capitolo 72.

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Appena metto piede fuori dall'aereo, vengo pervasa da un'aria mite che mi scalda dentro, sciogliendo tutto il ghiaccio nordico accumulato a Londra.
-benvenuti in Italia! La mia Italia!-
Sono così felice di essere finalmente tornata nella mia patria, ed esserci con le persone a cui tengo di più è davvero un'ottima ricompensa dopo la maturità.
Il nostro programma ha deciso di lasciare fuori Milano, perché ormai la conosciamo tutti troppo bene, e voglio mettere in testa a questi americani che l'Italia non è Milano. Ci sono tantissimi altri posti belli da visitare, ed io non ne ho trascurato nessuno.
Siamo partiti da Venezia.
Sono sicura che tutti ci lasceranno il cuore in questa città romantica e meravigliosa.

Tutti stanno con i nasi appiccicati ai finestrini e vedono il paesaggio scorrere sotto ai loro occhi.
È bellissimo tornare a parlare la mia lingua, leggere e capire in pieno tutti i cartelli stradali, le indicazioni e le insegne dei ristoranti. È bello persino sentire i dialetti e i modi di parlare della gente.
Arriviamo in hotel e ci sistemiamo velocemente, tutti non vedono l'ora di uscire da qui per esplorare il contesto in cui ci troviamo. Capisci di essere veramente affezionato all'Italia quando la lasci per un po', altro che mal d'Africa, a me è venuto il mal d'Italia!

Verso le due di pomeriggio iniziamo a fare i turisti per questo bellissimo posto.
-che fighi questi canali. Io voglio abitare a Venezia.-
Commenta Jacob, entusiasta.
-perché io non sapevo l'esistenza di questo posto?!-
Chiede Blake, guardandosi intorno meravigliato. Infatti non capisco come un posto come questo venga sottovalutato così.
Ari ed Hunter si tengono la mano, e guardano le gondole attraversare maestosamente i canali.

Inizio a spiegargli la storia di questo posto, l'importanza del carnevale, la vita che si faceva qui in passato.
Loro ascoltano interessati e scattano tantissime foto al paesaggio, fanno domande, si divertono ed io sono contenta che inizino a capire quale sia la vera Italia.
-ci possiamo salire?-
Chiede Blake, indicando una gondola.
-certo, Ma ci dobbiamo dividere. Non ci stiamo tutti in una sola.-
Faccio notare, sorridendo.

Alla fine: io, Blake, Hunter ed Ari, nell'altra Lisa, Lena, Jacob, Leila.
Passiamo per ogni canale, ammirando la bellezza delle case maestose e delle chiese che scorrono sotto ai nostri occhi.
Nell'aria c'è un profumo estivo che ci mette tutti di buon umore.
Blake mi sorride e mi fa cenno di avvicinarmi a lui.
-ti amo ancora di più per avermi portato qui. Lo sai?-
Mi bacia ancora, questa volta è un bacio lungo ed interminabile che lascia a bocca aperta tutti.
Persino il gondoliere si lascia influenzare dall'amore che c'è nell'aria.
Intanto, si sente in lontananza il suono di un violino: un perfetto sottofondo al giro che stiamo facendo in gondola.

-che meraviglia.-
Commenta Ari, lasciandosi cullare dall'acqua e dalla bellissima atmosfera.
-posso sporgermi?-
Chiede Hunter al gondoliere, che lo guarda come se avesse parlato turco. L'uomo, confuso, mi guarda e mi chiede informazioni gesticolando.
Scoppio a ridere: prima era la normalità, ma ora, mi rendo conto di quanto gli italiani gesticolino.
-chiede se si può sporgere.-
-se non vuole finire dentro l'acqua no.-
-ha detto di no.-
Riferisco.

-ma io lo faccio lo stesso!-
Ribatte, ed inizia a sporgersi lentamente.
-Hunter, non fare il coglione.-
Dice Blake acidamente.
Ari cerca di tenerlo fermo.
-il bagno lo facciamo al sud, va bene? In Sardegna ci sono certi posti bellissimi, qui è sporco ed io non ti consiglierei di finirci dentro.-
Con Hunter bisogna usare gli stessi modi e le stesse strategie che si usano con i bambini. Ma oggi è proprio ostinato.

-oddio!-
Io gondoliere fa una curva, e lui finisce in acqua, trascinandosi dietro Ari e Blake, che di conseguenza teneva me, quindi finiamo tutti e quattro nel canale.
-io ti spezzo le ossa!-
Urla Blake, nuotando verso di lui con tutta la rabbia possibile ed immaginabile.

Appena il giro finisce, siamo tutti zuppi.
Leila è piegata in due dalle risate, ed anche io lo ero prima di essere catapultata in acqua.
-alla fine è stato divertente. Molto divertente. Dite grazie ad Hunter.-
Sulla faccia di Blake si dipinge un sorriso angelico.
-oh bro, vedi?-
Blake lo spinge in acqua con un gesto veloce, e lui cade dentro per la seconda volta.

Tutti scoppiamo a ridere senza ritegno, così forte che la gente si ferma a guardarci.
-ma che succede?-
Chiede un bambino, indicandoci. Siamo tutti spanciati che schiamazziamo.
-lasciali stare.-
Commenta la madre, lanciandoci uno sguardo di disapprovazione.
-ora sei un Hunter bagnato.-
Dice Jacob, aiutandolo a risalire.
-arriverà il tuo turno, bro. Arriverà anche il tuo turno.-
Ribatte vendicativo.

Finiamo di girare alle sette, ora in cui torniamo in hotel, stanchi ma contenti.
Io sono in camera con Blake, però ci dobbiamo preparare per la cena e le ragazze mi hanno chiesto di assisterle, quindi, dopo la doccia ci dobbiamo dividere tra maschi e femmine.
-ti stai divertendo?-
Chiede, mentre prendo l'asciugamano, pronta ad entrare nella doccia. Ridacchio a questa domanda: sono io che dovrei chiederglielo.
-molto,e tu?-
-moltissimo. Mai stato meglio in vita mia.-
Mi guarda come se fossi un sogno che è riuscito a realizzare, e poi  le nostre labbra si toccano ancora, creando una magia nell'aria che circola per la stanza.
Alla fine, finiamo per fare la doccia insieme. Non pensavo che andasse a finire così, ma le cose a volte cambiano, ed io non me ne pento.

-ci vediamo dopo, allora.-
Gli sorrido, e lui mi guarda con aria sognante, per poi lasciarmi un ultimo bacio prima che io cambi stanza.
-a dopo.-
Percorro l'ultimo spazio di corridoio, e mi infilo nella stanza di Ari, che ormai è diventata stanza delle ragazze.
C'è ancora Hunter dentro, ma esce dopo poco.
Ho un sorriso da ebete stampato sul volto che attira subito tutte le mie amiche.
-faceva caldo in camera?-
Mi chiedono, maliziose.
-sì, ma ho acceso l'aria condizionata.-
Faccio l'occhiolino, e loro ridono divertite.

Finiamo di prepararci ed usciamo, raggiungendo i ragazzi nella hall.
-siete in ritardo di mezz'ora.-
Fa notare Jacob, avvicinandosi pericolosamente a Leila che diventa del colore dei suoi capelli.
-succede.-
Faccio spallucce.
Andiamo a mangiare fuori, guardando il paesaggio notturno incantato.
Il ristorante dà sui canali infiniti e gli edifici illuminati. Parlare la mia lingua mi rende orgogliosa.

-è un posto bellissimo, veramente. Credo che l'anno prossimo verrò a vivere qui.-
Jacob è quello che è rimasto più stregato da questo posto.
La Venezia notturna è magica, e loro stanno a bocca aperta mentre fissano il paesaggio.
-Carol ancora non sa cosa fare.-
-non me lo ricordare.-
Non voglio rovinarmi la vacanza pensando al futuro, voglio semplicemente godermi l'attimo.
-domani dove andiamo?-
Chiede Blake, cercando la mia mano sotto al tavolo. Gliela prendo e lui me la stringe forte.
-Verona.-
Risponde Hunter, guardando il programma.
-io questa città la conosco. È quella di Romeo e Giulietta, allora esiste davvero!-
Esclama Leila affascinata, mentre gli altri spalancano la bocca meravigliati da questa rivelazione.
-c'è anche la casa.-
-e si può entrare?-
-ma certo!-
Mi stupisco di queste domande stupide che stanno facendo.

Usciamo dal ristorante e decidiamo di fare una passeggiata.
-non voglio cadere in acqua. Dov'è Hunter? È pericoloso.-
Blake mi affianca, e mi prende la mano. È un posto molto romantico, e con lui lo sta diventando il doppio!
-Blake, posso sapere perché hai lasciato la Toscana per ultima? Non è più comodo passare prima per la Toscana e poi andare verso il sud?-
Chiedo, stupita da questa sua decisione.
-no, fidati di me.-
Non aggiunge altro ed io non oso chiedere di più.

Prendiamo un gelato in una gelateria qui vicino, e rimangono così estasiati dal buon sapore, che ne prendono due.
Io li guardo divertita, e poi riprendiamo a camminare.
Ci fermiamo davanti ad un monumento  tutto illuminato ed io e Blake ci baciamo intensamente, tra le luci di Venezia.
La vacanza è iniziata decisamente bene.

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