Capitolo nº45

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"Sto...sto bene." riprendo l'equilibrio, mentre lo spingo gentilmente dalle spalle, senza mai interrompere il contatto visivo e senza neanche spostarlo di un centimetro, cosa che non accade neanche quando aggiungo più forza.

"No, non stai bene, perché non dici la verità una buona volta?" alza il tono di voce, irritandosi.

Cerco e voglio pensare di star bene, poi arriva lui e mi dice che non sto bene. Lui non può sapere io come mi sento dentro, non mi conosce e non vedo neanche il motivo per cui lui ora stia qui, a pochissimi centimetri da me.

"Io..Io non so perché ti dovrebbe interessare..." balbetto e giro il viso verso destra mentre cerco di  non guardarlo,  posso guardare di nuovo quegli occhi, ma lui si gira ancora verso di me con il corpo e fa incollare le nostre fronti, mentre con lo sguardo mi supplica di guardarlo negli occhi, ma i lampioni sono estremamente sexy questa sera.

"Mi interessa" sussura e la rabbia sembra ofuscarmi tutti i pensieri.

"Ti manco?! A chi vuoi darla a bere caro mio?! Prima dici che per te sono il niente più assoluto e poi vieni a dirmi che ti interessa come sto?! Credi che io me la beva come sempre?! No, beh no!Ti sbagli, e anche di molto! Ora vattene a quel paese e lasciami in pace." urlo riuscendo a spingerlo il più lontano da me  con tutta la forza che ho in corpo e mi allontano a passo svelto da lui, non voglio essere il suo gioco, non oggi, ne domani ne dopodomani ne mai!

"Jade! Jade aspetta" continuo a camminare sempre più velocemente, fregandome di quei ragazzi che stanno dicendo cose sporche su di me; mi giro di scatto verso di loro e vedo che uno del gruppo mi sta venendo in contro. E' un bel ragazzo a dire la verità: capelli neri a spina, occhi celesti che fanno da contrasto con i capelli, la giacca nera in pelle, jeans scuri e un sorriso più bianco del latte. Mi sorride e io ricambio subito il sorriso un po' imbarazzata.

"Non posso non immaginare che il tuo nome non sia Jade" si avvicina un po' troppo per i miei gusti ma non lo faccio notare molto.

"Penso che lei abbia ragione, ma il suo di nome ancora non mi è familiare" sorrido e cerco di non cadere, quando sento Louis urlare ancora il mio nome e le suole delle sue scarpe colpire violentamente e velocemente l'asfalto umida a causa della pioggia finita qualche ora fa.

"Io sono Mark, mi chiedo cosa ci faccia una bella ragazza come lei in una stradina come questa" si guarda attorno, mettendo lentamente il braccio attorno alle mie spalle, cerco di spostarmi di lato per evitare la sua stretta, ma lui è molto più veloce di me.

"In realtà lei sta con me" una voce alle nostre spalle ci fa girare, anche se io so già chi è.

"Stai con lui?" mi chiede Mark indicandolo e guardandomi con un sorriso mozzafiato.

Guardo Louis e vedo che lui mi sta guardando trovo, male, mi sta tirando a lui con lo sguardo. Il mio primo istinto è quello di dire di sì, che sto con lui, che sono del tutto sua, ma poi ci ripenso: non sono di qualcuno, perché nessuno possiede il niente, e io sono il niente.

"No, il niente è solitario" riporto lo sguardo su Mark che non ha mai smesso di guardarmi e di sorridermi. Gli faccio l'occhiolino e guardo male Louis che si sta tirando i capelli mentre guarda Mark con sguardo assassino e sono sicura che da un momento all'altro potrebbe attaccarlo, ma per cosa? Tanto ha perso niente.

Io e Mark ci giriamo verso una banchina dove vedo altri ragazzi con uno stile simile al suo e deduco che sono suoi amici anche dal modo in cui si guardano e guardano me con sguardo che mi fa rabbrividire.

"Ehm..Mark io dovrei andare" balletto. La paura mi inonda il corpo, provocandomi dei brividi di terrore lungo tutta la schiena. Questi brividi aumentano quando il mio sguardo guizza accidentalmente alla molla dei pantaloni di uno dei ragazzi seduto sul muretto con la schiena poggiata al lampione, dai quali si intravede una pistola.

"Che c'è tesoro?" mi chiede quel ragazzo mettendo su un ghigno malvagio che mi fa aumentare a velocità inaudibile il battito del mio cuore, l'ha chiesto sentendo ovviamente la paura nella mia voce e deve aver notato il mio sguardo sull'arma che, spero con tutta me stessa, non sia carica.

"Devo andare, è tardi e devo andare a fare una cosa." indico delle cose dietro di me per indicare altre cose che dovrei urgentemente fare - cose del tutto vere che non hanno ne un inizio ne una fine.

"Ma andiamo tesoro, possiamo fare una cosa così, per passare il tempo, qualsiasi cosa tu debba fare so potrà sicuramente rimandare, no?" un altro ragazzo tira fuori un coltellino dalla tasca. Oh porco porcospino.

Mi giro si scatto e riconosco subito Louis di spalle, mi rigiro verso il gruppetto e vedo che il ragazzo con il coltellino avvicinarsi a me. 'Meglio essere niente che morta' penso. Non mi rendo neanche conto di cosa sto facendo, finché il nome di Louis esce urlato dalle mie labbra, le scuole dei miei ugg colpire violentemente l'asfalto e Louis voltarsi di scatto con gli occhi spalancati e prendendomi nelle sue braccia.

~POV di Louis~

Sento Jade urlare il mio nome e quando mi giro lei mi corre in contro: gli occhi spalancati, i capelli sparati in tutte le direzioni, posso leggere la paura sul suo volto, soprattutto quando si butta tra le mie braccia la sento tremare e quando sposto lo sguardo sul gruppetto che ci sta venendo in contro a passo svelto, capisco il perché.

"Corri Jade, corri" inizio a correre e tirando anche lei per mano.

Brave - fight for You {#Watty2016} IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora