Ormai era l'ora di pranzo,così smettemmo con i gavettoni. Eravamo tutti bagnati dalla testa ai piedi,ma il clima torrido di Ezeiza stava perfino asciugando i miei capelli e vestiti,era caldissimo. Mi correggo:non so chi abbia inventato la cazzata della giornata dei gavettoni,ma questo tizio è un genio.
Rientrammo nelle nostre stanze per asciugarci."che cazzo Paulo,ti vuoi muovere?!" sbottai,davanti alla porta del bagno. Paulo era lì dentro da mezz'ora,probabilmente stava sistemando il suo ciuffo,anche se non lo conoscevo bene, lo sapevo.
"puoi entrare eh" disse lui,con tono annoiato. Aprì la porta e lo trovai davanti allo specchio,che passava più e più volte le mani nei capelli,cercando un modo per metterli in ordine.
"come stanno?" mi domandò,voltandosi verso di me. Non gli risposi e sciolsi i miei,di capelli,lasciando che la chioma castana mi Ricadesse lungo la schiena.
"gradirei una tua risposta" continuò il mio coetaneo,scocciato.
"che vuoi che ne sappia io?!" sbottai e presi il phon, attaccandolo alla presa della corrente e accendendolo,iniziando a asciugarmi i capelli.
"sei una ragazza,dopotutto. Anche sé sei un maschiaccio e sei stronza, ma sei una ragazza" mi sorprese, però,il tatto di quel ragazzo,certo non aveva peli sulla lingua.
"non sono un maschiaccio,se è perché sono brava a calcio è finita l'era de 'il calcio è uno sport per soli maschi' e comunque grazie del complimento" sbuffai e continuai a passare il phon sui miei capelli.
"anche,ma non me ne frega. Ora dimmi come cazzo stanno" si indicò i capelli. Che palle che era
"che cazzo Paulo,ti stanno bene. Gesù mio,smetti di scassarmi le palle" sbuffai di nuovo,ma lui in un gesto veloce mi spinse al muro,spegnendo il phon
"ti consiglio di smettere di usare quel tono con me,non mi faccio mettere i piedi in testa da una ragazzina viziata" sussurrò rabbioso verso di me. Che problemi mentali aveva?
"e poi non le hai" concluse e lasciò andare i miei polsi,chiuse il boccetto del gel, lo ripose sotto lo specchio e uscì dal bagno,sbattendo la porta.
Ma tu guarda questo!
Pensai,restando ancora appoggiata al muro,con i polsi sopra la mia testa e il phon in mano. Usava addirittura la violenza,okay che ci odiavamo,ma non c'è ne era bisogno.
Sentì la porta della stanza sbattere,così mi mossi,appoggiai il phon sul lavandino e tornai in stanza. Non c'era nessuno. Presi il mio cellulare e entrai su Whatsapp,più precisamente sul contatto di Paulo,ero curiosa. La foto lo raffigurava in un sefie con una ragazza e un ragazzo poco più giovani di lui,probabilmente fratelli o nipoti. Andai poi a leggere lo stato,rimanendoci di sasso:no es ilegal romper el corazón de una chica👆 (non è illegale spezzare
il cuore di una ragazza)
Era dedicato a me,lo capì subito,ero solo io la ragazza a cui lui amava spezzare il cuore.
"luz? Posso? Sono Lionel" appena sentì quella voce aprì velocemente la porta del bagno,bloccai il cellulare,lo gettai sul letto e andai a aprire.
Lionel era sulla porta,si era tagliato la barba,per fortuna. Fece per abbracciarmi ma appena vide che ero bagnata si fermò
"dammi un abbraccio,Lionel" scherzai, andandogli incontro a braccia aperte,fece qualche passo indietro.
"nono, scordatelo" mise le mani avanti,a fermarmi
Risi
"giornata dei gavettoni leo,attento quando vai fuori" lo misi in allerta,perché probabilmente la sciagura chiamata Manuel e Marcos non era ancora finita.
"oh certo..." si sporse e mi lasciò un bacio sulla guancia,per poi allontanarsi.
Già,era tornato,il re era tornato,il capitano,il mio unico capitano.
Sentì dei passi e pensai che fosse tornato indietro,ma quando Paulo sbucò davanti a me mi spaventai
"sono così brutto?" domandò,piegando la testa di lato.
"che vuoi?" non badai alla sua domanda.
"ti ricordo che questa è anche la mia stanza,togliti" mi spostai e lo lasciai entrare,senza dire niente.
Si avvicinò al suo comodino,prese il cellulare e l'orologio,poi qualcos' altro da dentro,che mise in tasca, nascondendolo bene.
"stasera non ci sono" avvertì poi,venendo verso di me.
"okay" feci le spallucce e lui se ne andò,tenendo sempre una mano sulla tasca che conteneva qualcosa. Doveva essere qualcosa di prezioso per lui,o comunque importante. La curiosità di sapere mi assalì. Fissai il suo comodino,forse era sbagliato,frugare fra le sue cose,ma siccome io ero ficcanaso feci ciò che mi riusciva meglio,ficcare il naso negli affari altrui,appunto. Chiusi la porta e mi avvicinai al suo comodino,aprendo il primo cassetto:dentro vi erano un pacchetto di sigarette e un accendino, ma la cosa più importante e quello che doveva aver preso lui veniva dalla piccola scatola Durex:stasera sarebbe stato da una ragazza. Chiusi velocemente il cassetto,sbattendolo. Mi gettai sul letto e sbuffai,mettendo le mani dietro la mia testa.
Non so perché,ma ero gelosa;era strano,ma lo volevo per me... Sì,mi ero innamorata di lui. Ma lui non mi considerava nemmeno,anzi,ci rispondevamo male ogni qual volta ci parlassimo, segno che non potevamo stare insieme,ma proprio mai.
"luz,sono leo,posso?" Leandro bussò alla porta
"entra" gli dissi,ma non mi mossi. La porta si aprì,mostrando la figura del mio migliore amico.
"avanti,dimmi cosa ti turba" iniziò,sedendosi accanto a me,sul letto.
"beh...credo di essermi innamorata di Paulo" risposi e lui corrucció la fronte,per poi ridere. Probabilmente stava ridendo perché nemmeno lui credeva che mi fossi innamorata di Paulo,semplicemente perché io e lui eravamo l'esatto contrario,eravamo incompatibili.
"luz,mi princesa,dimmi il vero motivo per cui stai male" sottolineò la parola 'vero' nella frase. Adoravo quando mi chiamava princesa.
"non sto scherzando,leo" risposi e lui si fece serio.
"vieni qui" mormorò e mi prese tra le sue braccia, abbracciandomi.
"sai,pensavo che non ti potesse interessare,ma...paulo è fidanzato o meglio,lo era. Ci ha raccontato che ha fatto le corna alla sua ragazza e lei l'ha scoperto,però continua a andarci a letto per divertimento" spiegò,quando ci staccammo.
Ecco perché aveva preso quel preservativo,per andare dalla sua amante-fidanzata-ragazza con cui scopare.
Un altro motivo per cui non sarei mai potuta essere la ragazza di Paulo:mi avrebbe tradita come la sua ex. È semplice,le persone come lui ti usano poi ti buttano via,come fossi spazzatura.
Inoltre,lui se la voleva fare con me e anche con la sua ragazza,ecco. Non dimentico le sue parole,la sua lettera,la sua frase... si tu no te enamoras.
"grazie leo..." sussurrai, abbracciando il mio migliore amico
"di cosa?" domandò,ricambiando l'abbraccio.
"di tutto,di essere mio amico,il mio consigliere personale... Gracias por ser como sos" (grazie per essere come sei) e detto questo mi strinse più forte.
"non devi ringraziarmi, lo faccio per te" mormorò poi,stringendomi al suo caldo corpo;potevo perfino sentire il battito del suo cuore.
Ero sicura che lui ci sarebbe sempre stato,mentre tutto intorno a me cadeva lui mi aiutava a alzarmi in piedi,era unico,era il mio migliore amico.Ciauu😚
Come state? ❤
Fra poco entrerà in scena la nostra cara Antonella Cavalieri o come la chiamo io:Antomerda Stronzalieri. 😏😌Scusate per lo spoiler...🙊vabbe,a nessuno interessa di uno spoiler su di lei,ne faremmo volentieri a meno ma non poteva mancare nella mia storia.😆 Vi vorrei dire che se non riesco a aggiornare è perché a casa non ho la WiFi,quindi devo andare a lavoro da mio padre per avere la WiFi e ora stanno 'ristrutturando' quindi sono d'intralcio se ci vado...vi saluto,bacini 😙
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La hija del entrenador || Paulo Dybala
FanfictionLuz bauza e Paulo Dybala. Diversi all'apparenza,uguali dentro. Lei è la figlia del nuovo CT dell'Argentina,lui il nuovo convocato. "tu stai scappando,io sono la tigre e tu la gazzella,quella più astuta e più veloce,che cerca di salvarsi l...