27. Non voglio i tuoi soldi

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Louis sfiorò la mano di Harry, ma questi, ricordandosi di ciò che aveva appena fatto, la ritirò subito.

" Io...io sono sporco, non voglio toccarti..." sussurrò a disagio.

Louis, però, gliela strinse ugualmente e, con la mano libera, tolse una busta dalla tasca della giacca.

" Ti ho portato i soldi, li hai guadagnati...ti faranno comodo e per un po' potrai evitare di fare questo lavoro " mormorò a bassa voce.

" Non li voglio, per favore, non li voglio...per favore...lascia che io creda che i giorni che abbiamo passato insieme non siano stati per...per lavoro, ma perché ti faceva piacere la mia compagnia.
Io ho bisogno di avere questo ricordo, ne ho bisogno davvero..." sussurrò Harry con gli occhi lucidi.

" Harry, io ti voglio aiutare ad uscire da questo giro. Prendi i soldi, sono parecchi, ti aiuteranno..." insistette Louis.

" No, non mi aiuteranno, perché finiranno e io dovrò ritornare a fare l'unica cosa che so fare. Sono solo, non ho parenti o amici..."

" Ma puoi trovare un altro lavoro..."

" Ci ho provato, ma non guadagno abbastanza e poi non ho nessuna qualifica, niente di niente. Non ho nessuna esperienza...
Comunque, ora torna pure a Londra, Louis, non preoccuparti per me, me la caverò e...e...se ti capiterà di venire ancora a Los Angeles passa a trovarmi.
E...e grazie ancora per tutto, per avermi regalato dei giorni così belli..."

Louis annuì, si alzò, rimise in tasca la busta con i soldi e sorrise a Harry.

Mentre stava per andarsene, sentì una macchina frenare.

" Ehi, troia " urlò in malo modo un tizio dal finestrino aperto " fammi vedere la mercanzia..."

Louis osservò Harry alzarsi a fatica, zoppicare verso la macchina che si era fermata e sorridere al potenziale cliente.

Quest'ultimo lo strattonò per un braccio e gli palpò il sedere ghignando e facendogli cenno di salire in macchina.

Harry alzò gli occhi, lo guardò un'ultima volta e sollevò la mano, salutandolo.

Louis non ce la fece, si affrettò verso di lui e lo attirò a sè.

" Cercati qualcun altro " disse sbrigativamente al cliente, che mugugnò un po', ma poi se ne andò, avendo già adocchiato un altro ragazzo.

" Vieni con me a Londra " esclamò quindi di punto in bianco.

Il tempo per Harry parve fermarsi, perché non riusciva a credere a ciò che gli era appena stato detto.

" Cosa?" balbettò.

" Vieni con me a Londra " ribadì Louis " ti aiuterò a a trovare un buon lavoro, una casa...insomma ti aiuterò a ricominciare in un altro posto, dove nessuno ti conosce "

Harry annuì ancora incredulo e gettò le braccia al collo del ragazzo inglese, stringendolo più forte che poteva.

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