Mezzanotte. 9 Gennaio.
Fa abbastanza freddo adesso, ma l'emozione sta decisamente prendendo il sopravvento.
Praticamente c'è tutta la gente cara di Blake, tra cui, purtroppo, anche Ariel. Non l'ho invitata io ovviamente, credo che l'iniziativa sia partita da Austin che tiene particolarmente a lei.
Il gruppo sta facendo troppo casino, infatti il fratello maggiore zittisce tutti e apre la porta con uno scatto rapido e poco rumoroso, permettendo a tutti di entrare.Siamo tutti presi da una strana euforia: ci sentiamo come Babbo Natale quando deve consegnare i regali ai bambini.
-è il momento di far svegliare il festeggiato.-
Hunter fa cadere un vaso, inserisce l'allarme che con la sua suoneria fastidiosa e penetrante, riesce ad arrivare proprio fino a Blake, che dorme beatamente sul suo letto.Sentiamo dei passi, io mi nascondo dietro ad una lampada. Sono la persona che ha il diritto di vedere per prima, dopo tutto ciò che gli ho fatto passare in questi giorni.
Appena si affaccia nel salone con la sua faccia assonnata e preoccupata, la luce si accende e si innalza un coro di voci che dice "sorpresa!".
Esco dal mio nascondiglio e mi piazzo in mezzo alla sala, cercando di rimanere in piedi e di non cadere per terra guadagnandomi un'altra figura.Lo vedo un po' estasiato e confuso.
Scruta le facce degli invitati mentre sul suo volto si dipinge un sorriso divertito e grato.
-Caro!-
Urla, venendomi contro. Ci sono più o meno una ventina di persone che non vedevano l'ora di celebrare con lui questa bellissima festa, ma Blake, tra tutti, si è fiondato solo su di me, come se dovessi partire per una spedizione nell'oceano pacifico e stare via anni.-auguri amore.-
Riesco a sussurrare, rossa in volto. Lo bacio dolcemente senza riacquistare il mio colore naturale: sento gli occhi di tutti trafiggerci.
Ci guardiamo felici e sorridenti, poi Hunter spezza l'atmosfera.
-esistiamo anche noi!-
Ruota gli occhi, e tutti ridiamo, compreso lui. Finalmente considera anche la presenza degli altri, e si divide tra di me, e i suoi amici.Ovviamente, come ogni ragazzo, non può fare a meno di fare lo stupido con i suoi migliori amici.
Fanno cose strane con l'acqua, la sputano, ridono e si divertono.
Io e le mie amiche rimaniamo in disparte e commentiamo la stupidità di Hunter, Cameron, Jacob e Blake.
Ad un tratto, un suo amico ed una sua amica si avvicinano a me.
Li avevo già visti di faccia, o almeno, lui. Hanno una faccia socievole, non dovrei preoccuparmi, sembra che vogliano parlarmi. Infatti attaccano discorso.-bel bacio.-
Afferma il ragazzo, ridacchiando. Mi sento avvampare ma poi lo guardo meglio e sorrido imbarazzata. Cosa dovrei rispondergli?
La ragazza mi tende la mano.
-sono Alissa, la ex fidanzata di Blake. Lui è mio fratello Peter. Sei davvero carina, volevamo conoscerti da un po': sembri una brava ragazza.-Perché le interessa che Blake stia con una brava ragazza? Alzo un sopracciglio e sorrido, cogliendo in pieno il complimento.
-grazie. Piacere.-
Stringo la mano ad entrambi, calando nel disagio più totale: è sempre così quando devo fare nuove conoscenze. Uno dei miei mille difetti.-non parli molto, eh?-
Chiede lui, continuando a prendermi in giro. Lo conosco da due minuti e già si permette questi commenti che mandano in tilt la mia pazienza.
"Non parlo con i coglioni."
Penso, ma decido di tenermi le mie considerazioni per me e continuare a pensarle.
-non dire stupidaggini: Blake ama solo le ragazze che parlano molto. Sennò perché siamo stati insieme?-Questo atteggiamento inizia ad infastidirmi.
"Beh, il mondo e i gusti di Blake non girano solo intorno a te."
La mia mente sforna un altro pensiero maligno che non condivido.
-lei parla come una persona normale. Nè troppo, nè poco. E sopratutto non è così impicciona.-
Si intromette Leila, che fino a poco fa beveva coca cola, ma evidentemente ascoltava.-anche debole.-
Sussurra, come se io non l'avessi sentita. Decido di rispondere.
-non debole, ma educata, a differenza tua.-
Rispondo stizzita, girando i tacchi per poi allontanarmi da certa gente.
Loro mi seguono e si scusano profondamente con me, cercando di giustificarsi.-non vi preoccupate. È tutto okay.-
Sono scocciata dal fatto che la conversazione con questi due stia continuando imperterrita.
-comunque, Blake è un ragazzo d'oro.-
-già.-
-ha un difetto però: sta con due ragazze contemporaneamente. Probabilmente ti sta tradendo ora. Sì, sono sicura di sì, guarda quella ragazza lì infondo con cui sta parlando: troppo in sintonia, eh?-Questa ragazza mi ha fatto prendere veleno. Di sicuro sta mentendo. Mi giro irata e lo vedo, effettivamente, che parla e scherza con una biondina abbastanza carina. Spalanco la bocca e fisso scrupolosamente tutti i suoi movimenti, seguendo con gli occhi il suo fare intimo nei suoi confronti, come si comporta, come ride con lei, come si sfiorano delicatamente.
La gelosia si impossessa di me.Vado come un carro armato verso la ragazza, e poi le sorrido dolcemente quando incrocia il mio sguardo, ed io uso la scusa di voler sedermi sul divano a causa della stanchezza. Cerco di origliare la conversazione, ma Jacob sta urlando troppo e copre la voce della diretta interessata.
-non urlare troppo.-
Mormoro al ragazzo appena si siede accanto a me, che abbassa la voce capendo lo scopo della mia piccola battaglia.Mi inizio a tormentare da sola, contorcendomi le mani e sperando che non sia come dicono quei due.
Ari e Leila mi raggiungono.
-che bastardo.-
Scuotono la testa indignate.La festa finalmente prende una piega diversa, loro due si allontanano e Jacob, ormai l'anima della festa, ha la "splendida" idea di fare obbligo o verità. In partenza dico di no, ma vengo trascinata dentro senza poter ribattere. Ci sediamo in cerchio, ed il primo ad iniziare è Hunter.
-Caro, obbligo o verità?-
Mi guarda divertito e felice. Sapevo che sceglieva me: me lo sentivo!
-obbligo.-
Ricambio lo sguardo di sfida, ma so che me ne pentirò molto presto. La verità poteva essere troppo imbarazzante, mentre l'obbligo può essere una valida alternativa.-Ti obbligo a baciare nello sgabuzzino ... Joey.-
Blake si incazza, giustamente. Lo vedo irritarsi e diventare rosso di rabbia.
-vuoi morire giovane, eh?-
Si alza, ed io divento paonazza. Mi metto in mezzo, e chiedo gentilmente di cambiare obbligo.
-va bene, va bene. Ti obbligo di chiamare James e chiedergli come procede la vita.-
Tutti ridono, io sono l'unica tesa. Chiamare il diavolo. È rischioso, ma nessuno sembra accorgersene, quindi mi tocca compiere questa cazzata di cui me ne pentirò.Lui risponde subito.
-Caro? Cosa vuoi all'una e mezza di notte?!-
Sbotta, facendomi battere forte il cuore. Nessuno capisce che sono in una gabbia di leoni?
-Ciao James, come procede la tua vita?-
Tutti ridono, Blake è piegato in due e piange dal ridere, io invece ho la voce che trema e il corpo in subbuglio.-che cazzo hai bevuto?-
-niente. Una curiosità, non riuscivo ... ehm ... a dormire.-
-che c'è? Il tuo fidanzato non ti ha invitato al compleanno?-
Inizia a fare il cafone come sempre.
-eh, ti piacerebbe. Comunque era un obbligo, non sentirti speciale e non sentirti in dovere di parlarmi in questo modo.-
Chiudo la chiamata, e scoppia una risata generale. Io sono ancora caldissima e anche io mi abbandono ad una risata leggera, ma nervosa.
Il gioco continua.-Jacob, devi baciare Ariel per venti secondi.-
Ordina la ragazza misteriosa che prima parlava con Blake. Si chiama Julia.
Lui fa spallucce e si attacca avidamente alla sua bocca. Guardo disgustata lo spettacolo, Jacob non si merita di baciare una strega come Ariel.
Finiti i secondi, prendono entrambi fiato e si guardano imbarazzati.Continuiamo così fino a tardi, quasi quasi inizia a piacermi tutto. Ad un certo punto, Peter fa un obbligo di troppo a Blake.
-devi chiuderti in uno stanzino per mezz'ora con Julia.-
Scruta la mia espressione infastidita ed offesa. Blake non può accettare perché è impegnato con me, ma io non posso ribattere perché passerei per la classica stupida gelosa. In uno stanzino si può parlare, o fare altro. Spero che parlino e basta.
Sento gli occhi inumidirsi, lui non rifiuta, anzi, si alza lasciando uno spazio immenso vicino a me.Le mie amiche mi guardano con aria funebre, e mi sembra di assistere al mio futuro funerale. tutte le voci e i cori si stanno ovattando.
Appena entrano nello stanzino penso al peggio, soprattutto perché vedo una schiena aderire completamente al vetro.
Minuti di ansia, minuti di tensione.
Non pensavo che la demenza potesse arrivare fino a questo punto.
STAI LEGGENDO
Just a fan? 3.
Fanfiction"Oggi c'eri tu. Con quel sorriso di sempre, con gli occhi che non avevano fine. Poi c'ero io, credimi, m'ero persa solo a guardarti."