25. Addio

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Louis si svegliò tardi il giorno dopo e, quando guardò il suo orologio, vide che erano già le due del pomeriggio.

Si stiracchiò, si passò le mani sul volto e si accorse di essere solo nella stanza.

Si alzò, si guardò in giro perplesso cercando Harry e poi vide tutti i vestiti che gli aveva comprato, ben piegati e riposti sul divano color crema.

Avvicinandosi, notò che c'erano anche la scatola con gli stivaletti lilla, le creme, il profumo e il cellulare.

Corrugò perplesso la fronte e solo dopo un po' vide un sottile foglio di carta che spuntava da una delle tasche della giacca di Gucci.

Lo prese e lo aprì, cominciando a leggere.

" Ciao Louis,
me ne sono andato ieri notte, appena ti sei addormentato e dopo aver scritto queste parole.
Non voglio i vestiti, il cellulare o il profumo e non voglio nemmeno i tuoi soldi.
I giorni passati con te sono stati i più belli della mia vita e, senza vedere le cose che mi hai comprato o i soldi con cui mi avresti pagato, mi sembrerà che tutto sia capitato perché ti faceva piacere stare in mia compagnia e non perché ti servivo per ottenere un lavoro.
Ho portato con me solo la tartaruga che hai vinto al Luna Park...non sono riuscito a lasciare anche lei.
Grazie per avermi fatto sentire un ragazzo normale e grazie per tutte le tue gentilezze.
Ti auguro di essere felice.
Harry "

Louis rilesse più di una volta la lettera e poi la appoggiò nello stesso punto in cui l'aveva trovata.

Andò in bagno a farsi una doccia e, mentre l'acqua scorreva sul suo corpo, si disse che aveva risparmiato un sacco di soldi con Harry, anche se avrebbe dovuto in qualche modo restituire tutti i vestiti che aveva comprato.

Poi, però, come un fulmine a ciel sereno, gli apparvero davanti al volto il viso sorridente di Harry, i suoi riccioli scuri e i suoi occhi sempre velati di malinconia e tristezza...

Lo immaginò nel suo appartamento squallido, a contare i soldi per arrivare a fine mese e poi lo immaginò sotto il corpo di qualche uomo violento, di qualche uomo che, inevitabilmente, gli avrebbe fatto male...

Chiuse con rabbia il rubinetto della doccia, si asciugò e andò in camera a vestirsi, cercando di pensare solo e unicamente al suo viaggio a Londra.

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