6. Lacrime

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Harry era rimasto senza parole di fronte alla strana proposta di Louis e, dopo aver lasciato passare alcuni minuti di silenzio, chiese:

" Io non capisco. Tu sei un bellissimo ragazzo, da quel che ho capito non ti manca nulla...perché dovresti fingere di stare con uno come me?"

" Ascolta, non ti annoierò con tutti i particolari della vicenda, anche perché riguardano il mio lavoro e non credo tu abbia l'istruzione necessaria per capire. Ti chiedo solo di far finta di essere il mio ragazzo per alcuni giorni " rispose Louis.

Harry rimase male per essere stato definito ignorante e, con il po' di orgoglio che il suo carattere buono e dolce gli consentiva, disse:

" Io non ho certo la tua cultura, lo so, ma non accetterò di fare ciò che mi chiedi senza prima sapere di cosa si tratta "

" Cazzo!" sbottò Louis " Ti fai scopare per vivere e fai il prezioso di fronte a dei soldi facili da guadagnare? Guarda che di puttane come te ne trovo quante ne voglio "

Harry chinò gli occhi, cercò in tutti i modi di non piangere, ma non ce la fece.

Singhiozzando leggermente, si alzò e con un sussurro disse:

" Grazie del gelato..."

Detto questo si avviò verso il suo posto di lavoro, stringendosi il corpo con le braccia.

Aveva però la vista talmente annebbiata dalle lacrime che, nell'attraversare la strada, non guardò da nessun lato e non si accorse di una macchina che stava arrivando.

Questa inchiodò di colpo, accorgendosi all'ultimo minuto del ragazzo e lo urtò con il paraurti.

Harry, più per lo spavento che per il dolore, si lasciò cadere a terra e si rannicchiò su se stesso.

I clacson cominciarono a suonare dappertutto, l'autista della macchina iniziò a sbraitare e si creò un'enorme confusione.

Harry si mise le mani sulle orecchie per non sentire, finché non avvertì due braccia sollevarlo.

Si aggrappò al suo salvatore come un naufrago ad una zattera e si lasciò trasportare da lui al sicuro.

Il suo soccorritore lo fece sedere su una panchina poco distante e gli accarezzò il viso.

" Va tutto bene, tesoro?" chiese una voce che ben conosceva.

Harry sollevò gli occhi e annuì all'indirizzo di Louis, chinando però subito dopo lo sguardo.

Il ragazzo dagli occhi blu sospirò sconfitto e si disse che le cose non stavano andando secondo i suoi piani.

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