-Caro, perché non ti svegli? abbiamo un concerto, oggi! Come puoi dormire?!
Questa è una voce familiare: irritante, leggermente acuta, piatta. Emily mi scuote poderosamente, facendomi aprire gli occhi lentamente e a malincuore. Non capisco il motivo di questa sua ostinazione: che concerto? Ma soprattutto, perché è qui? -pensavo che tu fremessi dalla voglia di incontrare i magcon.- incrocia le braccia al petto, come se si fosse offesa per qualcosa che ho appena pronunciato nel mio stato di sonnolenza.
-ma cosa stai dicendo?-
mi alzo, turbata da questo suo atteggiamento. Mi precipito allo specchio, camminando in una stanza estranea, con il tappeto morbido che solletica i miei piedi nudi. La mia immagine riflessa mi fa sobbalzare e spaventare a morte: i capelli lunghi poco più delle spalle, la faccia timida e imbarazzata, un atteggiamento losco da cui credevo esserne uscita per tutta la vita: ho quindici anni.-non ti preoccupare, sistemeremo tutto con un po' di trucco.-
Emily sfoggia il suo sorriso più maligno, e mi massaggia le spalle. Sono scioccata: dov'è Blake? Ari? Leila? inizio ad urlare e ho la sensazione di stare impazzendo, di essermi svegliata da un coma lunghissimo. Tutto ciò che ho passato, dov'è finito? Mi lancio sul mio telefono e cerco nella rubrica i numeri dei miei amici. Mi sento in gabbia un'altra volta, sto rivivendo l'inferno. Gli occhi mi bruciano mentre inizio ad oppormi al tempo, raccontando tutto quello che ho vissuto.-stai calma. Avrai sognato tutto di sicuro: anche io ho sognato di baciare Hunter. devo dire che i tuoi sogni sono più avventurosi. Piccola concessione, sentiti onorata.- cosa significa? Io non posso avere solo sognato tutto: io ho provato quella scarica di emozioni sulla mia pelle! Controllo se ho ancora quel graffio che mi sono procurata l'altro giorno, ma ho solo la pelle liscia ed intatta, senza ombra di dubbio, questo non può non essere vero. Non posso avere sognato tutto.
-fa male, eh? Adesso li vedrai dal vivo! dovresti essere contenta!-
scoppio a piangere senza ritegno, cercando di convincermi che non può essere tutto frutto della mia immaginazione. Ma a quanto pare sì. Mi sento soffocare.-Blake!-
urlo, in preda al panico. Sono un bagno di sudore, ho la faccia paonazza e i capelli scompigliati, che incorniciano un viso distrutto ed angosciato. Tasto il letto disperatamente, ma ho così paura di essere illusa che non ho intenzione di alzarmi per controllare. La mia mano tocca una superficie morbida, subito dopo sento un gemito e riconosco la voce di Blake. -porca troia, la mia pancia!-
lo guardo piena di rimorso, ma non posso nascondere il sollievo che ho provato sentendo il suo respiro così vicino al mio.-ho fatto un sogno terribile. Io non ti conoscevo, dovevo andare al tuo concerto, c'era Emily che continuava a dirmi di svegliarmi e di non credere a queste cose, e ... mi blocca, tirandomi a sé. Fa aderire il mio corpo al suo e mi stringe fortissimo, infondendomi un po' del suo calore e un po' di calma. -sei qui con me adesso. Non ci pensare, gli incubi capitano a tutti. Sai cosa non capita a tutti? le manate sulla pancia alle sei del mattino.-
ride ingenuamente, senza rabbia né ira nei miei confronti per aver interrotto il sonno, una cosa a lui sacra.
-le sei?! il volo parte alle dieci! Ci siamo dati appuntamento alle sei e mezza di sotto, ti ricordi? ringrazia la mia manata affettuosa: non capita a tutti questo privilegio.- mi bacia di nuovo, e insieme ci prepariamo per lasciare questo piccolo paradiso. Il giorno non è iniziato benissimo, ma sono fiduciosa..
L'aeroporto è affollatissimo, la gente straripa ed è una fortuna riuscire a respirare qui dentro.
-due minuti e si parte.-
Piagnucola Blake, tenendomi la mano. Siamo entrambi rivolti verso il tabellone che indica i voli per la Gran Bretagna, ed è molto triste lasciare questo posto.Ad un certo punto, sento una voce fin troppo conosciuta che avrei voluto seppellire nel profondo dei miei ricordi più bui, e speravo di non sentire più pronunciare il mio nome da quella persona: Manu.
-che sorpresa! Anche tu in Gran Bretagna, eh?-
Mi guarda con un ghigno divertito e sarcastico, come se mi stesse prendendo in giro.
-Lei vive in Gran Bretagna! A Londra.-
Dice Joey, guadagnandosi occhiatacce da tutti. Sono rossa in viso dall'imbarazzo: perché? Perché a me?
-che coincidenza! Io faccio l'università a Londra.-Blake sta cercando di trattenersi, ma so che se potesse sarebbe già saltato addosso a Manu. Il problema, è che Manu lo stenderebbe subito, solo con un pugno. Ha un ammasso di muscoli da far paura, e nonostante anche Blake non scherzi, il moro ha una marcia in più nella lotta. Una marcia in meno nell'educazione.
-beh, ci si vede in giro, baby.-
Mi fa l'occhiolino, ed io stringo forte la mano a Blake, più preoccupata per lui che per me.
-direi proprio di no.-
Il mio fidanzato gli sferra un pugno in faccia, così forte da farmi rabbrividire.
L'altro si gira immediatamente, e lo fulmina con gli occhi.
Parte un calcio, che lo fa cadere.-oh, merda.-
Hunter si morde le unghie, cercando di intervenire. Viene scortato fuori.
Inizia una rissa senza precedenti, ed io sono disperata siccome non so come comportarmi.
-basta!-
Cerco di mettermi in mezzo, iniziando a piangere dalla rabbia e dalla delusione. Nessuno dei due si muove, e fortunatamente arriva la polizia che li divide.-andiamo via.-
Dice Ari. Annuisco, e saliamo sull'aereo con gli occhi bassi. Non ho il coraggio di guardare Blake, so che l'ha fatto per proteggermi, ma lui sa che io odio la violenza.Ha il labbro che gli sanguina come le mani, un occhio gonfio che presto diventerà nero. non posso ignorare la situazione, allora decido di aiutarlo. Fortunatamente la mia borsa contiene molte cose.
-grazie.-
Mormora, fissandomi.
-di niente.-
Biascico io, sorridendogli forzatamente. Mi concentro sul paesaggio sotto di me, ma le immagini della lotta vengono fuori come funghi.-so di averti deluso. Non sono un combattente come lui.-
-non mi hai delusa.-
Cerco di giustificarlo.
-a giudicare dalla tua faccia ...-
-odio la violenza. Non dovevi reagire così. Ma l'hai fatto per me, quindi non sono così tanto arrabbiata. Sono solo un po' amareggiata. Non lo fare più, è stato orribile.-
Mi mordo il labbro, e lui mi bacia a stampo, come se questo gesto fosse una scusa per le azioni che ha compiuto.-te lo prometto. Ma non voglio che tu rimanga sola a Londra. Quello lì è un delinquente.-
Accenno un sorriso a quelle parole.
-non sono da sola. Parli come se mi trovassi nel deserto.-
-perché io ci tengo a te.-
Sfiora la mia guancia, ed io arrossisco lievemente. Sono un po' scossa da quello che è successo prima, ma ormai devo andare avanti.-comunque,-
Blake viene interrotto. Mi giro verso di lui per vedere chi sia stato, e noto Manu in piedi.
-sono qui perché devo andare a prendere da bere.-
Ha una voce fredda, ma non mi piace il modo in cui mi sta guardando.
-te l'ha chiesto qualcuno?-
Blake, in questo momento, ha una dose di acidità nel sangue che potrebbe uccidere.Lo fa per me. Devo pensare solo a questo per ignorare questa situazione spiacevole, e sentirmi al riparo.
-la prossima volta, giuro che lo ammazzo.-
Borbotta lui, estremamente serio.
-non devi farlo per forza.-
Cerco di distoglierlo da questi pensieri.-oh, invece lo farò. È una merda. E poi è più bello di me. Sono geloso. Tu sei solo mia e lui ti può portare via da me. Cazzo, se sono geloso.-
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Ciao a tutti!
Vi sta piacendo la storia? Spero di sì.Avete saputo dell'attentato al concerto di Ariana Grande, a Manchester?
Io ci sono rimasta veramente male. Ho pensato per un attimo a tutte quelle ragazze che sono andate a quel concerto per realizzare il loro sogno, per vedere la loro idola, e molto di loro sono tornate a casa ferite, anzi, alcune delle fans non sono proprio tornate. I brividi. Bah ... non ho parole.Voi come avete reagito?
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Just a fan? 3.
Fanfiction"Oggi c'eri tu. Con quel sorriso di sempre, con gli occhi che non avevano fine. Poi c'ero io, credimi, m'ero persa solo a guardarti."