Arcobaleno

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Luz's pov
Aprì piano gli occhi,avvertendo un dolore al collo lancinante. Mi accorsi di essere in ospedale,sdraiata accanto al mio ragazzo,nel lettino singolo della sua stanza.  Lui dormiva beato,mi stringeva ancora fra le sue braccia ma la presa era ovviamente leggera. 
Quello era un giorno importante,era il giorno dell'ecografia. Il giorno in cui avrei scoperto il sesso dei due bambini che crescevano dentro di me.
Mi fu facile alzarmi dal letto senza svegliare Paulo, perché dormiva come un ghiro e niente l'avrebbe svegliato,se non la fisioterapia che lo aspettava.
Gli lasciai un bacio sulla fronte e uscì dalla sua stanza.  Nella sala di aspetto non c'era nessuno,probabilmente erano tutti tornati a casa e siccome mi ero addormentata con Paulo avevano pensato di lasciarmi la. 
Vidi arrivare in lontananza Dolores con mio fratello,così controllai l'ora sull'orologio appeso al muro.  Erano le 10.
Probabilmente Dolores aveva costretto mio fratello ad accompagnarla qua,anche perché lui prima delle 11 non si svegliava.  Appena furono davanti a me potei vedere le occhiaie terribili sul volto di cristian.
"Paulo?" domandò subito dolo
"sta dormendo" sbadigliai e mi stiracchiai.
In questi due giorni dal risveglio di Paulo, Dolores era tornata la stessa. Mangiava,dormiva,rideva,era la solita e vecchia Dolores. 
Sapevamo che però,niente sarebbe stato più come prima,o almeno,quell'incidente e quel coma avrebbero lasciato un segno indelebile,come un pennarello che tracciava una linea che neanche una gomma avrebbe potuto cancellare. 
"già,sorellina,oggi hai l'ecografia!" esclamò mio fratello,svegliatosi dal suo stato di dormiveglia. 
Avrei voluto rispondere che non la volevo fare,che non volevo sapere il sesso dei bambini,ma ricordai le parole di Dolores,quella battuta scherzosa. Gli altri lo volevano sapere e forse anche Paulo,solo che lui non sapeva che avrei fatto l'ecografia,non avevo avuto il tempo di dirglielo.
"già.." mormorai solo,ma a salvarmi da quella situazione ci pensò il 21,che apparí sulla porta. 
Si resse a questa e ci guardò un po assonnato.
Ci salutò con un cenno del capo,che voleva anche dire:buongiorno.
"buongiorno zio" disse Dolores tutta felice e lo andò ad abbracciare. 
Lui la strinse a se e le lasciò un bacio sulla testa. 
Era il momento di dirgli dell'ecografia. 
"zio,ma lo sai che oggi è un giorno importante?" iniziò Dolores,impedendomi di parlare. 
"oggi Luz ha l'ecografia più importante" e detto quello,Paulo guardò me. Sorrise,sorrise in un modo che doveva essere dichiarato illegale. Lasciò andare Dolores e mi fece gesto di avvicinarmi, così feci. Lo abbracciai e lui baciò la mia fronte,poi si staccò e si abbassò,lasciando un bacio sulla mia pancia.
Tornò nella sua stanza,così lo seguimmo. Cristian chiuse la porta, mentre io mi sedetti sulla sedia e cristian su un altra.  Dolores lo raggiunse e gli si sedette sulle gambe.  Il mio ragazzo gli lanciò uno sguardo fulminante,cosa che costrinse sua nipote ad alzarsi e sedersi sul lettino,al suo fianco.
Prese il solito block notes e scrisse
<e quando l'hai? Voglio venire con te,sono pur sempre il padre dei bambini...>
"alle 12...ma probabilmente tu sarai a fare riabilitazione"
Riprese a scrivere
<fanculo alla riabilitazione,verrò con te...tanto è in questo ospedale giusto?>
"si"
Annuì e appoggiò giù la penna, poi la riprese
<non vedo l'ora,tanto saranno due maschi>
Fece una faccia di chi la sa lunga
"sì,credici. Saranno due bambine" risposi.
"sinceramente,io spero che siano maschi" espresse la sua opinione mio fratello,facendo sì che Paulo allungò una mano verso di lui,aperta a cinque,che mio fratello batté. 
"saranno due femminucce e zitti" disse ancora Dolores,incrociando le braccia al seno
"Paulo è zitto" rise cristian,facendo ridere anche noi. Paulo invece allargò le braccia,come a dire:appunto,io sono zitto!
Certo,in quel momento piuttosto volevamo che lui parlasse davvero,avrebbe potuto dire ogni cosa che gli passava per la testa,bastava solo che parlasse.
"guarda,se vuoi per noi puoi dire qualsiasi cosa che ti pare" dissi io,ma lui scosse la testa. Infondo,ci avevo provato.
Un ora dopo bussarono alla porta, probabilmente erano i dottori.
"avanti" dissi io,stringendo la mano del mio ragazzo.
"buongiorno...allora Paulo,come stai?" fece il suo ingresso un'infermiera giovane,dall'aspetto gentile e timido.
Paulo alzò un pollice,come a dire:bene.
"che dici,una parolina la vuoi dire?" certo,questa qui doveva venire dalla pediatria,perché trattava il mio ragazzo come fosse un bambino di tre anni che doveva imparare a parlare. Infondo, lui sapeva parlare,solo che non voleva. 
Scosse la testa e accennò un sorriso all'infermiera.
"vogliamo andare?" disse lei,appoggiandosi alla porta. 
Il giocatore,prima di andare,prese un foglio e scrisse:
<a mezzogiorno la mia ragazza ha l'ecografia...voglio andare con lei>
Lo mostrò alla donna,che guardò me e mi sorrise.
"vedrò di dirlo al dottore,però non so se ti dice di si...comunque ti possiamo accompagnare direttamente nel reparto ginecologia quando hai finito" rispose. Mi spostai,alzandomi dalla sedia e permettendo al mio ragazzo di  alzarsi. Lo aiutai prendendo d'istinto la sua mano. Barcollò leggermente,ma si tenne a me e non cadde.
Alzò la mia mano,portandola alla sua bocca e baciandola. La lasciò andare e camminò da solo verso l'infermiera. Uscirono dalla stanza.

La hija del entrenador || Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora