capitolo 60.

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Shawn mi ha invitata a casa sua.
Inutile dire che sono andata in panico, perché non sono mai stata da lui e non ho ben chiare le sue intenzioni. Prendo un respiro profondo, e prima di uscire definitivamente di casa, mi fermo davanti allo specchio e osservo la mia faccia, in cerca di qualcosa da correggere. Fortunatamente, le mie ore passate a cercare di nascondere la stanchezza, hanno dato frutto e per una volta solo soddisfatta del risultato.

Shawn abita in un quartiere davvero rinomato e prestigioso, infatti, Leonardo Di Caprio ha la casa lì. È una delle zone più ricche di Londra, una delle più visitate e meravigliose della città. Io preferisco stare nella mia via di case colorate, camminando per i mercati domenicali o entrare ed uscire da mille librerie diverse.
Mi stringo nelle spalle sperando che questo gesto mi possa riparare un po' dal freddo gelido, ma fallisco.

Hunter e Blake sono al cinema a vedere un film violento, che secondo loro non avrei retto. Se avessi "retto", non starei andando da Shawn.
Controllo l'indirizzo e il numero della casa, che corrisponde ad un portone nero molto elegante e signorile. Salgo i due scalini e guardo il campanello come se fosse il tasto da cui dipende il mio futuro. Prendo un grosso respiro.
"mendes."
C'è scritto solo il suo cognome. Esito un attimo sul da farsi: lancio uno sguardo alla strada e mi viene voglia di scappare, e fingermi malata. Poi caccio questo pensiero infantile, e suono il campanello con un gesto secco e deciso.
Il rumore giunge a tutta la casa, così forte che riesco ad udirlo anche io.
Trattengo il fiato, fino a quando una ragazzina mi apre la porta e mi squadra dall'alto al basso. È uguale a Shawn, hanno la stessa faccia, la stessa espressione: o Shawn ha cambiato sesso, o lei deve essere la sorella.

-tu sei ...?-
Sono paralizzata. Avrà più o meno dodici, tredici anni, ma riesce a zittire una ragazza di diciassette. Una cosa diversa dal fratello è il carattere.
Devo rendermi simpatica, ma l'unica cosa che riesco a fare è sorridere impacciatamente.
-sono Carol. Una amica di Shawn.-
Le porgo la mano in segno di saluto, e lei, esita un po' ma poi me la stringe e ricambia il sorriso. Anche questo uguale a Shawn.

-Shawn è uscito un attimo.-
Non posso credere alle mie orecchie. Cerco di rimanere disinvolta, ma l'ansia si sta impossessando di me piano piano, soffocandomi. Cosa faccio ora?
-ah, se vuoi aspetto qui fuori.-
Mormoro, abbassando lo sguardo.
Lei ride e si sposta dalla porta per darmi la possibilità di entrare.
-non scherzare! Se Shawn venisse a sapere che ho chiuso la ragazza che gli piace fuori dalla porta, mi riempie di schiaffi.-

Arrossisco, e mi immagino Shawn aggressivo che picchia la sorella. No, non è da lui. Io gli piaccio? Me lo aveva detto, ma sembrava che gli fosse passato. Sono così cieca? Direi proprio di sì.
Guardo la casa, e come da fuori, è davvero bellissima. Ha un divano bianco di pelle che è davvero elegante, un televisore gigante, delle tende di seta che cadono dolcemente sul pavimento, il tavolo al centro della stanza con sopra un vaso costosissimo.
Rimango a bocca aperta. È un sogno vivere qui.

-Hai una faccia conosciuta.-
Mi dice ad un certo punto, interrompendo un silenzio che era diventato fin troppo imbarazzante. Io mi stavo godendo la bellezza del contesto in cui mi trovo.
-mhh, probabilmente mi hai vista in giro.-
Le sorrido, senza collegare di essere la fidanzata di Blake Gray, componente dei magcon, amico di Cameron Dallas. Sono comparsa più o meno su ogni foto del loro tour, e stranamente mi si nota, a differenza delle altre foto di gruppo.

Si illumina lo schermo del suo telefono. Ha come sfondo la foto che abbiamo fatto tutti insieme a Bangkok. Se adesso le rivelassi tutto, inizierebbe a sclerare di brutto. Sono persino nel suo sfondo, che cosa strana. Ma da quanto ho visto, sono su molti sfondi, magari solo la mia faccia. La mia prima fanpage mi metteva addosso un po' di paura, riusciva ad avere foto private, faceva certi collage davvero strani. Era una fangirl.

-tu assomigli molto a ...-
Ormai è fatta. La interrompo prima che pronunci il nome del mio fidanzato, rovinandomi il pomeriggio e costringendomi a tornare a casa. Sono in equilibrio sulla soglia della pazzia e del senso di colpa.
-sono la ragazza che hai nello sfondo. A volte mi dimentico di essere conosciuta!-
La frase suonava meglio nella mia testa.
Come immaginavo, urla portandosi le mani alla bocca, saltando e agitandosi in maniera esponenziale.

-tu sei Carol, la fidanzata di Blake!-
Mi abbraccia ed io assottiglio gli occhi, ridendo imbarazzata. Ricambio l'abbraccio, cosciente di star risultando un po' fredda, ma in realtà sono molto agitata. Una ragazza di tredici anni che sta impazzendo per la mia presenza, quando tre anni fa', se entravo in una stanza mi chiedevano di uscire. Come cambiano le cose.
Continua ad urlare, e Shawn si affaccia dalle scale.

-perché urli, cretina?!-
Trattengo le risate e guardo i fratelli con una faccia confusa: lui non era uscito? L'ha appena chiamata "cretina"? Shawn Mendes, la persona più dolce e carina del mondo ha appena chiamato così sua sorella?
-tu non mi hai detto che lei è famosa!-
Gli punta il dito contro, ed io cerco di intervenire, dicendo di non essere famosa. Io non ho un talento particolare per risultare tale, ma lei non ne vuole sapere.

-Aalyah, sei una cretina. Una stupida cretina! Così la metti a disagio!-
Gli dà una piccola botta sulla testa, e lei risponde con un calcio negli stinchi. Non posso crederci, cosa succede al mondo? Mi viene da ridere, ma lui ha una faccia così arrabbiata nei confronti della sorella, che mi fa passare la voglia.
-io ti ammazzo!-
La prende per i capelli. Mi porto le mani alla bocca e guardo quella scena scioccata.
-io lo dico a mamma! Mamma! Papà!-
Urla sbracciandosi, mentre lui la butta di peso sul divano.

-lasciami!-
Si dimena, ed io rimango ferma in un angolo guardando la sfida allibita. Non riesco ancora a realizzare.
-comunque, Jacob è fidanzato?-
Mi chiede.
-andiamo su.-
Ordina Shawn, fulminando con lo sguardo la sorella.
-no, è libero.-
Le dico, mentre l'altro mi trascina per le scale. Sono ancora leggermente scioccata e incredula.
La sento esultare dal piano di sotto.

Chiude la porta a chiave, poi si siede sul letto, massaggiandosi le tempie.
-scusala... è una ragazzina.-
Scuote la testa ed io ridacchio, per poi sorridergli.
-non ti preoccupare. Pensavo fossi uscito.-
-te l'ha detto lei, vero? Lo dice ad ogni ragazza che invito qui. L'ultima è stata due anni fa' per colpa sua. Per questo non invito mai nessuno a casa.-
Annuisco apprensiva. Avrei tanto voluto un fratello o una sorella.

-È una ragazzina carina, ha preso dal fratello. Forse, deve stare attenta a non spifferare i sentimenti che provi tu per una ragazza.-
Lui si sente arrossire, e tira un calcio al bidone: non l'avevo mai visto così arrabbiato. Ho paura di lui, perché sta distruggendo quel pezzo di plastica bianca a calci, con una aggressività da soldato.
Gli prendo i fianchi, e cerco di farlo calmare. Si siede vicino a me sul letto.

-non pensarci.-
-ti ha detto qualcosa?-
-di te? Niente, solo che eri uscito.-
Ovviamente, non è la verità. Ma se gli dicessi tutto, probabilmente la sorella morirebbe.
Lo guardo negli occhi.
Ora è decisamente calmo come prima, ma non nascondo che la sua reazione mi ha fatto sorridere ma allo stesso tempo spaventata. Questa e' la prova che non siamo tutti calmi come vogliamo apparire. Non giudicare un libro dalla copertina.

-sei qui perché ... -
Lo guardo, e lui si blocca. Gli faccio cenno di continuare.
-da quando sei andata via, non sono più riuscito a dormire. Domini la mia mente, mi sei sempre in testa. Non riesco a dirtelo, perché mi vergogno e tu sei fidanzata, ma non riesco a vederti solo come un'amica. Perderei l'autocontrollo e ti bacerei, infatti adesso sto facendo uno sforzo assurdo per non posare le mie labbra sulle tue. Non voglio creare casini tra te e Blake. Non riesco ad esserti amico. Mi piaci ancora, mi piaci tanto.-

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