Alzo la testa con uno scatto brusco, spaventando Blake che stava continuando il suo discorso con me: una finta addormentata.
Lo fisso con compassione mista a tristezza e desiderio, e lui arrossisce capendo che le mie orecchie hanno sentito il suo monologo personale e profondo. Ma dopotutto non voleva che io sentissi quelle cose?-ti sei svegliata.-
Afferma, con voce timida. Annuisco rapidamente, senza niente da dire: come per magia, tutte le parole che avevo pensato fino ad ora sono svanite in un soffio, lasciandomi a balbettare frasi senza senso.
-hai sentito tutto?-
Chiede con voce sommessa. Annuisco nuovamente, incapace di articolare una frase corretta.
-cosa ne pensi?-
"Perché ho la lingua in ibernazione che si rifiuta di fare il suo lavoro?" Penso, avvicinandomi sempre di più a lui. L'unico modo è passare ai fatti pratici senza troppe spiegazioni o giri di parole.Sfioro le sue labbra, e lui coglie l'occasione per iniziare un lungo e passionale bacio. Entrambi sentiamo che il muro che ci divideva è finalmente caduto, lasciando spazio ai liberi e veri sentimenti.
I due anziani vicino a noi ci guardano sbigottiti, ma a noi questa cosa è indifferente: non dobbiamo dimostrare niente a nessuno.Appena finiamo ci guardiamo esterrefatti.
-ti è bastato come risposta?-
Finalmente riesco a parlare come prima.
-non ne avrò mai abbastanza dei tuoi baci, e lo sai.-
In quel preciso istante, tutto il nostro gruppo ci circonda in cerca di particolari.-è da un'ora che vi osserviamo.-
Dice Ari, battendo le mani entusiasta.
Joey ha una faccia da funerale ed io non lo posso biasimarlo: se il ragazzo per cui ho una cotta si baciasse tutto il tempo con una delle mie migliori amiche, come mi sentirei? Di certo non farei i salti di gioia come Leila e le altre.
.Raggiungiamo l'hotel dopo aver cercato una via d'uscita dall'aeroporto. Ho la vaga sensazione che qualcosa andrà storto, ma decido di convincermi che è solo il mio stupido pessimismo e che andrà tutto bene, specialmente adesso che le cose si sono sistemate.
-Ari, facciamo cambio? Tu starai in camera con Hunter ed io con lei.-
Blake indica il mio corpo steso sul letto a peso morto. Sono stanchissima e il sonno mi sta portando via: non dovevo fare le ore piccole ieri notte!
-a me va bene. A te?-
La mia amica mi guarda indifferente. Io annuisco senza nemmeno aver capito, e dopo aver realizzato cosa ho appena accettato divento paonazza.-hai sonno?-
Si stende vicino a me e aderisce il suo corpo al mio. Riesco a sentire il suo fiato sul mio collo.
-no, no. Che ore sono?-
Sforzo un sorriso stremato in attesa della sua risposta.
-le otto di sera.-
Controlla il telefono e poi lo lancia contro un mobile. Guardo sorpresa quel gesto e deglutisco: cosa ha intenzione di fare adesso?-ci dobbiamo trovare con gli altri tra mezz'ora nella Hall.-
Annuisco e sbuffo al pensiero di dover uscire e alzarmi da questo comodo letto. Se c'è anche Blake, è un motivo in più per starmene qui con lui.
-okay.-
-tu non vuoi scendere, dimmi la verità.-
Mi fa l'occhiolino ammiccando.
-speravo di rimanere un po' con te.-
Confesso sinceramente.
Lui mi bacia delicatamente e mi stringe a sè con forza, come se avesse paura che io potessi scappare da un momento all'altro.-e se ci dessimo per malati?-
Propone ancora, lasciandomi una scia di baci sul collo.
-non è credibile!-
Ridacchio lievemente.
-a noi non serve che sia credibile, a noi basta stare un po' da soli e recuperare il tempo perso.-So per certo che Blake vuole cambiare per vivere come un ragazzo normale, e sentirsi esattamente come gli altri.
Ha rinunciato a tutto: tour, fama, ragazze. Adesso è uno di noi, ma entrambi siamo coscienti che sarà sempre fermato per strada per chiedere foto, autografi o video.
Apprezzo la sua buona volontà: ma la fama è una gabbia. Una via di non ritorno.
Non voglio dirglielo perché ho fiducia in lui, e so che spesso si sente a disagio con i suoi coetanei che parlano di skateboard e di mode. Lui invece può solo parlare di quante ragazzine l'hanno fermato o dello stadio che ha riempito il venerdì scorso. Le persone, sentendo questo, si allontanano da lui pensando che sia un montato che se la tira: pregiudizio, ovviamente. Credo che lui si senta meglio quando è con me perché non lo giudico, a differenza degli altri, che hanno sempre da ridire o da criticare. Blake, dopotutto è un ragazzo sensibile e anche se non lo ammette, queste cose lo feriscono profondamente.-mi devi insegnare ad essere normale.-
Dice, ad un certo punto.
La mia testa inizia a pensare alla sua domanda e a come rispondere.
-in che senso?-
Ridacchio sotto ai baffi.
-voglio essere uno di voi. Di cosa parlano da te, a scuola?-
Si rivolge a me in tono disperato, ed io cerco di ricordarmi le cazzate che combinano i miei compagni di classe.
-beh, ehm ... fammi pensare.-
Adesso che ci rifletto: non voglio che Blake diventi come alcuni di loro.-dipende. Ci sono diversi gruppi: nerd, bulli, popolari, Emo, giocatori ...-
Lui mi interrompe.
-il tuo genere preferito.-
-purtroppo non ci sono i Blake.-
Lui ride di gusto e mi bacia passionalmente.
-quelli popolari come sono?-
-se la tirano tanto. E poi sono circondati da ragazze, ed io non voglio. Perché devi assomigliare a qualcuno? Tu sei unico!-
Non nascondo la mia gelosia.-sei gelosa?-
Inizia a prendermi in giro, ridendo e scherzando sulla mia gelosia.
-ha parlato lui!-
Ribatto a tono, scocciata.
-ammetti che sei gelosa.-
Mi guarda ed io scuoto la testa con convinzione.
-se lo ammetti non cambierò mai.-
-sono gelosissima.-
Mi affretto a rispondere, suscitando le sue sincere risate.
-anche io sono gelosissimo, quindi se Joey si avvicina a te, sarò felice di staccargli la testa.-
Mi bacia il naso, stringendomi di più al suo petto caldo. Si è perfino tolto la maglia, adesso.
-stai tranquillo. Ho occhi solo per.-
Sorride dolcemente e riprende a baciarmi come in un sogno. Le nostre labbra si muovono in sintonia dopo tanto tempo. Ci siamo mancati a vicenda..
-avete intenzione di scendere?-
Hunter bussa alla porta facendoci sobbalzare bruscamente. Ha interrotto il nostro momento speciale, ma non possiamo biasimarlo siccome siamo arrivati tardi all'appuntamento.A malavoglia ci ritroviamo nella hall sotto gli sguardi interessanti dei compagni, che iniziano a fare domande a raffica. Diverse volte incrocio lo sguardo cupo di Joey, ma poi lui lo distoglie come se avesse paura che io iniziassi a parlargli. Adesso ha una faccia scocciata ed irritata: è comprensibile, ma non ci do peso.
-andiamo?-
Tronca il discorso collettivo, lasciandoci tutti senza parole. L'ha pronunciato in un modo troppo scontroso e secco, lasciandomi amareggiata dal suo comportamento.Io e Blake camminiamo mano nella mano, raggianti e contenti di essere tornati insieme.
Ad un tratto, sento una terza presenza tra noi due: Joey. Alzo un sopracciglio e guardo il terzo incomodo che si sta guadagnando anche lo sguardo truce del mio fidanzato. Joey non sembra disturbato, anzi, è sereno. È strano.-ti posso parlare?-
Si rivolge a me ignorando completamente le minacce del biondo sulla destra.
-a me?-
Chiedo io, confusa.
-esatto.-
Annuisce e mi prende il braccio, trascinandomi in un posticino appartato. Blake lo sta incenerendo con gli occhi, ma lui è indifferente.-ho bisogno di te.-
STAI LEGGENDO
Just a fan? 3.
Fanfiction"Oggi c'eri tu. Con quel sorriso di sempre, con gli occhi che non avevano fine. Poi c'ero io, credimi, m'ero persa solo a guardarti."