capitolo 51.

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Questa è una serata mite. La luna splende in cielo come un grosso faro in un mare di oscuritá, ed è piena e tonda. Shawn ed io ci siamo avvicinati tantissimo, forse anche troppo, infatti siamo usciti insieme e ci siamo divertiti tanto. Adesso la serata è giunta al termine.

-mi sono divertita, stasera.-
Shawn mi accompagna sotto casa, sfiorando la mia mano per poi stringerla in una dolce unione con la sua. 
-anche io, tantissimo.-
Risponde, avvicinandosi a me. Sento i nostri due corpi vicinissimi infatti si sfiorano, ed io rabbrividisco in preda a mille emozioni contrastanti.
Ci chiudiamo in un silenzio religioso, il tipico mutismo prima di un bacio significativo e mozzafiato.
I nostri respiri pesanti si fondono, mentre Shawn si avvicina sempre di più alle mie labbra.

Chiudo gli occhi e appena li riapro vedo Blake, la sua faccia distrutta e gli occhi iniettati di lacrime a causa mia. Ovviamente é un miraggio dovuto ai sensi di colpa.
Desideravo con tutta me stessa baciarlo, volevo sentire le sue labbra sulle mie, ma, accontentando questo desiderio proibito, avrei fracassato il cuore a Blake. Ed è l'ultima cosa che voglio.

-Shawn ... io sono fidanzata.-
Mormoro con uno filo di voce, sfiorandogli con la mano destra il suo volto, percorrendone tutti i lineamenti in modo gentile e calmo.
-sì ... scusa.-
Si allontana, rosso in viso. Mi sento avvampare: vorrei che si aprisse un varco che mi inghiottisse e mi risucchiasse via da qui.
In un attimo, come una visione, davanti ai miei occhi si precipita Blake che bacia Ariel ed io ammutolita a piangere in un angolo, senza reagire.
Mi sale una rabbia improvvisa ed incontrollabile, così forte che compio un gesto idiota.

Mi alzo sulle punte e con un gesto lesto e rapido, mollo sulla bocca di Shawn un bacio passionale. Lui stava con lo sguardo basso e adesso sta sorridendo continuando la danza tra le nostre bocche.
Mi stacco, rossa in viso. Anche lui ha il colore di un pomodoro, ed io scoppio a piangere appena ho realizzato il gesto stupido che ho compiuto. Sento che tutto sta girando intorno a me. Vedo offuscato e sento ovattato, non so più cosa fare se non rifugiarmi e fuggire da qui. Non ho parole, non ho niente da dire.
Salgo le scale velocemente e chiudo la porta di casa a chiave per poi iniziare a sbraitare e a inveire contro me stessa.
Mi lascio scivolare sulla porta e piango, piango fino a quando le lacrime non esauriscono.

Ho spezzato il cuore a due ragazzi a cui tenevo, e ho sbagliato. Non me lo perdonerò mai. Shawn non se lo meritava: perché l'ho fatto? Perché la
sete di vendetta é stata incontrollabile?
Mi addormento sul pavimento alle cinque e mezza del mattino, sperando di svegliarmi tra tanti anni, quando tutti mi avranno dimenticata.

.

-è morta?!-
Sento una voce femminile carica di preoccupazione, poi una mano grossa è un fiatone che si appoggia a me.
Apro un occhio e poi l'altro: sono appiccicati per le troppe lacrime.
Davanti a me si presentano Ari, Leila, Lisa, Lena e Shawn.
Non mi aspettavo di vederli tutti qui per me, cosa ho fatto di male? Che ore sono?

-ma cosa ti é successo?-
Shawn mi alza in un solo colpo, spingendomi in avanti in modo gentile per riassestarmi.
-niente, mi sono addormentata qui.-
Dico tesa. Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.
-sono le quattro del pomeriggio. Non sei venuta a scuola.-
Scuoto la testa incredula: non posso aver saltato la scuola!
Ma soprattutto non posso credere di aver dormito sul pavimento con questo freddo, infatti ho un mal di schiena fortissimo. 

-ovviamente, ho detto che non ti sentivi bene.-
Annuisco e ringrazio Ari che si è battuta per me. Cerco di evitare Shawn in ogni modo possibile ed immaginabile.
Domani arriverà Blake e sono sicura che le cose si complicheranno.

Il pomeriggio dopo.

Finalmente ho finito i compiti. Lancio uno sguardo furtivo all'orologio e mi accorgo di essere in ritardo, ma non ho potuto fare a meno di copiare tutti gli appunti che non ho preso per non rimanere indietro. Non quest'anno.
Mi infilo la giacca e il cappello per poi uscire e addentrarmi nel traffico Londinese.

Il volo di Blake è in ritardo, quindi aspetto seduta con le mani in tasca a fissare il vuoto davanti a me.
Sono così confusa riguardo ai miei sentimenti: prima desideravo Shawn con tutto il mio cuore, ora non vedo l'ora che arrivi Blake per baciarlo.
Cosa mi prende?! Non mi possono piacere due persone contemporaneamente, non è da me.

Dopo tanto tempo di riflessione, riesco a vedere la chioma bionda di Blake che si distingue dalle altre.
I miei sentimenti si chiariscono alla vista della sua faccia. È lui che voglio.
Gli corro incontro e lui mi nota per poi aprire le braccia ed invitarmi in un abbraccio che io non rifiuto.
Mi stringo al suo petto e inalo il suo buon odore: è davvero bellissimo stare con lui. Come ho pensato di volerlo lasciare? Stavo decisamente male per aver pensato una cosa simile.

-come stai?-
Mi chiede, accarezzandomi la testa e poi stamparmi un bacio in pieno viso.
Ricambio il bacio e rispondo alla sua domanda.
-bene, e tu?-
-mi sei mancata.-
Sorrido e gli prendo la mano per poi guardarla e arrossire.
-anche tu.-

Usciamo dall'aeroporto e ci dirigiamo a casa di Blake, durante il tragitto lui mi racconta tutte le cose che ha visto e quanto si è divertito a fare casino con Hunter. Poi aggiunge che gli mancavo, che Ariel era diventata appiccicosa e non ne poteva più.

-ti sei vista tu con quel Shawn?-
Perchè questa domanda? Mi ha mandata nella confusione più totale, e mi sento avvampare e girare la testa.
-qualche volta sì, siamo usciti come amici.-
Deglutisco, senza dirgli del bacio. Non è necessario. Al posto del sangue, in questo momento nel mio corpo scorre solo ansia e adrenalina.
-mh.-

Lo guardo negli occhi e intravedo quella luce maligna di un fidanzato geloso e leggermente rammaricato per non essere rimasto con me, e per essere sparito. Cosa che, a me, potrebbe addirittura andar bene: ma sapete cosa non va bene a me? Lui che bacia altre ragazze. Questo mi provoca disgusto.

Baciando un'altra e tradendomi, aziona una serie di ingranaggi nella mia mente che poi mi portano alla vendetta: baciare un ragazzo.
Un ragazzo che non c'entra niente e che tra poco si troverà coinvolto in un grosso casino da cui sarà difficile uscirne intatti. Io per prima.

Riguardo la faccia di Blake, sta guardando il cellulare ed è tutto preso ed attirato dalla chat a cui sta rispondendo.
Pensandoci bene, sarebbe ingiusto non raccontargli la verità e nascondergli tutto, fare finta che non sia successo niente, fare finta di stare bene e di non essere così preoccupata per i miei sentimenti ingarbugliati e confusi.

-siamo arrivati.-
Scendiamo dal taxi, paghiamo e ci avviamo verso casa. Se rimango zitta, riesco a sentire il respiro pesante di Blake. Provo a fare questo esercizio, e nel mezzo del mio ascolto, percepisco che Blake cerca la mia mano. La stringo sperando che mi dia un po' di calore: fa freddissimo, come al solito.
In questa via non passa quasi mai nessuno, infatti sono tranquilla ad avere preso questa strada.

Iniziamo a parlare e a scherzare, ma io interrompo il momento di gioco quando si materializza la sagoma alta di Shawn che cammina con le mani in tasca e la testa bassa per le stradine e i vicoletti della città. La nostra stradina.
-cambiamo strada.-
Dico a Blake, cercando di rimanere calma e di porgermi in modo pacato e non brusco con lui.
-perché? Da dove vuoi passare?-
Lui si sta avvicinando.
-devo andare ...- mi guardo intorno in cerca di un negozio in cui infilarmi, ma vedo solo case.

-da qui si fa prima!-
Lo prendo e cerco di trascinarlo via, ma lui punta i piedi e mi guarda con aria curiosa ed investigativa.
Shawn passa accanto a me, e sfiora la mia spalla, ma non saluta, continua imperterrito nel suo cammino.
-ma quello non era Shawn?-
L'unico modo per evitare guai è mentirgli. Odio farlo, e odio la situazione in cui mi sono infilata.

-chi? Quello? No! Quello viene nella mia scuola, è un anno più piccolo di noi.-
-ma è altissimo.-
-anche tu sei altissimo.-
Sforzo un sorriso, e Blake annuisce, finalmente convinto di quello che ho detto. Ora si fida fortunatamente, ma sta sbagliando, perché io ora posso solo raccontare bugie.
Almeno questa l'ho scampata, ma non andrò avanti così al lungo.

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