La cena con Manu è particolarmente noiosa questa sera. Di solito è divertente stare con lui per parlare del più e del meno, per commentare qualcosa che abbiamo visto o un determinato atteggiamento di qualcuno che conosciamo entrambi.
Oggi no.Ho tanti di quei pensieri che frullano per la testa e non riesco a lasciarmi andare con lui. Blake è tornato in Texas, promettendomi di tornare presto per sistemare meglio le cose. Non riesco a smettere di pensare a lui: è come un tormentone che continua a ripetersi ininterrottamente.
-ti vedo pensierosa.-
Scruta la mia espressione tesa, ed io accenno un piccolo sorriso per rassicurarlo.
-no, sono solo stanca.-
Mento, con un timbro di voce abbastanza tirato che tradisce la bugia.
-non ti credo. Stai bene?-
Si avvicina a me e cerca di baciarmi, ma io mi giro schivando le sue labbra avide.Non ci riesco: appena sfiora le mie labbra mi viene in mente Blake, e mi ricordo che Manu è solo uno sfogo dopo la rottura. È impossibile dimenticarlo nonostante mille sforzi.
Il suo sorriso mi torna sempre agli occhi e in automatico, il mio istinto e la mia buona volontà rifiutano questo suo gesto dolce. Sento gli occhi lucidi: mi si spezza il cuore al pensiero di star provocando un dispiacere e una delusione ad un ragazzo che sto continuando ad illudere.-non è colpa tua.-
Mi limito a dire, a testa basta. Sono cosciente della situazione e dell'errore infantile che sto commettendo. Sono un completo disastro, ma non ci posso fare niente. Non posso stare con uno troppo diverso dal mio carattere perchè finirei per fare casini, devo semplicemente stare con uno simile a me, un disastro che non ne fa una giusta. Blake. Soffriamo entrambi se stiamo vicini ma soffriamo di più se stiamo lontani.
-tu non mi ami.-
Sento i suoi occhi bruciare sulla mia pelle. Vorrei tanto dirgli di no, spiegargli che non siamo fatti per stare insieme, ma non ci riesco e ancora una volta, le emozioni hanno la meglio su di me.
-sono preoccupata per la nostra relazione.-
Riesco a dire solo questo, e non è del tutto una bugia. Lui ha un'espressione confusa e irragionevole. Si incupisce e si alza venendo verso di me minacciosamente. Sembra un tornado pronto ad abbattersi su una povera casa di legno, fragile e in condizioni precarie.
-tu non puoi mollarmi. La notte ...-
Si interrompe e prende coscienza di essere appena stato scoperto. Lo guardo ferita, capendo che sono solo una bambola da gioco per lui. Mi sta tendendo una trappola, mi sta sfruttando, lui non mi ama per il mio carattere, per il mio essere o per ciò che sono veramente. Lui non ama i miei difetti, non ha a cuore la mia salute, lui elogia solo il mio fisico.
-vaffanculo.-
Mi alzo e corro verso l'uscita, con gli occhi lucidi. Non c'è un ragazzo sano che non sia abbindolato da futili dettagli. Mi sento davvero sola, l'unico è Blake che probabilmente è con la sua fidanzata, in Texas, lontano da me.
Appena arrivo a casa noto i miei genitori sul divano che guardano un film. E' fuori luogo provare una fitta d'invidia per loro: sono le persone che mi hanno messa al mondo, loro hanno sempre vissuto il loro amore liberamente senza troppe complicazioni. Sono stata catapultata in un mondo malvagio e crudele, una giungla di predatori.
-ciao tesoro, finalmente sei tornata. Tutto okay? Hai fame?-
Mia madre non si gira a guardarmi, se lo avesse fatto si sarebbe accorta della mia faccia distrutta e disperata che lascia trapelare tristezza e sconforto.
-no mamma, sto bene. Sono stanca, vado a dormire.-
-ma sono le nove di sera! Di solito vai a dormire più tardi.-
Ormai sono sopra la rampa e non corro il rischio di essere scoperta.
-oggi sto così. Ho studiato molto., Buonanotte!
Ho studiato la realtà dei fatti. Cosa ho imparato? Che La vita ha strani modi di aiutarti, quando sembra che vada per il verso giusto a volte ti scoppia fra le mani e proprio non puoi farci niente. Non sempre puoi prevedere il colpo e non fartene una colpa se coi pugni rivolti al cielo ti troverai a imprecare.
-notte!-
esclamano in coro, quando io sono già sul letto a riflettere sul da farsi. Io e Blake abbiamo stabilito degli orari per chiamarci in modo da non essere scoperti. Quando si hanno contatti con l'ex, non è mai qualcosa di buono, e questo Manu ed Ariel lo sanno. Non resisto, gli invio un messaggio.
Ti posso chiamare? E' urgentissimo.
Lui risponde in batter d'occhio, alleviando il peso che mi portavo addosso. Ora c'è lui per me, se ne infischia degli orari e mi chiama senza scrupoli o troppe paranoie.
-cosa è successo?-
Ha una voce ricca di ansia e preoccupazione.
-io e Manu abbiamo rotto. Mi usava solo per il mio corpo.-
Posso percepire la sua rabbia che trapassa la distanza, immagino che ora stia stringendo i pugni, gli occhi pieni di mestizia e la fronte corrugata.
-Nessuno al di fuori di me può toccare il tuo corpo. Io lo ammazzo, gli sparo, lo uccido! Come si può fare una cosa simile? Amare una ragazza solo per il corpo. Non vale niente. Quanto vorrei stringerti tra le miei braccia ora.-
sbotta imbestialito. Il desiderio di averlo vicino a me è talmente forte che mi viene da piangere e finire domattina.
-Voglio vederti.-
sussurro con un filo di voce. Non posso sopportare questa distanza, ma soprattutto, Ariel accanto a lui. Sono a letto perchè da loro è notte e la ragazza è praticamente attaccata al suo corpo come lo ero io poco tempo fa'.
E' quasi ridicolo offendermi per questo, anche perchè, io e Manu eravamo così poche ore prima. Quando lo sperimento sulla mia pelle è sempre una grande delusione,.
-non sai quanto lo voglia io. Ariel si sta per svegliare. Parliamo alle due, okay?-
Accetto con riluttanza, sbuffando per la terza incomoda della situazione. Mi sento molto viziata e capricciosa, infatti mi sto schifando da sola per il mio comportamento infantile. Ho iniziato a pensare una seria di insulti contro la ragazza, e appena mi sono resa conto della gravità della situazione, ho iniziato a sfogarmi sul mio diario, disegnando la sirenetta per poi farle i baffi e stupidaggini simili. Il problema è che mi sto veramente divertendo.
-basta.-
inizio a parlare da sola, camminando avanti e indietro nella stanza. Mi massaggio le tempie e mi sembra di impazzire. Perchè tutto sta andando lentamente a rotoli?
Il telefono inizia a squillare e la mia suoneria meccanica invade la stanza. Sbircio l'utente e rimango atterrita: James mi sta chiamando? Avrà sbagliato numero , quindi decido di non rispondere. La mia mente inizia ad affollarsi; continuo a ripetermi di calmarmi, ma la cosa è alquanto inutile. L'umore rimane lo stesso.
Tiro un sospiro di sollievo quando la suoneria cessa di alimentare l'ansia. Subito dopo, mi arriva un messaggio da parte sua, quindi non ha sbagliato numero e vuole veramente parlare con me. "Ho bisogno del tuo aiuto."
Alzo il sopracciglio, cosa vuol dire? Come lo devo interpretare? Devo rispondere?
ormai la mia vita è tutto un dubbio. Ho bisogno di certezze.
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Just a fan? 3.
Fanfiction"Oggi c'eri tu. Con quel sorriso di sempre, con gli occhi che non avevano fine. Poi c'ero io, credimi, m'ero persa solo a guardarti."