capitolo 68.

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-perché Manu è qui?!-
Chiedo, in preda al panico, continuando a fissare la figura del ragazzo che si dimena sul marciapiede.
Cerco di mantenere la calma, ma gli urletti spaventati di Ari non aiutano molto.
-adesso una di noi scende e sistema la situazione. E quella ragazza non sarò io.-
Tutte guardano me, ed io sgrano gli occhi irritata: a quanto pare, le cose che ho raccontato, non sono bastate per fare capire a tutte che se scendessi io finirebbe il mondo.
-in questi momenti mi manca Aaron.-
Afferma la mia amica, mordendosi le unghie. Come fare?

-io non scendo.-
Metto le cose in chiaro, incrociando le braccia al petto come una bambina viziata.
-ma tu sei l'unica che può sistemare la situazione! Ti guarderemo dalla finestra e se avrai bisogno di aiuto, noi correremo da te.-
Leila sa essere molto persuasiva, e la odio quando fa così. Sembra sempre che le cose che dice siano la cosa giusta da fare, quando in realtà sta sparando la più grande cazzata di questo mondo!
Siccome tutte le danno ragione, mi tocca scendere e mettere a rischio la mia dignità ancora una volta. Le maledico mentalmente per essere amiche così ingenue, e in un attimo mi ritrovo davanti a lui.

-cosa vuoi?-
Forse sto risultando troppo acida, e ho scoperto a mie spese che con certa gente è meglio partire con il piede giusto e non essere troppo aggressiva.
-niente.-
-perfetto, allora smetti di urlare.-
Contenta che la situazione non sia degenerata, mi volto ed inizio ad avviarmi verso il portone di Ari, ma lui mi ferma bruscamente, facendomi battere il cuore e mandandomi in ansia.
-ti sei innamorata di Shawn?-
Mi guarda negli occhi, ed io riesco a percepire la sua rabbia nel pronunciare queste parole.
Io mi sento avvampare fino alla radice dei capelli: come si permette?

-no, lui è un mio caro amico, ma io sto con Blake. Niente di più.-
Cerco di mantenere la calma e di non dire cose poco gradevoli, perché lui potrebbe averle registrate e potrebbe compromettere tutto.
-beh, è anche un mio caro amico. Non voglio che tu abbia a che fare con lui.-
Gli scoppio a ridere in faccia senza ritegno, come se avesse detto la cosa più folle di questo universo, ed in un certo senso è così. Mi guarda con aria severa e una punta di confusione.
-ma cosa sei, il suo fidanzatino?-
Lui si irrigidisce, ed io cerco di svincolare dalla sua presa salda e resistente, e con un gesto rapido mi attacca al muro, avvicinandosi minacciosamente.

-lascialo stare.-
-io faccio quello che voglio. Chi sei tu per dirmi cosa devo fare?-
Provo a divincolarmi dalla sua stretta, ma è praticamente impossibile.
-sono il suo migliore amico. Tu lo fai soffrire e basta.-
Quelle parole mi feriscono come un pugno in piena faccia, mentre i miei occhi diventano lucidi. Non ho mai pensato a questo aspetto, non ho mai riflettuto su come lui si senta al pensiero che la ragazza che gli piace stia con qualcun altro.
-levati.-
Gli do un calcio e corro su per le scale, presa dai sensi di colpa. Mi sento così insensibile ed egoista, che non so veramente come comportarmi ora: dovrei lasciarlo in pace? Oppure dovrei continuare ad essergli amica?

-cosa ha detto?-
Mi chiedono le mie amiche curiose.
Racconto brevemente la nostra conversazione e il fatto che secondo lui io sia inutile nella vita di Shawn, e che non devo più avere a che fare con lui perché io lo faccio solo stare male.
-tu gli credi?-
-non lo so. In un certo senso, la sua affermazione ha senso.-
Non ho intenzione di torturarmi per il resto della serata, magari ha solo detto ciò perché è geloso del fatto che io stia dando corda più al suo amico che a lui. Sì, di sicuro deve essere così! se davvero l'avessi fatto soffrire, non mi chiederebbe di uscire o di incontrarci quasi ogni pomeriggio. Shawn non è masochista.

A distogliermi dai miei pensieri ci pensa il telefono, che si illumina annunciandomi un nuovo messaggio.

Blake: dormi? Tutto bene? Cosa fai?

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