18. Vendetta, parte due

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Le commesse di Gucci rimasero allibite, quando il ragazzo strano, che avevano cacciato dalla loro boutique, entrò mano nella mano con un uomo elegante e distinto.

" Potrei parlare con il responsabile del negozio?" chiese Louis con tono serio e quasi professionale.

Un uomo sulla cinquantina emerse da una porta laterale del negozio e rispose:

" Sono io, mi dica "

" Bene, stamattina il mio ragazzo è stato cacciato in malo modo dalla sua boutique ed è stato apostrofato con epiteti poco carini che io non ripeterò per educazione "

L'uomo si irrigidì impercettibilmente alle parole di Louis e guardò le sue commesse con occhi che sembravano sprigionare scintille di fuoco.

" Ci deve essere stato un malinteso, le porgiamo le nostre scuse " bofonchiò imbarazzato.

" Scuse non accettate, mi spiace " commentò Louis " Credevo che fossimo ormai giunti ad un punto di civiltà in cui le persone non vengono giudicate per come appaiono o per i vestiti che portano. Comunque, non appena tornerò a Londra, provvederò a far pubblicare dal giornale di mio padre un bell'articolo sulla gentilezza trovata nel vostro negozio. Buon pomeriggio "

Louis era già fuori dal negozio, con uno sbigottito Harry per mano, quando il direttore della boutique lo raggiunse.

" Per favore, signore, torni dentro. " disse ossequioso " Faremo provare al suo ragazzo qualche abito e le faremo anche uno sconto. Le ragazze sono senza cervello, a volte, le perdoni "

Louis parve pensarci un attimo, ma poi rientrò e per la successiva mezz'ora si godette lo spettacolo di Harry che provava vestiti.

Il povero ragazzo riccio sembrava quasi in trance in mezzo a tutto quel lusso e alla fine scelse un completo nero a stampa orientale e una camicia bianca.

Il direttore, al momento di pagare, si scusò ancora con Louis e lo omaggiò di una sciarpa di chiffon.

Louis si comportò alla stessa maniera in ogni negozio da cui Harry era stato cacciato e ricevette da tutti lo stesso trattamento.

Alla fine, il bagagliaio della macchina risultò pieno di borse e sacchetti.

Harry era stanco morto e non si reggeva quasi in piedi....infatti, non era certo abituato a provare così tanti vestiti in negozi così lussuosi.

" Dai, ti porto a mangiare un gelato, così ti riposi un po', poi andiamo a comprare il telefono " lo confortò Louis.

Dieci minuti dopo erano seduti ad un tavolino di un piccolo bar poco frequentato, davanti a due enormi coppe di gelato.

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