13. Troppo giovane e troppo solo

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Louis rimase immobile davanti al suo computer...le parole di Harry, infatti, l'avevano colpito nel profondo del cuore.

Lui era sempre stato un uomo dal carattere rigido e, forse, anche freddo e mai si era commosso o si era sciolto di fronte a qualcosa o qualcuno.

Il lavoro era stato il suo unico amico e il successo economico e finanziario il suo unico obiettivo.

Aveva un mucchio di soldi, ville, piscine, macchine di lusso, ma nemmeno un amico.

E, nel pensare a ciò, si rese conto che, forse, nemmeno Harry aveva una persona con cui parlare o con cui confidarsi, solo che, oltre a questo, aveva anche la povertà e un disagio sociale.

Così si alzò e gli si sedette accanto sul letto.

" Mi dispiace per tutto ciò che hai passato " sussurrò a bassa voce " ma devi pensare che sicuramente tua sorella starà bene. Le avranno trovato una brava famiglia e sarà felice.
Harry, come avresti fatto a crescerla da solo?"

Il riccio lo guardò, annuì e disse:

" Lo so, hai ragione, ma...ma ogni tanto la malinconia mi assale. Avrei voluto tenerla con me, avrei voluto davvero farlo...."

Louis gli accarezzò una spalla, gliela strinse per fargli coraggio e chiese:

" Perché fai ancora quel lavoro?"

Harry deglutì per la vergogna e chinò gli occhi, rispondendo:

" Quando ho capito che non avrei più potuto riavere indietro Gemma, ho lasciato la casa e mi sono trasferito a Los Angeles, dove credevo di trovare più opportunità rispetto ad una piccola cittadina. Solo che ho speso tutti i soldi nell'affitto del nuovo appartamento e...e ho trovato alcuni piccoli lavori, ma non guadagnavo abbastanza.
Per degli impieghi più pagati, vogliono i titoli di studio e io non ho nulla, non ho finito nemmeno le superiori.
Così ho ripreso a fare ciò che so fare meglio, aprire le gambe davanti agli uomini...."

" Ma potresti riprendere a studiare, potresti farlo !" protestò Louis, non capendo il ragionamento appena ascoltato.

" E chi mi mantiene? Non sono certo il tipo che può trovare un fidanzato che mi mantenga, si prenda cura di me e mi faccia studiare...
Guardami, Louis, tu vorresti mai uno come me?"

Il ragazzo inglese distolse lo sguardo e non rispose.

Si alzò in piedi e, cambiando discorso, disse:

" Adesso basta pensare negativo, goditi questi giorni e poi con i soldi che ti darò potrai decidere cosa fare. Ora guarda la TV, io devo tornare a lavorare "

Harry fece quanto gli era stato detto e, quando Louis, a notte fonda, smise di lavorare, lo trovò addormentato con ancora la televisione accesa.

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