capitolo 5.

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-la tua scuola è chiusa questa settimana?-
Chiede Blake, mentre camminiamo per Londra mano nella mano.
-sì.-
Rispondo, per poi  sorridergli gentilmente. Finalmente possiamo stare un po' insieme come una vera coppia. Mi mancavano questi momenti.
-perché non vieni con me in tour?-
Propone, facendomi ridacchiare sotto ai baffi. A momenti ci vuole una settimana solo per arrivare, e poi dovrei affrontare Luna e so già di perdere il controllo vedendola.
-e vedere Luna? No, grazie. Il rischio di omicidio con un phon sarebbe altissimo.-

Lui scoppia a ridere, abbracciandomi dolcemente in mezzo alla piazza in cui stavamo camminando.
-come farei senza di te?-
Mi lascia un bacio sulla nuca, ed io mi rifugio nel suo petto.
-ti prego, vieni in tour con me. Ti scongiuro.-
Mi guarda e fa la faccia da cucciolo bastonato anche se ha gli occhi che brillano.

-vorrei! ma mia madre non mi lascerebbe mai andare.-
Affermo sospirando. Spero di riuscire a fingere bene.
-E se io convincessi tua madre?-
Mi guarda divertito, facendomi ridere.
-beh, se mia madre dovesse mai cedere, credo proprio che verrò in tour con te e mi dovrai sopportare per una settimanella.-
Arriccio il naso, ridacchiando timidamente.
Lui mi bacia dolcemente facendomi sorridere.

-la mia tortura preferita.-
Sussurra tra un bacio e l'altro. La gente passa e ci guarda esterrefatta, qualcuno si ferma anche a farci delle foto; Blake se ne frega, e dopotutto anche io.

Ad un certo punto, sul naso del biondo si appoggia delicatamente  un fiocco di neve: sembra un cucciolo di cane confuso.
-inizia a nevicare?-
Cerca di leccare il fiocco di neve sul naso, facendomi ridere leggermente.
-a quanto pare sì.-
-andiamo a casa?-
Scoppia a ridere indicando il mio naso rosso come il fuoco e i capelli quasi bianchi a causa della neve.
-andiamo.-

Entriamo dentro che siamo entrambi bianchi.
Le madri sono nel salotto che parlano e noi due le evitiamo completamente, entrando in camera mia.
-hai freddo?-
Chiede, guardandomi negli occhi.
-un po'.-
Mi tolgo le scarpe velocemente. Rimaniamo in silenzio per due minuti, poi lui esclama:
-hai gli occhi grigi!-
si avvicina a me, togliendomi un ciuffo di capelli dalla faccia.
-io? Ma sei daltonico?-
Vado allo specchio e mi spavento di ciò che vedo.
La pupilla è molto dilatata e l'occhio è grigio, effettivamente.

-oh merda. Ho gli occhi grigi!-
Il mio fidanzato ride di gusto, per poi prendermi da dietro e sollevarmi.
-mettimi giù!-
Protesto ridendo.
-no, mai.-
Ride, ed io inizio a fargli il solletico sul collo: l'unico punto in cui lo soffre.
-smettila o ti faccio cadere!-
Ride, contorcendosi per poi farmi cadere all'indietro. Si sente un tonfo, ed io ho battuto la schiena ma non mi sono fatta niente.

-tutto bene?-
Ha le lacrime per quanto ha riso. Piccolo stronzo che ha osato lanciarmi all'indietro come se fossi una bambola.
-ti sono ritornati gli occhi castani.-
Osserva, aiutandomi a tornare sulle mie gambe.
-Bene.-
Mi stiracchio e mi siedo sul letto massaggiandomi la schiena.

-hai fatto un volo e ... scusa ma non riesco a non ridere.-
Scoppia in una risata frenetica tenendosi la pancia. I suoi occhi sono divertiti e ha i capelli tutti scompigliati: è l'immagine più carina del mondo.
-stronzooo.-
Mi lancio sulle sue spalle e fortunatamente lui mi sorregge.
-guarda che ti faccio cadere di nuovo.-
Ridacchia, tenendomi per le gambe.
-poi mi avrai sulla coscienza.-
Lo provoco, e come da copione, mi fa cadere sul letto. È troppo dolce per farmi del male volontariamente.

-dobbiamo convincere tua madre.-
Si butta vicino a me sul letto, e siamo entrambi stremati.
-Blake ... io voglio stare con te, ma con quello che è successo con Luna, ehm, non mi sembra proprio il caso.-
Sospiro e lui mi prende la mano per poi guardarmi.
-hai paura di lei?-
Si avvicina di più al mio corpo, provocandomi i brividi ovunque.
-No!-
Dico decisa, cercando di convincere me stessa di questa cosa.
-tu hai paura della sua vendetta. Hai paura che provochi danni nella tua famiglia o tra noi due.-
Perché questo ragazzo mi legge nella mente? Non posso mai nascondergli niente che sa già le cose come stanno veramente.

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