15. Umiliazione e tristezza

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Harry era seduto su una panchina isolata del parco davanti all'hotel e aveva versato tutte le lacrime che aveva dentro di sè.

Come Louis gli aveva chiesto, si era recato in Rodeo Drive con il sorriso sulle labbra.

Non era mai stato in quella zona della città e per lui era stata un'emozione enorme poter camminare davanti alle vetrine delle boutique più famose e ricercate.

Aveva osservato i negozi per lunghi istanti, poi era entrato da Gucci e da lì era iniziata per lui la mattinata più umiliante e terribile di tutta la sua vita.

Le commesse di Gucci non l'avevano neppure lasciato muovere un passo e l'avevano subito cacciato fuori e così era capitato in tutti gli altri negozi.

Guardavano il suo abbigliamento e storcevano il naso e si era sentito chiamare con gli epiteti peggiori.

Così si era stretto nella sua maglietta e con gli occhi lucidi di lacrime era tornato verso l'hotel.

Era entrato nella hall, ma una delle guardie l'aveva bloccato e, nonostante avesse la tessera della camera di Louis, non era stato fatto entrare.

Lui aveva insistito, dicendo che aveva dormito lì e fatto anche colazione, ma la guardia era stata irremovibile e aveva minacciato di chiamare la polizia se non se ne fosse andato.

Lo avevano perfino accusato di aver rubato la tessera magnetica e, nello strappargliela di mano, gli avevano fatto cadere il telefono rompendo lo schermo.

Harry, allora, aveva raccolto il suo cellulare ed era corso fuori dall'hotel andando a rifugiarsi nel parco.

Voleva tornare a casa, nel suo piccolo appartamento, dove nessuno lo giudicava, ma doveva restituire i soldi e la carta di credito a Louis.

Controllò il suo piccolo orologio da polso e, quando vide che era mezzogiorno, si mise vicino ad un albero e attese di veder comparire la macchina del ragazzo inglese.

Quest'ultimo arrivò dopo una ventina di minuti e, non appena scese dall'auto e affidò le chiavi al portiere, gli si avvicinò.

" Louis..." sussurrò.

Il ragazzo si voltò e si trovò di fronte il viso disperato del riccio e i suoi occhi lucidi e arrossati.

" Che cosa è successo?" chiese preoccupato, scostandogli un riccio dal volto.

" Non...io non sono adatto a farti da fidanzato...io non vado bene...non posso...scusa..."

Louis scosse la testa incredulo e, inaspettatamente, strinse Harry fra le braccia.

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