capitolo 3.

577 46 6
                                    

La lezione di filosofia oggi sembra più noiosa del solito.
Lisa è interrogata, e a parer mio sta facendo una bella figura: ieri ha studiato con me e le altre.
Questo spazio di tempo che dovrei occupare ripassando per le ore successive, lo passo a pensare.

Questa notte non ho dormito bene, forse sono troppo ansiosa. Come si fa a dormire se sai che il tuo fidanzato non ti risponde al telefono ed é con una ragazza dieci volte più bella di te che gli ronza intorno? E ricordiamo che Blake è molto puttaniere. Dice che è cambiato, ma il lupo perde il pelo, non il vizio.

Ad un tratto mi arriva un bigliettino sul banco.
Lo apro velocemente e decifro la scrittura di Ari.

"Ti ha risposto alla fine?"
"No, non ancora."
"Che stronzo."

Il prof si avvicina minacciosamente al banco, e sento il cuore accelerare. Se mi ritira il bigliettino sono nella merda!
Arriccio il naso pronta alla catastrofe, ma la campanella mi salva.
"Grazie a Dio"
Penso, uscendo dalla classe in modo furtivo, accompagnata dall'occhiataccia del prof.

Adesso io e le mie amiche ci dobbiamo separare: loro vanno alla classe di spagnolo, io vado a quella di tedesco.
Le saluto velocemente, e mentre prendo i libri mi allontano dalla classe.

Ad un tratto, sento una mano toccarmi la spalla. Mi giro e davanti a me si materializza il Blake della libreria.
Vederlo mi fa quasi piacere, perché mi ricorda il mio fidanzato, solo meno puttaniere.

-ehm ... ciao.-
Mi sorride cordialmente. L'ultima volta che ho parlato con lui è stato molto tempo fa, dopodiché ci siamo limitati a fissarci nei corridoi della scuola.
-ciao.-
Rispondo, ignorando gli studenti che entrano in classe.
-come stai?-
Mi chiede, appoggiandosi al l'armadietto. Lo guardo per un attimo e gli rispondo immediatamente.
-bene. Tu?-
Bene, si.
-anch'io.-
Risponde abbassando lo sguardo. Mi sento a disagio e credo anche lui.

-senti, ti posso chiedere un favore?-
Inizia a parlare.
-certo.-
-oggi pomeriggio hai da fare?-
Mi guarda arrossendo. Se non voglio essere mangiata dall'ansia mi toccherà rispondere "no, non faccio niente."
-no, sono libera, perché?-
-ti va di aiutarmi alla libreria? Ho un sacco di libri nuovi e degli scomparti da creare, e come tu sai, non ho un senso estetico molto sviluppato. Ho bisogno di te, allora ci sarai?-

Rabbrividisco al pensiero di passare un pomeriggio intero con lui. Come faccio se mi sento a disagio solo a dirgli "ciao"?
Ma in fondo ha bisogno di me, e poi voglio aiutarlo. Sempre meglio che stare a casa a deprimermi mangiando gelato, no?

-sì. A dopo.-
Gli sorrido e mi fiondo in classe, per seguire la lezione di tedesco.

Appena la scuola finisce, avviso le mie amiche che vado da Blake e loro si raccomandano con me.
-si sì, a dopo.-
Le saluto e mi incammino verso casa saltellando.

Sento una presenza al mio fianco e mi rendo conto che il ragazzo della libreria è al mio fianco.
-mangiamo insieme? Se vuoi ti dò una mano con la chimica.-
Mi sorride a trentadue denti ed io accetto senza pensarci due volte. Domani non voglio fare un casino nella verifica di chimica e l'unico modo per prendere un bel voto è studiare con un genio, sinonimo di Blake.

Dopo pranzo entriamo in libreria ridendo, e lui mi fa vedere la pila di libri appoggiati per terra.
-come va con il tuo fidanzato?-
Chiede, appena inizio a sistemarli su un ripiano.
Non poteva fare una domanda meno imbarazzante? Mi torna il cattivo umore e Mi stavo quasi divertendo.

Just a fan? 3.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora