paura di restare soli nel silenzio, di annegare in quel mare di parole non dette per paura di ferire qualcuno, quel mare di silenzio in cui anneghiamo sempre." cit.

Guardate lo spazio autrice dopo, urgente <3 buona lettura :* <3

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Salgo sull'ambulanza in silezio e mi metto accanto a Louis. Ha gli occhi chiusi ed è bianco. Tiro su con il naso e le mie dita accarezzano il palmo della sua mano e per poco non sobbalzo per la freddezza della sua pelle. Sembra fatta di ghiaccio e le sue labbra stanno assumendo sempre più il colore pallido della pelle.

Il medico dell'ambulanza alza la felpa zuppa di sangue e strizzo gli occhi quando focalizzo la ferita: è profonda e attorno alla ferita ci sono delle croste quasi solide e anche dei lividi che stanno assumendo un colore giollognolo con delle sfumature viola. Il medico cerca di bloccare il flusso di sangue, che è fortunatamente rallentato, con delle garze e pressa un poco, tamponando queste sull'addome tonico e tatuato del mio salvatore. Infondo è il mio salvatore, mi ha salvato da quella che poteva essere la mia morte, è come se si fosse sacrificato per me, per salvare la sottoscritta ora sta camminando sulla linea sottile che divide la vita dalla morte e se cadesse nel burrone della morte non so se me lo perdonerò mai.

E se non ce la facesse? E se la lama gli avesse preso un organo vitale? Se avesse preso l'arteria? Ansie, preoccupazioni, battito accelerato e vedo passare davanti a me tutto quello che abbiamo passato io e lui insieme. Se succedesse qualcosa la colpa sarebbe solo mia. Mia e solo mia per non aver denunciato quella sottospecie di uomo un anno fa, per aver fatto andare Louis avanti e per non aver fatto niente quando ho sentito le sue urla, quando ho visto la sua mano poggiarsi sul suo stomaco e ritrarla subito dopo zuppa di sangue.

"Mi scusi?" è la voce del medico a riportarmi alla realtà, probabilmente mi stava parlando e io non l'ho sentito perché i pensieri fanno più rumore. Squoto la testa per liberale la mente dalle scene precendenti e guardo intensamente il medico.

"Sisi mi scusi, mi sono immersa nei miei pensieri." mi scuso e mi sposto con la mano libera, un boccolo che mi è finito davanti agli occhi. Il medico annuisfe e mi sorride come per confortarmi e toglie le garze dalla ferita di Louis. Mi viene un colpo al cuore quando vedo che la superficie, che prima era giallognola-bianca, ora è interamente coperta da un rosso acceso. Se perdesse molto sangue potrebbe anche morire...No, no...

"Cosa è successo al paziente?" mi chiede per quella che sembra la seconda volta, il medico. Dovrei dirgli tutto oppure dovrei mentire come ho fatto un anno fa? Sono stanca di fare lo struzzo, di nascondere la testa sotto la sabbia ogni volta che invece dovrei far sentire la mia voce.

"E' stato accoltellato...La prego, non mi chieda altro..." la voce mi si spezza alla fine della frase e sento un calore scendermi lungo la guancia.Mi asciugo subito la prima lacrima, tirando su con il naso e con lo sguardo fisso sul corpo inerme davanti asi miei occhi.

"Ce la farà...lei è la ragazza?" Il medico cerca di confortarmi e ha ragione: lui è forte, lui può farcela, lui deve farcela. La domanda del medico mi fa sorridere e guardo nuovamente il ragazzo steso accanto a me, mentre il suo sorriso mi torna in mente. Lo sono? Non lo so... è strano tutto questo, tutto troppo confusa per avere delle idee ferme. Posso sentire gli occhi del medico bruciare sul mio corpo, mentre prende una bottiglietta con del liquindo trasparente e ne sparge un po' di questo su una nuvoletta di ovatta, per poi riportare lo sguardo su di me sorridendo. Non è molto vecchio, anzi, è abbastanza giovane per questo lavoro ed è anche un poco muscoloso.

Brave - fight for You {#Watty2016} IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora