capitolo 19.

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-Caro, vieni immediatamente a casa!-
Ari interrompe bruscamente la mia passeggiata notturna, chiamandomi e urlando cose incomprensibili al telefono.
-cosa è successo?!-
Chiedo preoccupata, per poi iniziare a correre verso casa. Questo tono allarmante non mi piace affatto.
-vieni e basta.-
Chiude la chiamata senza lasciarmi il tempo di rispondere, ed io cerco di raggiungere al più presto Ari e Leila.

Appena varco la soglia di casa con il fiatone e le gambe a pezzi, trovo tutto il salone addobbato con cuori rossi, cioccolatini e petali di rosa sparsi per terra. Noto sul tavolo un grandissimo mazzo di fiori che mi lascia estasiata.
"È Hunter, di sicuro."
Penso, avvicinandomi alle mie amiche imbarazzate.
-credo sia per te.-
Dice Leila, smuovendomi dalla mia timidezza.
La fisso confusa e lentamente apro il biglietto appiccicato sul vaso di fiori.

Primo passo. Perdonami, amore. Ti amo.

-ah.-
Dico, in preda alla commozione. Mi asciugo gli occhi e sorrido leggermente, per poi rimanere seria e impassibile.
-cosa c'è scritto?-
Chiedono curiose, cercando di sbirciare le parole e tradurre la grafia incomprensibile di Blake.
-niente di importante.-
Faccio spallucce indifferente, afferrando una mela per poi addentarla.
-mi avete distratto dalla mia passeggiata notturna per questo? Non fatelo più.-
Suona più come una supplica che come un obbligo che sto imponendo a loro.

-stai bene? Sei strana.-
Osservano, guardando la mia faccia distrutta e stanca. Non ho dormito questa notte, perché ho pensato a Blake e alla sua stupida promessa.
-è solo la stanchezza.-
Sorrido e mi siedo sul divano, davanti a loro. Sono davvero gentilissime,
e quando sono tornata a casa mi hanno tempestata di domande.
-comunque ho una bella notizia.-
Afferma Ari, tutta felice. La invitiamo a parlare e lei ci spiazza totalmente.

-ho trovato sei biglietti per le Hawaii! È questo sabato, non siete felicissime?!-
Leila tira un urlo che mi trafigge i timpani, ed io sorrido pienamente.
Finalmente una bella notizia in questa giornata!
-sei seria?! Non vedo l'ora!-
Mi porto una mano alla bocca, e tutte e tre iniziamo a saltellare dalla gioia come delle stupide nel salotto umile e caldo di casa Grande.

Il giorno dopo ...

-buongiorno.-
Dico stiracchiandomi lanciando uno sguardo fuori dalla finestra. Oggi il tempo non è dei migliori, e dovrebbe venire a piovere tra poco.
-ho fame.-
Dice Leila, alzandosi dal letto per poi dirigersi con me verso la cucina. Questo breve tragitto lo passiamo a ridere e a scherzare, ma appena entro nella stanza in cui si mangia, vengo investita da un profumo  troppo forte di rose.

Sul tavolo ci sono tutti i miei dolci preferiti, e accanto alla cioccolata calda è riposto un piccolo biglietto rosa.
Lo apro come se fosse la mattina del 25, e quello il regalo di Babbo Natale.

Mi manchi tantissimo. Nessun dolce è come te. Ti amo.
-un ragazzo pentito.

Leggo tutto velocemente, e sull'angolo del mio viso si forma un piccolo sorriso compiaciuto. "Non mi importa niente di Blake, devo rimanere impassibile."
Penso, per poi fare la stessa scena della sera precedente, ovvero fare l'indifferente davanti a tutto quell'affetto.

-ma non è niente di che. Ho fame anch'io.-
Cambio discorso, troncando le domande curiose delle mie amiche.
Fortunatamente non insistono sull'argomento, lasciandomi trascorrere una mattina calma e tranquilla.
.

Le cinque del pomeriggio.
Sono sotto la pioggia, girando a vuoto per Houston in cerca di stupidi petardi da scoppiare la notte di Capodanno: avevano iniziato a parlare di Blake e di amore, e alla prima scusa sono fuggita dal discorso.

Percorro la strada per il centro commerciale, e appena entro tutta bagnata a causa della pioggia, mi guardo intorno. È sempre un posto affollato nonostante il tempo brutto, e questo mi dá un po' di sollievo: non amo i posti pubblici con poca gente.

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