42. Aspettare...

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" Forse siamo arrivati troppo presto " disse Harry, guardandosi in giro e scrutando tra la folla in cerca della loro guida.

Louis estrasse i biglietti dalla tasca interna della giacca e sbuffò.

" No, il tour avrebbe dovuto iniziare alle 19 e sono già le 19.15 "

" La cosa strana è che non mi sembra di vedere altre persone in attesa, come noi, della guida " considerò Harry.

" Già, hai ragione. Provo a telefonare al numero di telefono riportato sui biglietti "

Louis estrasse il cellulare e nemmeno cinque minuti dopo stava urlando come un matto.

Riattaccò di scatto e sbottò:

" Vuoi sapere cosa è successo? Hanno annullato il tour perché la guida è malata e ovviamente loro non mi hanno avvisato. Che stronzi! E insistevano anche nel dire che avevano chiamato, ma che non rispondeva nessuno "

" Non è che hanno scritto il numero di cellulare sbagliato?" chiese Harry.

Louis controllò i contatti sui biglietti e cominciò ad imprecare nuovamente.

" Hanno scritto 23 invece di 28 !" sbottò adirato.

Harry scosse la testa ridendo, ma una fitta al fianco gli fece storcere la bocca per il dolore.

Louis se ne accorse e si preoccupò subito.

" Che cosa hai, piccolo?" mormorò.

" Da qualche giorno, da quando siamo tornati dagli Studios, mi fa male il fianco, ma non è nulla di cui preoccuparsi " rispose Harry cercando di tranquillizzare il compagno.

Louis si tranquillizzò con le sue parole e decise di portarlo a cena in uno dei tanti ristoranti della zona.

Harry stava mangiando la sua bistecca, quando divenne pallido come un cadavere e si piegò in due sul tavolo per il dolore.

Il ragazzo dagli occhi blu, allora, non perse tempo e chiamò un'ambulanza, che arrivò nel giro di pochi minuti.

Mezz'ora dopo era seduto nella sala d'attesa del pronto soccorso, ancora senza notizie di Harry.

Era sul punto si andare a chiedere informazioni, ma un'infermiera si diresse in fretta verso di lui.

" È parente di Harry Styles?" chiese questa sbrigativa.

" No, io...io sono il suo ragazzo " rispose Louis preoccupato.

" Lo stanno portando d'urgenza in sala operatoria. Si tratta di appendice infiammata, ma dobbiamo operare subito per non rischiare una peritonite. Se vuole aspettare può salire al terzo piano nella sala d'attesa "

Louis annuì frastornato e, una volta giunto a destinazione, si sedette su una delle poltroncine dell' anonimo locale bianco che si trovava fuori dalle sale operatorie.

Non c'era nessuno se non una donna anziana con lo sguardo fisso sul pavimento e gli occhi lucidi.

Louis si passò una mano fra i capelli e si preparò ad aspettare.

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