capitolo 22.

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La proposta di Joey mi fa rabbrividire fino ai capelli. Lo fisso con gli occhi sgranati, e vorrei buttare e lanciare tante di quelle parole spregevoli contro di lui che farebbero spaventare chiunque, ma non riesco a parlare e ad articolare una frase.

Mi ha appena chiesto di passare questa notte da lui, in camera. Da soli.
Ovviamente non ho intenzione di dirlo a Blake perché non voglio che lui si rompa qualcosa, quindi rifiuterò in malo modo e farò finta di non conoscerlo per il resto della mia vita.

Sembrava così dolce e premuroso, prima di oggi. Cosa è successo? Qualcosa deve averlo ferito per portarlo a questa conclusione. Il mio fidanzato ci sta guardando male e posso capire la rabbia che prova in questo istante: ci siamo appena riappacificati e non ho intenzione di fare la guerra un'altra volta!
Joey intanto apre la bocca per parlare, e non credo che sia qualcosa di buono.
-chi tace acconsente.-
Dice in tono sfacciato e strafottente. Il tipico atteggiamento che odio e che cerco di evitare ogni volta che parlo con qualcuno.

-no, Joey. Sono fidanzata con Blake e non ho intenzione di dormire nel tuo stesso letto stasera.-
Assottiglio gli occhi pronunciando queste parole ricche di acidità. Lui ride amaramente, ma non perde il suo spirito irritante che possiede ora.
-Blake ti tradisce sempre, e forse tuttora lo sta facendo. Che ne sai? Lui apre bocca per scusarsi e tu cadi ai suoi piedi come se niente fosse successo. Ignori la rabbia e ti rimetti con lui, fidandoti ed essendo così fedele che riesci a ricordare un cane con il suo padrone. Fammi capire: è il tuo padrone?-
Mi mordo il labbro e sto quasi per piangere, ma trattengo il ruscello che sta per uscire dai miei occhi. Queste parole mi fanno male perché sono vere, e purtroppo il mio carattere timido mi impedisce di ribattere, dando una vittoria a questo stronzo. Mi sento così impedita e stupida che vorrei che si aprisse un varco e mi risucchiasse via da qui.

Ad un tratto, sento una mano sulla spalla e la voce dura di Blake.
-vuoi un pugno adesso o subito, Joey?-
Pronuncia il suo nome in modo secco e brusco, quasi come se fosse disgustato.
-è arrivato il padrone.-
Scoppia a ridere ed io abbasso lo sguardo per paura che la rabbia di Blake si scateni in un pugno avventato contro i denti del provocatore.
-andiamo.-
Sussurro io, interrompendo la scena violenta che stava iniziando.
-fanculo, Joey. Non guardarla mai più.-
Sputa per terra accanto ai piedi del secondo ragazzo, e mi prende per mano portandomi via da lì.

Continuiamo a camminare fino a quando ad Hunter viene una vescica enorme nei piedi, costringendo tutto il gruppo a fermarsi in un bar, in cui tutti approfittano per bere qualcosa. Ruoto gli occhi e sbuffo vedendo Blake che ordina un alcolico. Dopo la conversazione con Joey è molto più agitato e teso. Ha una frustrazione impressionante dentro di sè, e sapere che sono stata io a provocargliela mi fa sentire male ed estremamente in colpa.

-non sono ...-
Mi interrompe perché sa già dove voglio andare a parare.
-Caro, smettila. So badare a me stesso e tu non ti devi preoccupare di me.-
Fa lui in modo scocciato ed irritato. Mi si inumidiscono gli occhi, ma capisco che è impossibile ragionare con lui ora: io lo voglio solo aiutare, ma se ha deciso così, fatti suoi. Sono arrabbiata con lui per il modo in cui mi tratta certe volte: come se a me piacesse fargli da balia per tutta la sera. Nonostante la rabbia che provo in questo momento, non cadrò nella trappola di Joey.

-fai come vuoi.-
Alzo le mani al cielo, mentre un gruppo di ragazza hawaiane circondano il nostro tavolo. Iniziano a ballare ed io mi sento leggermente a disagio perché non so come comportarmi. Mi mettono una collana di fiori al collo e se ne vanno saltellando in gruppo: sembrano spensierate ed allegre come delle bambine, e credo che sia determinato dal posto di villeggiatura in cui abitano. Non puoi non essere al settimo cielo in questa isola: è un paradiso!

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