capitolo 45.

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A scuola è rotta la caldaia e fa così freddo che è come stare in una cella frigorifera.
I termosifoni sono ormai inesistenti e sembra di entrare in Alaska: a questo punto fa più caldo fuori nonostante sia inverno inoltrato.
-hai freddo?-
Oggi Blake è di buonumore, non capisco il motivo, ma è meglio così.
-un po', tu?-
-no, io ho caldo. Vuoi la mia giacca?-
Sgrano gli occhi e scuoto la testa.
-ti ammali.-
-io non mi ammalo mai.-
Mi appoggia delicatamente la sua giacca sulle spalle ed io gli sorrido timidamente, notando la sua espressione soddisfatta sul volto.

Il pomeriggio, dopo la scuola, mi arriva una chiamata da Blake.
Ci dovevamo vedere alle cinque e sono le tre del pomeriggio: mi aveva detto che voleva riposarsi e dormire perché aveva mal di testa.
Mi avvisa che è malato, ed io scoppio a ridere per la situazione insolita. Glielo avevo detto, ma lui ha fatto così tanto lo spavaldo che ora si è preso la febbre.
-non ridere!-
Ridacchia risentito. Capisco subito il suo messaggio: non sa come comportarsi.
-va bene, arrivo subito.-
Dico, trattenendo ancora le risate. So che non dovrei pensare "te lo avevo detto", ma non posso farne a meno.

Poco dopo irrompo in casa di Blake, che sta sdraiato sul divano come se fosse in fin di vita.
-ti hanno sparato? È solo una piccola influenza!-
Sembra morente. Quando sto male io è come se non avessi praticamente niente, quando sta male lui sembra sul punto di morte. Come è possibile?
-ma io mi sento male!-
Protesta, tossendo. Scuoto la testa e mi guardo intorno, per poi notare che la casa è molto in ordine. Apro il mobiletto delle medicine in cerca di qualcosa: lì dentro c'è il mondo.
Nomi di prodotti farmaceutici tutti sparsi e rovesciati. Non si capisce niente ed io non sono un'esperta in questo campo, quindi guardo il tutto in maniera confusa.

-cosa hai combinato?-
Ridacchio e lui fa lo stesso felicemente.
-cercavo le caramelle.-
Alzo un sopracciglio: non può essere serio.
-stasera viene Hunter. Te l'ho detto ieri, quando dormivi.-
-sai, quando dormo non ascolto ciò che dici.-
Ridiamo di nuovo e poi ci guardiamo in faccia, arrossendo non so per quale strano motivo. Lui mi bacia delicatamente ed io subito dopo abbasso lo sguardo imbarazzato mentre tra di noi cala il silenzio più assoluto.

-ti ho pensata prima.-
gli sorrido dolcemente.
-ho pensato a come ti avevo lasciata.-
-in che senso?-
Chiedo, confusa.
-mi sono immaginato tu, sul divano, a deprimerti per causa mia. Sono davvero ingiusto a volte.-
Annuisco e gli lascio un altro bacio sulla bocca, per poi ridere. Lui fa lo stesso e mi invita a stendermi accanto a lui: il suo corpo caldo aderisce completamente al mio.
-così ti attaccherò la febbre.-
Faccio spallucce, continuando a baciarlo: ormai ho perso il controllo e niente può più fermarmi.
-non mi importa.-
-se sei contenta tu.-
Mi sorride ancora e riprendiamo da dove eravamo rimasti.

Due ore dopo, Hunter si precipita in casa con più o meno dieci valigie.
-buonasera!-
Esclama, mentre Ari lo aiuta con le valigie disperatamente.
-Blake! Sei malato!-
Ed ecco che i due amici si abbracciano e iniziano a prendersi a pugni amichevolmente. Scuoto la testa mentre la mia amica si avvicina a me, con una faccia che non porta niente di buono.

-ti ho chiamata più o meno venti volte.-
Ridacchia, ed io faccio spallucce con una faccia angelica.
-non ho sentito il telefono.-
Cerco di giustificarmi, mi sento anche un po' in colpa.
-dov'eri?-
Inizia a farmi il terzo grado.
-a casa con Blake.-
Non va oltre, perché Hunter rovescia per terrà tutto il tè di Blake. Si guarda intorno in modo colpevole e inizia a ripulire insieme a noi: finiamo dopo poco e ci sediamo tutti vicini sul divano. Volevano vedere un film, io non ne ho voglia ma non posso oppormi.

-come vanno le cose in Texas?-
-come sempre: si muore dal caldo.-
Quanto vorrei un po' di caldo anche io, ho tutti i muscoli gelati e mi sento così fredda che potrei gelare da un momento all'altro.
Mentre mettono la cassetta di questo film d'azione, mia madre mi chiama.
Deglutisco e rispondo immediatamente: lei non mi chiama mai se non per emergenze.

-Mamma?-
Di sottofondo si sentono le chiacchiere dei miei amici, che ridono e scherzano in modo sincero.
-dove sei?-
Ha la voce carica di tensione.
-sono a casa di Blake. Perché?-
La sento sussultare.
-non importa, te lo dico stasera. Divertiti.-

Questa telefonata mi ha messo solo ansia: cosa nasconde? Cosa mi deve dire? Mi dovrei preoccupare? La relazione con Blake sta andando a gonfie vele e ho paura che i miei genitori possano rovinare tutto.
Come? Non lo so, ma un modo lo riescono a trovare.

-cosa succede?-
Chiede il mio fidanzato, notando la mia espressione tesa e pallida.
-niente.-
Mento, sforzando un sorriso.

Il film inizia ed io mi distraggo tra un bacio e l'altro di Blake, tra una risata con Hunter e commenti con Ari.
La serata passa in fretta e mia madre non mi ha dato il permesso di rimanere a dormire da Blake perché mi deve parlare: me ne ero dimenticata, ma lei me lo ha ricordato.
-grazie. A domani.-
Il mio fidanzato mi lascia un ultimo grande bacio e mi apre la porta per farmi uscire.
-ti amo!-
Mi urla, mentre io sono già a metà rampa di scale: gli sorrido anche se lui non può vedere.

A casa mi accoglie un profumo strano: non è quello solito, ma è più frizzante.
-mamma!-
Lancio uno sguardo all'orologio: è tardissimo. Mi sono dilungata troppo, ma non ne potevo fare a meno.
-finalmente sei arrivata. Hai cenato?-
Alzo un sopracciglio: è euforica e questa cosa mi dá pensiero.
Mi tolgo le scarpe da ginnastica e mi lascio cadere sul divano, fissando il soffitto.
-sì, ho cenato.-
-mettiti composta, ti sto per dare una notizia importante!-
Sbuffo e mi metto dritta.
Il sonno mi sta trascinando via.

-ehm ... tuo padre per motivi di lavoro ... ehm ... ci dobbiamo trasferire. Torniamo in Italia, a Milano.-

Sento il mondo cadermi addosso.
Stavo iniziando una vita, qui in Inghilterra. Blake si era appena trasferito, le mie migliori amiche vivono qui e tutta la mia felicità è concentrata in una sola città: Londra.
Non posso crederci.
Come lo dirò a Blake? Come sarà ricominciare tutto dall'inizio?
Non mi sento pronta ad abbandonare tutto, non mi sento pronta ad abbandonare Blake.

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