capitolo 36.

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Non rispondere alle telefonate e ai messaggi di Blake è stato duro, soprattutto dopo la splendida notizia di un suo imminente trasloco a Londra.
Un po' di tempo fa, mi ha detto che ha sempre voluto una festa a sorpresa, una cosa che non si aspetta, una cosa fantastica: in poche parole, andare in Texas quando dovrei essere a Londra.
Hunter mi ha dato questo consiglio, e siccome lui è il suo migliore amico, presumo che qualcosa possa sapere.

Sono appena atterrata insieme ad Ari e Leila: lo sbalzo termico mi fa girare la testa e mi lascia lievemente stordita. Fa davvero caldo infatti tutto l'aeroporto è vestito in modo molto leggero, mentre noi abbiamo maglioni giganti e pantaloni caldi.
-siamo ridicole.-
Sbotta Ari, sentendo gli occhi di tutti addosso a noi.

-non mettere il dito nella piaga.-
Tuona Leila, afferrando la valigia e conducendoci verso l'esterno. Siamo arrivate un giorno prima perché a mezzanotte dobbiamo essere già a casa sua insieme agli altri ragazzi per la sorpresa e non c'era un volo che permetteva ciò.

-adesso ci cambiamo.-
Sbuffo, stufa di sentire le loro lamentele. Sono già le sei di sera e il fuso orario ci sta mandando in palla.
Siamo tre ragazze completamente disordinate e rumorose, quindi dobbiamo stare attente a non far saltare la copertura.

Raggiungiamo l'hotel e dopo esserci ambientate e cambiate, decidiamo di uscire.
-siete una roba impressionante! Quanto mangiate?!-
Incrocio le braccia al petto, trattenendo le risate. Hanno fregato tutte le caramelle nella hall e se le stanno spazzolando tutte come se niente fosse.
Scoppiano a ridere e me ne offrono alcune.
-dovete condividere!-
Scuoto la testa indignata, e finalmente riusciamo ad uscire definitivamente.

Le vie brulicano di gente, per lo più turisti, e prese da una improvvisa voglia di gelato, ne prendiamo uno a testa.
-mi sento grassa.-
Affermo, sedendomi su una panchina con loro. Abbiamo camminato un po', ma siccome Ari non sa mangiare un gelato senza sbrodolarsi o farselo sciogliere in mano, ci siamo dovute accomodare.

-ma dopo camminiamo e smaltiamo tutto. Solo un gelato, cosa vuoi che sia!-
Scoppiamo a ridere tutte e tre.
-vi ricordo lo spuntino all'aeroporto, le caramelle e il gelato.-
Mi tocco insofferente la pancia pensando a Blake, e fissando la strada davanti a noi, lo vedo comparire con Hunter.

-C'è Blake! Nascondetevi.-
Do l'allarme, e tutte ci alziamo di scatto per iniziare a correre lungo una via stretta e piccola.
Ad Ari cade il gelato, e facendo mille lagne, troviamo un riparo: Blake passa proprio davanti a noi camminando a passo spedito con Hunter, ha sulla faccia un'espressione afflitta e confusa, ma non ci nota. Riesco a sentire la parola "Carol" e la mia curiosità sale alle stelle.

-adesso lo seguiamo.-
Ordino, facendo obbiettare le due ragazze.
-così salta la copertura! Troppo cibo fa male.-
Senza pensarci due volte, prendo i polsi di Ari e Leila e le trascino dietro di lui, con il cuore che batte a mille.
Ovviamente, accettano subito dopo capendo la gravità della situazione, e costeggiamo il suo passo nascondendoci dietro degli stand di bancarelle nei quali sono presenti dei venditori che ci stanno fulminando con lo sguardo.

Quando sono abbastanza vicina, cerco di seguire il discorso. La voglia di far saltare tutto e baciarlo con tutta me stessa è tanta, ma devo riuscire a controllarmi.
-secondo te mi odia?-
Ha lo sguardo basso. So che si riferisce a me.
-non dirlo nemmeno per scherzo: I suoi le avranno ritirato il telefono.-
Io e le mie amiche ci guardiamo stupendoci della serietà di Hunter: cosa gli è successo? Non ha ancora rivelato tutto? È un record.

-lo spero. L'ho sognata questa notte.-
La mia voglia sale, è ormai incontrollabile.
-io devo andare.-
Sussurro, rossa in viso. È un sacrificio stare qui dietro, ma devo resistere. Resistere.
-no!-
Mi bloccano e continuano a camminare, ma gli stand finiscono, e noi ci ritroviamo senza copertura dietro di loro: se si girano è la fine.

Proseguiamo cautamente, questa volta, a malincuore, il nostro riparo sono i bidoni.
-cosa mi tocca fare!-
Si lamenta Ari. La zittiamo, e fortunatamente tornano indietro liberandoci dal tanfo dei bidoni.

-che bel sogno!-
Dice Hunter, battendo le mani.
-Ecco, mi sono persa il sogno!-
Sbuffo, continuando a seguirlo.
-comunque non so come farò domani.-
-è il tuo compleanno.-
L'affermazione di Hunter è davvero inutile e priva di senso.
-lo so benissimo, grazie.-
Blake ride profondamente.
-dovresti essere felice!-

Un gruppo di ragazzi ci passa accanto spintonandoci malamente e facendoci piombare per terra in malo modo.
Blake si è girato, ma io sono dietro ad uno stand: gattoniamo veloci verso una via secondaria, sperando di non attirare l'attenzione.
Ari viene scoperta: Blake riconosce i suoi tacchi.
Io e Leila riusciamo a scappare, quindi la festa è salva, sappiamo tutti che Ari può essere credibile.

-Dov'è la mia lente a contatto?-
Ritiro quello che ho detto. Non è brava a fingere.
-Ari, e tu cosa ci fai qui?-
Blake è stupito e sospettoso.
-è da una settimana che sono qui, vero Hunter?-
Incrocio le dita.
-sì, te l'ho anche detto ieri sera.-
Tiro un sospiro di sollievo.

-sai come sta Caro? Non risponde alle chiamate e ai messaggi! Ha parlato di me?-
Il tono è agitato e o reoccupato.

-Caro? Sta benissimo, credo. Non risponde nemmeno a me. Nemmeno i suoi genitori rispondono: sono un po' preoccupata. Domani torno a casa, purtroppo ho una visita ora. Oculista. Ho anche perso le lenti a contatto! Ci si vede. Ah, e in caso domani non ci dovessimo vedere, buon compleanno!-

Si morde le unghie e sparisce, raggiungendoci.
Blake è confuso, ma non ha capito. Abbiamo rischiato abbastanza!
-lenti a contatto? Sei seria?-
Leila è scettica e divertita. Io inizio a prenderla in giro e lei si innervosisce, ma dopotutto è felice di averla scampata.

Subito dopo, James ed Ariel minacciano di venirci incontro.
-ma tutti noi li dobbiamo prendere?!-
Dice Leila, mentre io trascino le due oltre un muretto.
Appena li abbiamo visti lontani, decidiamo di andare in hotel per evitare di fare altri incontri.
Il telefono squilla: è Blake.

Ho visto Ari, come stai? Mi manchi.

-gli rispondo!-
Dico, senza pensarci due volte. Entrambe mi bloccano e mi spiegano per la millesima volta che deve essere una festa a sorpresa, e non devo rovinare tutto.

Intanto, qualcuno bussa.
-chi è?-
Chiede Ari, sospettosa. Mi alzo dal letto e guardo attraverso lo spioncino: è Loren.
Io e Leila ci nascondiamo per rimanere coerenti a ciò che ha detto Ari prima a Blake, quindi corriamo per la stanza con il cuore che batte a mille.
Io mi infilo sotto al mio letto, mentre Leila riesce a nascondersi sotto al suo.

Loren entra e si siede comodamente sopra al mio letto. Solo dopo mi ricordo di essere allergica alla polvere con i suoi acari, quindi prevedo già un fallimento totale. Con lei ci sono anche Blake, Hunter e Jacob. È la seconda volta che lo vedo, ed è la millesima volta che voglio baciarlo.

-Hai avuto notizie?-
Loren sembra scocciata: probabilmente era un appuntamento ma lui ha parlato solo di me.
-Sì, ho chiamato Leila. Ha detto che è bloccata a Londra per il troppo studio.-
Se potessi, strangolerei la mia amica in questo preciso istante.
-quindi non verrà domani?-
La delusione è nel suo volto in maniera abbondante.
-no, credo proprio di no.-

Mi viene da starnutire, ma devo rimanere seria ed impassibile.
-Blake, andiamo a mangiare? Ho fame.-
Dice Jacob, che ha capito della festa a sorpresa. È un ragazzo perspicace.
-va bene. Ciao.-

Il pensiero di averlo fatto soffrire mi fa mille volte male di quanto possa farlo a lui.
Si fa notte, ed io la passo solo a starnutire e a pensare a come farmi perdonare domani.

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