33. Volare

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Harry si sedette al suo posto in prima classe  e Louis gli si mise accanto.

Si guardò in giro un po' agitato, ma poi la mano del ragazzo inglese trovò la sua e la strinse.

Non la lasciò finché l'aereo non decollò e finché il colorito non riapparve sul viso del riccio.

Allora, raggiunta la tranquilla velocità di crociera, poterono slacciare le cinture e muoversi un po'.

" Hai visto le nuvole? Sembra un mare di panna montata " disse Harry con il naso appiccicato al finestrino.

" Ti piace volare, allora?" chiese Louis divertito.

" Sì e poi è tutto così comodo e lussuoso, sembra di stare in un salotto !"

Una hostess venne a prendere le ordinazioni per il pranzo e servì ai due ragazzi tè e cornetti al cioccolato come colazione.

Nelle ore successive Louis lesse, mentre Harry guardò i film trasmessi sulla piccola televisione, finché non venne servito il pranzo.

" Che buono!" sussurrò il riccio, mettendosi in bocca il salmone.

" Mangia bene finché puoi " disse Louis ridendo " io sono una frana in cucina "

" A me piace cucinare, lo facevo spesso per i miei genitori "

" Allora siamo a posto, la mia cucina ti aspetta a braccia aperte !"

Harry mangiò una forchettata di insalata e chiese imbarazzato:

" Vivrò con te?"

" Sì, per i primi tempi sì. Dovrai ambientarti e conoscere la città. Poi cercheremo un lavoro che ti piaccia e una casa tutta tua, va bene?" rispose Louis.

Harry annuì e non ebbe il coraggio di dirgli che avrebbe voluto stare con lui per sempre.

Nonostante le parole dette poche ore prima in aeroporto, Louis era entrato nel suo cuore e ne aveva già occupato la maggior parte.

Le sue gentilezze, i suoi regali, il suo sorriso, i suoi occhi blu lo avevano conquistato fin da subito  e Harry sapeva che ciò che lui provava per il ragazzo inglese non era amicizia, era qualcosa di più.

Sapeva, però, che Louis non avrebbe mai ricambiato, perciò cercò di spingere nell'angolo più nascosto del suo cuore questo sentimento e pensare al presente e a ciò che avrebbe fatto a Londra.

Finì quindi di mangiare e, quando la hostess portò via il piatto, si dedicò alla lettura di Vogue, chiamando Louis ogni due minuti per fargli vedere un vestito o qualche campioncino di crema attaccato alle pagine patinate.

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