Londra.
Una città che di sera assume un'aria inquietante e misteriosa, facendo calare lo sconosciuto nel perfetto contesto di un film giallo.
Le vie che percorro per tornare a casa sono illuminate da una piccola luce fioca di lampione, sorpasso un'austera scuola di musica da cui provengono suoni acuti di violini.Blake è appena partito ansioso per l'incontro con Manu, avvenuto due giorni fa. Non l'ho mai visto così tanto preoccupato per me.
Fa freddo e l'aria è davvero umida, inoltre mi sento sotto pericolo oggi. Ho la sensazione di essere osservata, ma continuo a ripetermi il contrario provando in tutti i modi di convincermi di avere una buona immaginazione.Entro nella strada in cui alloggiano molte università famose e conosciute: si respira l'aria di esami e di studenti che non vedono l'ora che arrivi l'estate.
Mi piace questa zona perché gli edifici mi ricordano molto Harry Potter, e adoro pensare che quella storia non si limiti ad esistere solo nella mente dell'autrice, ma anche nella vita reale.L'ultima università è piena di gente all'esterno: probabilmente una manifestazione.
Cerco di leggere qualcosa nel grosso cartellone appeso all'entrata, ma la scrittura è incomprensibile.
Ad un certo punto, mentre mi sporgo per vedere chi sta parlando attraverso il megafono, noto la faccia di Manu che sorride ad una biondina, poco coperta.Sento il cuore accelerare, e senza pensarci due volte inizio a correre il più veloce possibile. Voglio scappare da lui e andare il più lontano possibile. Purtroppo il danno è già stato fatto, e in pochi minuti vengo affiancata dal ragazzo dai capelli mori.
-corsa al freddo?-
Scuoto la testa e riprendo a camminare regolarmente. Ho anche il fiatone, come se non bastasse!-torna alla tua università: finirai nei guai.-
Cerco di mandarlo via con le buone, perché iniziare con il piede sbagliato mi ha portato sempre ad avere dei nemici. Un esempio? James.
-ti importa di me?-
Sorride maliziosamente, facendomi irritare. Non rispondo, perché non voglio mandarlo subito al diavolo.
-chi tace acconsente.-
Sbuffo, completamente nervosa. Questa conversazione deve finire qui, ora.-fanculo.-
Sibilo tra i denti, augurandomi che lui non abbia sentito.
-ohh, hai detto una parolaccia? Pensavo fossi un angelo!-
Inizia a prendermi in giro, scherzando sul mio modo di essere.
-tu non mi conosci. Mi hai vista due volte in tutta la tua vita e ti comporti come se fossi la tua migliore amica da sempre. Abbassa la cresta!-
Le parole scivolano di bocca come acqua.-infatti voglio imparare a conoscerti.-
Cerco di seminarlo accelerando il passo, ma lui è sempre con me.
-tu sei un cattivo ragazzo, io sono una brava ragazza. torna dalle mille ragazze che ti muoiono dietro e falla finita.-
Quanto vorrei che Blake fosse qui con me. Probabilmente Manu sarebbe già stato colpito diverse volte e il mio fidanzato ... sarebbe in ambulanza.-dov'è il tuo fidanzato rompipalle?-
Canticchia, ed io lo guardo su tutte le furie.
-lasciami in pace.-
Lui mi avvolge tra le sue braccia, ed io provo a liberarmi con tutte le forze che ho.
-vieni con me, non ti farò del male.-
Non posso credere che l'abbia detto davvero. È la classica frase che dicono tutti i killer prima di fare del male a qualcuno!-no! Devo tornare a casa!-
Gli tiro un calcio che però non sembra fargli niente, allora inizio a preoccuparmi seriamente. Mi dimeno, ma lui non allenta la presa. Urlo, ma nessuno mi aiuta. Sto soffocando, ma nessuno se ne accorge: che schifo.Ad un certo punto, sento un colpo secco sulla faccia di Manu. Finalmente mi libera, ed io riesco a scappare. Non mi giro nemmeno a guardare chi mi ha salvata: l'unica cosa che voglio è tornare a casa sana e salva. Le mie gambe iniziano a correre disperatamente e i miei piedi volano da quanto vanno veloci.
Mi asciugo la lacrima che mi è scesa per la rabbia e per il freddo che mi sta congelando la faccia.
.Riesco a raggiungere la mia camera dopo aver cenato e finto che andasse tutto bene per tutto il tempo.
I miei genitori non sospettano minimamente e nemmeno Blake. Non so se dirglielo o no. Le mie amiche lo sanno già, ma entrambe hanno deciso di trattenersi in Texas per stare con le loro famiglie, quindi non possono essere qui con me. Le gemelle e Cole sono in Germania, le mie compagne di classe sono praticamente tutte all'estero, a parte due o tre ragazzi malefici.Sinceramente non so come comportarmi in questo momento: confesso o no?Lui si sta godendo i suoi attimi di tranquillità, e non intendo disturbarlo. Me la sbrigherò da sola, magari chiamerò Blake, quello della libreria. Ma poi capisco che non ne vale la pena disturbare anche lui, e in un attimo mi sento malissimo, come se fossi un'errore-guastafeste. Forse lo sono. Forse no. Perché niente va secondo i piani?
Non posso denunciarlo. Non posso parlarne con nessuno. Lo affronterò.
Ho ottenuto il suo numero ieri sera e ho intenzione di chiudere la faccenda ora, via messaggio, per poi inscatolare tutto e dimenticarmene.Caro: ciao. Sono io, Caro. Cosa volevi farmi, prima? Volevi farmi del male, ne sono certa. Non posso tollerare questo tuo atteggiamento, non hai idea di come io mi possa sentire adesso, per colpa tua. Quindi spiega le tue intenzioni, e poi valuterò se potremo essere amici.
Manu: sinceramente mi importa poco di come ti senti tu. Come mi dovrei sentire io? Ho un occhio nero, il labbro rotto e sono in infermeria con un idiota che mi sta mettendo il ghiaccio sulla mandibola, senza nessun tatto. Prima di tutto, non avevo intenzione di farti del male. Volevo solo divertirmi un po'. Secondo, non sei tu il centro dell'amicizia, ed io sono amico di chi mi pare.
Caro: Invece credo di essere il centro esattamente come lo sei tu. Se l'amicizia non è ricambiata, non è amicizia. Divertirti un po'? Sei serio? Ma ragioni prima di digitare tasti a caso? E se per me non fosse stato un divertimento? Non ti sei posto questo dubbio, eh? Ti sta bene ciò che ti è successo. Egoista.
Manu: più ti arrabbi più mi intrighi. Tu invece, ti sei chiesto come avrei voluto divertirmi con te? E se ti avessi portato al Luna Park?
Incoerente.
Caro: e se io odiassi i Luna Park? Deficiente.Manu: ti avrei portato in un posto a tua scelta. Acida.
Caro: casa mia, da sola, senza uno che mi strattona in mezzo ad una piazza? Magari. Idiota.Manu: vorrei continuare questo scambio di insulti, ma devo andare a cena. Non ti preoccupare, continueremo dopo.
Caro: no! Non scrivermi nè cercarmi mai più. Chiaro? Sparisci.
Spengo il telefono, mordendomi il labbro. Non sono sollevata per niente dalla nostra conversazione, anzi, sono più in ansia di prima.
Manu: ahahaha no, mai. :)
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Just a fan? 3.
Fanfiction"Oggi c'eri tu. Con quel sorriso di sempre, con gli occhi che non avevano fine. Poi c'ero io, credimi, m'ero persa solo a guardarti."